Joaquin Phoenix sul suo Joker: "Non è un film di supereroi, è una cosa unica"
L'attore spiega a Collider perché ha accettato di cimentarsi con lo storico villain della DC Comics.

Sono tutti molto curiosi di vedere Joaquin Phoenix all'opera nello spin-off di Todd Phillips dedicato al Joker, film che aprirà un ciclo parallelo di film più autoriali per conto della Warner e ovviamente della DC Comics. Un giornalista di Collider ha chiacchierato con l'attore di questo suo inedito impegno su un film di questo genere. Ma è davvero un "film di questo genere?" Joaquin non sembra d'accordo.
"Non lo classificherei in un genere preciso. Non direi che è un film di supereroi o un film di una major... mi dà l'idea di esser unico, e sopra ogni altra cosa Todd sembra molto convinto, generoso, questa cosa è eccitante. Per me, al di là dell'intrattenimento e del peso di questi film, ci sono dei personaggi incredibili che affrontano le sfide della vita vera. [...] Tre o quattro anni fa ho chiamato il mio agente e ho detto: perché non prendono uno di quei personaggi e non ci fanno un film a basso budget, uno studio del personaggio, magari un cattivo?"
Joaquin ha aggiunto di aver pensato al Joker, ma di averlo subito scartato appunto perché "già fatto". La Warner era interessata a discutere con lui un impegno "in linea generale", però in quel caso è stato lui stesso a declinare. Quando il progetto di questo film è decollato da sè, allora ha accettato. E per quanto riguarda le pressioni?
"E' una versione amplificata di quello con cui tu hai sempre a che fare come attore. Quando hai un copione, c'è il regista e c'è lo sceneggiatore, nel mio caso spesso sono la stessa persona, e hanno le loro aspettative, hanno immaginato le cose nella loro testa, magari attori diversi, e all'improvviso ti presenti tu e sei ansioso: sarò all'altezza delle loro aspettative? [...] Qui sembra tutto amplificato, perché non parliamo delle aspettative di una persona, ma a quel che mi dici di almeno una dozzina."