Benedict Cumberbatch riceve la stella sul Walk of Fame e pronuncia un commovente discorso

Per Il potere del cane di Jane Campion, Benedict Cumberbatch ha ricevuto la sua seconda nomination agli Oscar, dopo quella ottenuta nel 2015 per The Imitation Game. Questo amore di Hollywood nei suoi confronti non poteva essere espresso meglio che col dedicargli la giornata di ieri, attribuendogli la stella col suo nome sul celebre marciapiedi delle stelle, il Walk of Fame. Per l'occasione, Cumberbatch ha pronunciato un sentito discorso di ringraziamento in cui ha toccato temi personali e altri che, in questo drammatico momento, ci riguardano tutti.

Il discorso di Benedict Cumberbatch

Durante la cerimonia, che potete vedere integralmente nel video qua sotto, come da tradizione Cumberbatch è salito sul palco per ringraziare. E ha cominciato ricordando la sorella, scomparsa nel 2021:

Voglio ricordare mia sorella che abbiamo perso l'anno scorso. Avrebbe adorato questa cosa. Era incredibilmente fedele e mi sosteneva e avrebbe amato lo sfarzo, la stranezza e il glamour di questa cerimonia. Avrebbe riso dall'inizio alla fine e avrebbe probabilmente pianto. Spero che da qualche parte lassù, dove brillano le vere stelle, tu stia vedendo questo momento adesso. Sono sicuro che tu lo faccia. Ci manchi tantissimi. Resti la persona buona e meravigliosa che abbiamo avuto nella nostra vita.

Dopo questo commovente ricordo, Benedict Cumberbatch non poteva esimersi dal rivolgersi il suo pensiero alla tragedia della guerra sul suolo ucraino. Lo ha fatto con queste parole, un discorso molto bello che è un vero e proprio invito all'azione, per tutti coloro che credono nella causa della pace:

Non posso non parlare oggi, in questo meraviglioso momento della mia vita, da questa straordinaria piattaforma, di quello che sta accadendo in Ucraina e dimostrare il mio supporto per il popolo ucraino e per il popolo russo che si oppone alla cleptocrazia e all'idiozia dei governanti per cercare di mettere un freno alla progressione di questa atrocità. Ma adesso tocca a noi fare qualcosa di più del pensare e pregare. Dobbiamo agire, dobbiamo andare sui siti delle ambasciate, dobbiamo vedere cosa possiamo fare come cittadini del mondo, cittadini d'Europa e persone che vogliono un posto migliore e una migliore soluzione per questo orrendo momento, per queste persone con bambini, con famiglie che rischiano la vita mentre i razzi piovono sulle loro città. Non possiamo più restare passivi. Non è più un tempo di proposte, ignavia, inattività o inettitudine. Dobbiamo agire, e ci sono cose che potete fare. Potete sostenere le organizzazioni, potete aiutare quelli che aiutano i profughi sul territorio. Potete sostenere le organizzazioni per i diritti umani. Potete fare pressione sui vostri politici, sulla vostra banca, sulle vostre industrie perché riconoscano quello che potete fare per aiutare. È possibile, quindi incoraggio la gente a fare questo oggi.