Mistero a Saint-Tropez, sospetti e risate nel sud della Francia
Da oggi al cinema con Medusa Film in collaborazione con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, Mistero a Saint-Tropez, commedia carambolesca ambientata tra il jet set della Costa Azzurra degli anni '70. Protagonista del film è l'investigatore più imbranato che si ricordi, interpretato dal Christian Clavier di Non Sposate le mie figlie.
Cosa c’è di meglio di un investigatore impeccabile osservatore, capace di scandagliare nel profondo l’animo umano? Un investigatore di una stupidità mai vista, ovviamente. È molto più divertente, come insegnano precedenti illustri come il Peter Sellers alias Ispettore Clouseau della serie La pantera rosa. È Christian Clavier ad aver accettato l’arduo compito di rendere giustizia alla goffaggine più sublime in Mistero a Saint-Tropez, in sala il 30 giugno distribuito da I Wonder Pictures, viaggio negli anni Settanta del yè yè nell’assolato sud della Francia.
Ma vediamo meglio cosa ha rappresentato il movimento identificato da quell’espressione, usata in maniera originariamente scherzosa per riprendere il britannico yeah, con cui è indicato uno stile musicale ispirato al rock e al twist, nato in Francia nei primi anni Sessanta e poi dilagato anche in Italia e in molti altri paesi. Una musica caratterizzata proprio dall’intercalare “yeah yeah”, capace di scatenare balli, ma più in generale atteggiamenti e mode amate in particolare dai giovani di quegli anni.
A proposito di anni, in Mistero a Saint Tropez siamo nel 1970 nella sontuosa villa del ricchissimo signor Croissant e della moglie Eliane, al solito pronti ad accogliere per un evento tradizionale del jet set francese in Costa Azzurra tanti ospiti del mondo dello spettacolo, spesso celebrità. Tanto che si evoca anche il possibile arrivo di Alain Delon, il divo per eccellenza di quel periodo. La coppia però subisce minacce e piccoli incidenti che ne fanno presagire di più seri, anche se l’arrivo dell’improbabile Commissario Botta, quasi in pensione e con un "cursus dishonorum" di infimo livello. Ma è l’unico disponibile, in piena estate, e chissà se i suoi metodi risibili e la sua rara stupidità non possano rivelarsi geniali e in grado di risolvere un caso complicato, ma soprattutto esilarante.
Una commedia fisica che omaggia Peter Sellers o l’umorismo di un Buster Keaton, con un asso del cinema francese, Christian Clavier, che ha tolto i panni inamidati dell’agiato gollista di provincia della serie di grande successo Non sposate le mie figlie per indossare la divisa da domestico, copertura di un investigatore inviato direttamente dalla polizia di Parigi, attraverso gli auspici di un sottosegretario dal nome diventato poi particolarmente celebre: Chirac.
Clavier è un asso della comicità francese, indimenticabile nei panni di Jean Cojon ne I visitatori e soprattutto in quelli di Asterix in molti film della fortunata serie. Prima del successo di Non sposate le mie figlie e seguenti. In Mistero a Saint-Tropez, diretto da Nicolas Benamou, Clavier è anche sceneggiatore insieme a Jean-François Halin e Jean-Marie Poiré. Una storia nata dalla volontà dell’attore di recitare al fianco di qualcuno che lo fa “molto ridere” - anche a noi - come il belga Benoit Poelvoorde, già esilarante in Dio esiste e vive a Bruxelles e in molti altri film. Nel cast, davvero di lusso, ci sono anche Gérard Depardieu, nei panni del capo della polizia giudiziaria, Thierry Lermitte, Rossy De Palma, Jérôme Commandeur. Due cani, spitz tedeschi per la precisione, meritano una citazione fra gli interpreti più in parte. Si chiamano Plume e Lily, anche se i loro personaggi sono Blaise e Daisy.