Beverly Hills Cop 5 è possibile? Per Eddie Murphy sì, il quarto capitolo lo ha divertito un sacco
Eddie Murphy ha discusso con TODAY della sua esperienza nell'imminente Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F, in streaming su Netflix dal 3 luglio. E non ha escluso un altro ritorno...

Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F non è ancora uscito e già si pensa a un Beverly Hills Cop 5? Non proprio, ma Eddie Murphy, ora che ha rotto il ghiaccio recuperando il suo personaggio dopo trent'anni, potrebbe anche pensare di continuare, magari sempre in quel di Netflix, dove Beverly Hills Cop 4 sta per planare il 3 luglio, in streaming. Chiacchierando con TODAY, Murphy ha raccontato come ha vissuto questa rimpatriata... e soprattutto quanto si sia divertito. Leggi anche Beverly Hills Cop 4, la prima clip ufficiale del sequel con Eddie Murphy!
Beverly Hills Cop 4, Eddie Murphy: "Axel non è un supereroe, è un uomo medio"
Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F di Mark Molloy segna il ritorno di Eddie Murphy nei panni dello sbracato e poco ortodosso detective Axel Foley, a trent'anni di distanza dall'ultimo Beverly Hills Cop III (1994) di John Landis. Il progetto si è trascinato per anni, finché non è approdato su Netflix e Murphy ha accettato di riprendere il personaggio che aveva tenuto a battesimo in Un piedipiatti a Beverly Hills - Beverly Hills Cop (1984) e Beverly Hills Cop II (1987). Eddie ha scherzato sull'uso delle controfigure, da lui molto caldeggiato, anche se gli è toccato fare qualcosa da solo: "Ho fatto il primo quando avevo 21 anni, ora ne ho 63. Il regista mi fa: voglio che esci di lì e corri giù per le scale. La giriamo e mi dice: la puoi fare con più urgenza, più veloce? E io: NO!" A parte le battute, Eddie si è divertito parecchio riunendosi con la vecchia banda, così un Beverly Hills Cop 5 non suona così assurdo:
Lo spero, perché questo film è venuto benissimo, specialmente se siete cresciuti guardando questa serie, adorerete questo nuovo film. Beverly Hills Cop è stato il primo film di cui fossi il protagonista. Se viaggio all'estero, mi chiamano Axel Foley ancora oggi. Axel è un uomo medio, non è un supereroe o un superpoliziotto. È un uomo qualunque che cerca di essere all'altezza della situazione, secondo me alla gente piace per quello. E soprattutto fa ridere.