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Green Border: continua il violento boicottaggio da parte del governo polacco

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Come vi avevamo raccontato da Venezia, il governo polacco ha subito preso di mira il film di Agnieszka Holland, Green Border, sulla drammatica situazione dei migranti al confine fra Polonia e Bielorussia. Gli attacchi proseguono.

Green Border: continua il violento boicottaggio da parte del governo polacco

Con il suo consueto tono pacato, Agnieszka Holland ci aveva parlato nel corso di un'intervista a Venezia delle grandi difficoltà a girare Green Border. Poche ore dopo, il film è stato presentato in concorso alla Mostra, ottenendo subito molti elogi critici e applausi per la potenza della sua posizione politica di denuncia delle drammatiche condizioni in cui versano da alcuni anni migliaia di migranti al confine fra Bielorussia e Polonia. Un premio e molte altre polemiche dopo, le violente accuse del governo polacco di estrema destra non accennano a placarsi.

Già prima di Venezia, il ministro della giustizia aveva accusato la regista di comportarsi contro i polacchi come aveva fatto la propaganda nazista. Accusa a cui ha risposto la regista con una querela per diffamazione. Dopo l'attenzione mediatica ottenuta dal film (in sala prossimamente per Movies Inspired) si è detto, sentito e scritto anche di peggio. Nonostante nel primo fine settimana Green Border sia stato visto da 137 mila polacchi, secondo il distributore locale Kino Swiat. Il miglior esordio per un film locale nell'anno. Un film molto duro, lungo, in bianco e nero, certamente non una visione semplice o per un pubblico ampio. Un chiaro messaggio, insomma, da parte di tanta gente.

Ma non certo un successo di cui a Varsavia il governo va fiero, impegnato com'è in una dura campagna elettorale che culminerà il prossimo 15 ottobre con le elezioni parlamentari. Il tema dei rifugiati e dei respingimenti ai richiedenti asilo da parte delle guardie di frontiera polacche è a dir poco scottante. In un'apparizione televisiva, il presidente Andrzej Duda ha insistito sul paragone con il nazismo, chiedendo di boicottare il film, dicendo che "solo i porci si siedono al cinema", rievocando uno slogan usato dalla resistenza polacca durante l'occupazione tedesca, quando solo film di propaganda nazista venivano mostrati nei cinema del paese.

Non solo, con una decisione indegna di un paese democratico, il ministro dell'interno ha preteso da tutti i cinema che proiettano il film di mostrare prima un video preparato dal governo in cui si contraddice il racconto di quanto sta accadendo in quella zona che viene descritto in Green Border. In questi giorni una commissione ha deciso quale film inviare agli Oscar per la Polonia. Sarà l'acclamato e molto intrigante film d'animazione The Peasants, diretto da DK Welchman and Hugh Welchman, presentato a Toronto. Inutile dire che Green Border non sembra essere stato neanche considerato.

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