David Lynch illustra la sceneggiatura di Anatomia di una caduta di Justine Triet

Anatomia di una caduta di Justine Triet è stato uno dei film più interessanti dell'anno scorso, vincitore della Palma d'Oro a Cannes: pluricandidato agli Oscar, ne ha vinto uno per la migliore sceneggiatura originale, che viene ora pubblicata e annotata in Francia da Gallimard, con delle illustrazioni a dir poco prestigiose. I disegni sono infatti a cura di David Lynch, che si rifiuta di dirsi in pensione nonostante le difficoltà di salute, e che per ora si tiene occupato rendendo omaggio al lavoro di una collega, un lavoro che evidentemente è piaciuto a lui non meno che a noi. Leggi anche David Lynch: "Non mi ritirerò mai, sono pieno di felicità"

Anatomia di una caduta, la sceneggiatura pubblicata è illustrata da David Lynch

Anatomia di una caduta racconta un'indagine e un processo su una morte poco chiara: Samuel cade dal balcone di uno chalet di montagna, mentre in casa c'è sua moglie Sandra, e il figlio non vedente Daniel, parziale testimone, torna a casa a cavallo dell'accaduto. Samuel e Sandra erano ai ferri corti: lei l'ha spinto giù volontariamente? È stato un incidente? O addirittura Samuel, frustato, si è suicidato? La finezza del film di Justine Triet sta nel farci attraversare in due ore e mezza molti punti di vista, con uno sguardo oggettivo davvero curativo, in un mondo dominato dai social e dal facile prendere posizione su fatti di cronaca, spesso senza l'approfondimento di questa storia. Che è una storia di finzione, ma evita ogni trappola di manicheismo e lascia con più domande che risposte: non le domande stile "la spiegazione del mistero" che tanto fanno piacere ai motori di ricerca, quanto domande sui rapporti di coppia, sulla maternità e sulla paternità, sulla necessità disperata dei legami familiari, senza mai santificarli.
Non è un film "alla David Lynch", ma è proprio dei veri grandi autori essere affascinati da tutto il cinema e da tutta l'arte, non solo quella che si avvicina di più alla propria sensibilità: il grande regista, 78 anni, alle prese con un enfisema che ha poco tempo fa commentato con il suo usuale senso dell'umorismo, ha scelto di illustrare la sceneggiatura annotata del film, scritta da Triet e Arthur Harari, pubblicata in francese da Gallimard. E chissà se, serpeggiante nella forma di Anatomia di una caduta, così diversa da quella delle sue opere, non abbia visto il disturbante disagio dell'inconscio, che nei decenni ha saputo così tanto bene rappresentare.