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Golden Globes 2024, Lily Gladstone fa la storia per Killers of the Flower Moon

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Premiata come miglior attrice protagonista in un film drammatico, la Lily Gladstone di Killers of the Flower Moon ha ritirato il premio, consapevole della sua importanza storica e politica. Ha un primato.

Golden Globes 2024, Lily Gladstone fa la storia per Killers of the Flower Moon

Lily Gladstone, vincitrice del Golden Globe 2024 come miglior attrice protagonista in un dramma per Killers of the Flower Moon, ha fatto la storia dei premi: ritirando il riconoscimento, nel suo discorso di accettazione, si è mostrata consapevole di essere la prima attrice di una popolazione indigena, in questo caso con le radici tra i nativi americani, a ricevere il premio. E per quanto riguarda i prossimi Oscar? Leggi anche Killers of the Flower Moon in streaming su Apple TV+ dal 12 gennaio

Lily Gladstone dopo il Golden Globe per Killers of the Flower Moon

In Killers of the Flower Moon il personaggio di Mollie Kyle, interpretata da Lily Gladstone, è una nativa americana degli Osage, nell'Oklahoma degli anni Venti del Novecento, quando i bianchi simulano una volontà di integrazione solo per mettere le mani sulle concessioni petrolifere. E magari diventarne unici proprietari, quando gli Osage "spariscono misteriosamente". Una pagina nera della storia americana, che Martin Scorsese ha voluto raccontare in compagnia dei suoi vecchi amici Robert De Niro e Leonardo DiCaprio: da qualche mese però il ruolo importante e doloroso di Lily Gladstone è giustamente "salito di grado" nella stagione dei premi, da non protagonista a protagonista. Non era mai accaduto che un'attrice "indigena" vincesse il Golden Globe come miglior attrice protagonista, e Lily ha così commentato la vittoria dal palco:

Sono qui con mia madre che, anche se non è dei Piedi Neri [Blackfeet, ndr], ha faticato senza sosta per far sì che la nostra lingua fosse insegnata nella nostra classe, per cui ho avuto un'insegnante dei Piedi Neri da piccola. [...] Mi sento fortunata a poter parlare almeno un po' della mia lingua, che non padroneggio molto. In questo ambiente, gli attori e le attrici native dovevano recitare le loro battute in inglese, poi al mixer venivano mandate al contrario, per dare l'idea al cinema del linguaggio dei nativi. [...] Questo premio è storico e non appartiene solo a me. Lo tengo in mano adesso e lo stringo con tutte le mie bellissime sorelle nel film. [...] Questo premio è per ogni ragazzino e ragazzina delle riserve o di una città, che ha sognato di vedersi sullo schermo, in storie raccontate con le nostre parole. Con alleati meravigliosi e una fiducia meravigliosa, che riceviamo e che ci lega.

Per Lily è aperta la strada degli Oscar? Bisogna ricordare che Emma Stone ha vinto l'equivalente Golden Globe per la commedia grazie a Povere Creature!, e sarà la sua rivale principale nella notte dell'11 marzo. Se Gladstone vincesse, sarebbe la prima nativa americana a riuscirci, ma le basterebbe anche la nomination: prima di lei infatti nessuna nativa americana è stata mai nominata tra le attrici protagoniste, anche se le popolazioni indigene furono già rappresentate nella categoria, nel 1935 (Merle Oberon in L'angelo delle tenebre, maori), nel 2003 (Keisha Castle-Hughes per La ragazza delle balene, maori) e nel 2018 (Yalitza Aparicio per Roma, nativa messicana).   

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