Chris Columbus dopo Mamma ho perso l'aereo e Harry Potter: "Non scegli solo i bambini, scegli anche la famiglia"
Esperto di star minorenni sin dai tempi di Mamma ho perso l'aereo, il regista Chris Columbus ha raccontato in documentario come l'esperienza lo aiutò con il successivo Harry Potter. C'è qualche variabile in più da considerare, quando fai il casting di bambine e bambini...
C'è una fascinazione nel mondo del cinema per le "child star", bambini o bambine che diventano da minorenni icone hollywoodiane, garanzia per il boxoffice, nonché di ricchezza per le famiglie. Nel documentario Child Star in streaming su Hulu negli Usa (quindi prossimamente su Disney+ sezione Star qui da noi), il regista Chris Columbus riflette sul fenomeno, del quale fu testimone diretto: diresse Mamma ho perso l'aereo, poi dieci anni dopo ha dato il via alla saga cinematografica di Harry Potter. E tra i due lavori ha capito una cosa importante. Leggi anche Rupert Grint ha definito "soffocante" l'esperienza in Harry Potter
Dopo Harry Potter e Mamma ho perso l'aereo, Chris Columbus sceglie le "child star" guardando anche le famiglie
Nel 1990 Mamma ho perso l'aereo lanciò nell'iperuranio il suo bambino protagonista Macaulay Culkin, la cui ricchezza e spendibilità al boxoffice non garantì alcuna stabilità nella sua famiglia, anzi Culkin ha più volte ricordato gli abusi subiti... e la sua paradossale condizione. Il regista di quel film, Chris Columbus, lo capì molto tardi, e quando si trattò di scegliere Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint per l'impegno prolungato della saga di Harry Potter, con la quale sarebbero letteralmente cresciuti, si fece trovare preparato. Racconta come si comporta ormai in questi casi, quando c'è una parte molto importante da assegnare a un minorenne.
Durante le riprese di Mamma ho perso l'aereo nessuno realizzò, ma nel giro di un anno Macaulay Culkin divenne un'enorme star, non ce l'aspettavamo. Non fu come con Harry Potter, lì sapevi che il successo sarebbe stato straordinario. Io venivo da una famiglia operaia, ho visto un paio di volte cosa succede con i bambini che vengono da quelle famiglie, all'improvviso è il bambino che porta a casa i soldi. [...]
Con Harry Potter mi servivano i paraocchi, mi tartassavano: in strada, in un pub, ovunque andassi la gente chiedeva: "Chi prenderete? Chi sarà Harry Potter? Chi sarà Harry Potter?" Devi recepire tutto questo e riportarlo all'attore o all'attrice, ai loro genitori: "La pressione si farà sentire". [...] Segnerà il resto della tua vita come child star, sarà la tua eredità, dovrai imparare a conviverci. [...]
All'improvviso realizzai che i genitori erano fondamentali. Non potevo lasciare che i piccoli tornassero a casa in un contesto precario, solo per il bene del film. Non ne vale la pena. Era importante scegliere i genitori così come i protagonisti.