Beetlejuice Beetlejuice: Tim Burton voleva a tutti i costi Bob nel sequel, ma ad una condizione
Com'è stato realizzato Bob, il fido braccio destro di Betelgeuse dalla piccolissima testa? Lo ha spiegato Tim Burton, regista di Beetlejuice Beetlejuice, svelando anche perché teneva cosi tanto alla presenza della bizzarra creatura nel sequel del cult del 1988.
Chi ha visto Beetlejuice Beetlejuice avrà sicuramente avuto un debole per Bob, il fantasma dalla minuscola testa che aiuta il protagonista con le scartoffie della sua attività. Non sappiamo molto su di lui - nulla, in effetti - eppure il personaggio si è guadagnato la simpatia del vasto pubblico, diventando la punta di diamante del merchandise legato al film. I più attenti ricorderanno che Bob appare anche nel film originale del 1988, precisamente durante l'epilogo, quando Betelgeuse (Michael Keaton) siede accanto a lui nella sala d'aspetto dell'al di là.
Nel sequel diretto da Tim Burton, si diceva, Bob lavora nell’ufficio del bio esorcista, dove ci sono molte altre creature identiche a lui. Tuttavia, Betelgeuse si rivolge prevalentemente a lui per affidargli qualsiasi incarico di responsabilità. Bob non è certo un cuor di leone, ma fa del suo meglio, ed è forse la sua personalità ingenua e limpida, oltre all'aspetto inconfondibile, che ha conquistato più di tutto gli spettatori. Ma come è stata realizzata la bizzarra creatura? Lo hanno svelato il regista e Keaton in persona in un nuovo video dal backstage del film.
Burton, nei mesi che hanno preceduto l'uscita di Beetlejuice Beetlejuice, non ha mai nascosto di voler puntare su effetti speciali 'artigianali', come nel primo film, più che sulla CGI. Il fantasma stakanovista è un perfetto esempio di questa poetica, che si pone in perfetta continuità con l'archetipo. Il produttore Tommy Harper ha affermato che Tim Burton ha sempre avuto simpatia per Bob e "voleva che avesse più personalità in questo film".
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Creare ogni personaggio ha richiesto un lavoro monumentale dal momento che, come si accennava, Bob non è stato animato digitalmente, bensì costruito con protesi e marionette e messo in moto con effetti pratici. Tim Burton non ha mai voluto usare immagini generate al computer, anche quando alcuni addetti ai lavori, coinvolti nel nuovo sequel, gli hanno suggerito di farlo.
C'è un'energia e una spontaneità in tutto questo. Anche se abbiamo a che fare con effetti dal vivo, in un certo senso lo stiamo ancora inventando man mano che andiamo avanti.Leggi anche Beetlejuice 2, Michael Keaton svela: "Io e Tim Burton titubanti sul sequel, ecco perché invece funzionerà
Michael Keaton ha precisato che, secondo il suo parere, è proprio questa sensazione di autenticità il segreto del successo di Bob. "È questo il punto - ha ammesso - Non credo che le persone capiscano perché gli piace. Non lo sanno consapevolmente, ma c'è quella sensazione che qualcuno l'abbia effettivamente creato, come se l'avesse fatto a mano".