Fair Game, la storia vera con Sean Penn e Naomi Watts sulle armi di distruzione di massa
In Fair Game con Sean Penn e Naomi Watts, la storia vera dell'agente Valerie Plame, del suo marito diplomatico Joseph Wilson e delle presunte armi di distruzione di massa in Iraq.
Fair Game (2010) con Naomi Watts e Sean Penn si basa sulla storia vera dell'agente della CIA Valerie Plame e del marito diplomatico Joseph C. Wilson, protagonisti loro malgrado di un grave caso relativo all'intervento militare Usa nell'Iraq di Saddam Hussein. Il film di Doug Liman, dedicato a quello che fu definito CIAgate, si basa su due diverse memorie scritte dagli stessi Plame e Wilson, appunto Fair Game e The Politics of Truth.
Fair Game, la storia vera di Valerie Plame e Joseph C. Wilson
Siamo nel 2002. Valerie Plame, agente CIA sotto copertura, scrive ai suoi superiori riguardo a una missione in Niger in cui suo marito, il diplomatico Joseph C. Wilson, potrebbe essere d'aiuto, pur dimostrandosi non troppo entusiasta di quello che lei ritiene un eventuale rischio. Lo scopo della missione è investigare sulla possibile vendita di uranio all'Iraq di Saddam Hussein, per la realizzazione delle ventilate "armi di distruzione di massa". Lei stessa sta svolgendo indagini dello stesso tipo, nel suo ruolo. Wilson parte ugualmente al seguito della missione. Indipendentemente dal suo esito, Bush nel marzo 2003 avvia l'invasione, ma già nel luglio dello stesso anno Joseph scrive un articolo per il New York Times: "Cosa non ho trovato in Africa". In altre parole, prove della transazione e prove di esistenza di tali armi di distruzione di massa non ce ne sono. La missione parallela segreta di Valerie ha anche esito negativo.
A questo punto, accade ciò che Valerie non si aspetta: il giornalista Robert Novak scrive un pezzo in cui l'identifica come agente della CIA, "bruciandola", rivelando che avrebbe raccomandato il marito per la missione. Novak riceve informazioni su di lei da Richard Armitage del Dipartimento di Stato, ma naturalmente il ruolo di Valerie Plame sarebbe coperto dal segreto di stato, quindi è una violazione. In molti ritengono la mossa una vendetta per l'articolo scritto da Joseph (dato che è difficilmente contestabile nella sostanza). L'indagine che segue, pur non portando a nessuna condanna per il leak in sè, ne costa una a "Scooter" Libby, capo dello staff del vicepresidente Dick Cheney, per aver mentito agli investigatori sullo svolgersi dei fatti (e sulla sua collaborazione a queste rivelazioni). Libby ha ottenuto la grazia piena solo da Donald Trump nell'aprile 2018.
Fair Game, il film con Naomi Watts e Sean Penn
Tutto ciò che viene mostrato in Fair Game riguardante la CIA (almeno quello che può essere mostrato) è stato sottoposto al vaglio e alla consulenza della stessa Valerie, che ha lavorato a stretto contatto con il regista Doug Liman e Naomi Watts per assicurarsi che la rappresentazione del suo lavoro fosse realistica e non glamour, come spesso accade nei film.
Liman è stato il primo regista americano a girare a Baghdad dopo la guerra: per altre produzioni si erano scelte location simili in paesi attigui, ma la troupe, non senza sacrifici logistici ed economici, si è impegnata ad affrontare il vero Iraq. Secondo Doug, l'entusiasmo di Naomi Watts, che aveva già lavorato con Penn in 21 grammi e The Assassination, è stato uno degli elementi fondamentali per trovare la forza di andare avanti. Lei e Valerie si sono sentite a lungo per telefono, ma si sono incontrate di persona soltanto sul set. Sean Penn invece ha trascorso una settimana con un lusingato Wilson.
Scritta dai fratelli (inglesi!) Jez Butterworth e John-Henry Butterworth, questa storia americana di impegno civile è stata coprodotta da Jerry Zucker, regista di Ghost e prima ancora coautore di cinema demenziale in compagnia di suo fratello David e Jim Abrahams, in film come L'aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata. Non si può dire che non si sia rivelato duttile!