Upload: Recensione della comedy di fantascienza di Amazon Prime Video
Un Amazon Original, Upload è la prima serie creata dal Greg Daniels di The Office e Parks and Recreation. Racconta di un futuro prossimo dove l'Aldilà è virtuale e solo per chi ha i soldi, e mescola commedia, romanticismo, thriller e acuta satira sul capitalismo. Dal 1° maggio in streaming su Amazon Prime Video.
Pandemie permettendo, il 2033 è oramai dietro l'angolo, e chissà che quando arriverà non finirà un po' con l'assomigliare a quello immaginato da Upload.
Il 2033 di Upload racconta un mondo molto molto simile al nostro, dove però le auto si guidano già da sole, i droni sono ovunque, gli schermi degli smartphone si aprono olograficamente tra pollice e indice delle persone, ci sono stampanti 3D per i cibo e prima di far sesso ci si piazza una microcamera sullo sterno per registrare il consenso. Quest'ultima, purtroppo, appare come la più realistica delle previsioni.
Soprattutto, però, nel mondo di Upload la realtà virtuale è diffusissima; e qualcuno poi ha trovato il modo di uploadare - appunto - nei server tutto quello che sta nel cervello delle persone, le loro memorie e le loro coscienze. Dall'unione tra le due cose, il proliferare di Aldilà virtuali: è sufficiente che prima di morire tu venga uploadato, e che - pagando - vada a finire negli Aldilà virtuali creati da varie società, dove puoi continuare a vivere come sempre e continuare ad avere rapporti con i tuoi cari in vita.
Succede, nel primo episodio di Upload, che Nathan (Robbie Amell), un giovane belloccio che per lavoro fa il programmatore, e che col suo migliore amico è all'opera su una sorta di freeware dell'aldilà virtuale, e che è fidanzato con una ricchissima e biondissima ragazza di nome Ingrid (Allegra Edwards, una sorta di Chiara Ferragni losangelina), si ritrovi in punto di morte. Gli è successo quello che non succede mai: ha avuto un incidente d'auto. Guidava l'auto, ovviamente. Per questo non succede mai.
Fatto sta che Nathan arriva in ospedale, la sua situazione apparentemente è critica, e Ingrid insiste perché si uploadi: pagherà tutto lei, dice. La procedura è irreversibile (anche se qualcuno ci sta lavorando), e Nathan ha giustamente qualche riserva, ma alla fine, l'alternativa essendo la morte, cede.
E così Nathan finisce a Lakeview, l'Aldià virtuale del colosso del settore chiamato Horizen, che praticamente è un grande albergo vecchio stile sulle rive di un lago immerso in una natura meravigliosa, nel quale alloggiano gli uploadati. Lakeview è “l'unico Aldilà digitale modellato sui grandi alberghi vittoriani degli Stati Uniti e del Canada”, dice a Nathan il suo Angelo, che è una ragazza carina e intelligente e sensibile di nome Nora (Andy Allo) e che opera dalla sua postazione virtuale di New York. A ogni upload, infatti, è assegnato un angelo che lo assiste e lo aiuta in caso di bisogno, ben più efficace delle varie incarnazioni dell'Intelligenza Artificiale che ci sono a Lakeview e che, con la divisa da portiere, cameriere, fattorino o giardiniere, hanno tutto la stessa faccia (che poi è quella dell'attore Owen Daniels) e la stessa tendenza alla goffaggine.
Upload è stata creata da Greg Daniels, che nel mondo delle comedy americane è una sorta di leggenda vivente. Daniels, tanto per spiegare, è stato la mente creativa dietro a molte stagioni dei Simpson e del The Office americano, ed è stato uno degli ideatori di Parks and Recreation; e per tutte queste serie, così come per Upload, è stato anche regista e sceneggiatore di diversi episodi.
Chi ha familiarità con The Office e con Parks and Recreation potrà allora facilmente immaginare come Upload non sia una comedy tradizionale, tutta e solamente basata sugli spunti comici garantiti dal bizzarro mondo virtuale in cui finisce Nathan, e dalle sue interazioni con chi rimane vivo. In Upload, sotto questa superficie leggera, si nasconde molto di più.
Nathan non deve solo abituarsi a una nuova vita, con situazioni strane e inedite, e nuovi amici, ma dovrà fare i conti col fatto che la sua Ingrid oramai lo possiede (è lei che paga i conti alla Horizen, e potrebbe spegnerlo quando vuole), e con il suo veloce e progressivo innamorarsi, ricambiato, del suo Angelo. Con Nora (che nel frattempo se la deve vedere con una capoufficio pedante e con colleghi bizzarri), dovrà capire come mai alcuni dei suoi ricordi sembrano essere stati danneggiati volontariamente da qualcuno, perché il suo vecchio socio non gli risponde mai al telefono e se è vero che, come emergerà nel corso del racconto, il suo incidente non è stato affatto un incidente.
Upload, allora, è più di una semplice comedy. È una comedy sulla quale s'innesta il romance (la storia d'amore “impossibile” tra l'uploadato Nathan e la vivissima Nora) e perfino il thriller, con una vicenda gialla dai risvolti ricchi di tensione che diventa man mano più importante al succedersi dei primi dieci episodi della stagione.
Soprattutto, Upload è una comedy assai più intelligente di quanto non facciano immaginare i suoi primissimi minuti: non solo per lo spunto che affronta un tabù come quello della morte e che porta all'estremo le conseguenze di quelle che sono tendenze attualissime e innegabili del mondo, ovvero la digitalizzazione imperante e la conseguente virtualizzazione di molte esperienze umane, ma ancora di più per il suo essere una satira che riflette - a tratti quasi filosoficamente, e di sicuro sociologicamente - sul ruolo del capitalismo nelle nostre vite. E oltre.
Lo spunto di un mondo dove l'Aldilà è virtuale e permette davvero una vita eterna, perdipiù in contatto costante con i nostri cari, è notevole. Ma ancora di più, sebbene in qualche modo terribilmente ovvio, dati i tempi che viviamo, il suo piegarlo alle esigenze del Capitale.
L'Aldilà virtuale è solo per chi se lo può permettere. E più te lo puoi permettere, più sarà bello. Come nei videogame che scarichiamo sui nostri telefoni e suoi nostri tablet, anche a Lakeview se vuoi implementare le funzioni, devi pagare. Per di più, paghi anche per entrarci, a Lakeview.
Se poi non hai credito, ti attacchi. Se lo finisci, le tue alternative sono - letteralmente - molto grigie, e la tua vita ultraterrena, nella migliore delle ipotesi, avrà una larghezza di banda limitatissima.
E per i vivi di Upload non è che poi le cose vadano meglio, se pensiamo - tanto per fare un solo esempio - che oramai solo i ricchi possono mangiare cibi reali, mentre gli altri si accontentano dei surrogati sintetici stampati dalle stampanti 3D.
Tecnologie a disposizione a parte, il mondo di Upload, allora, non appare in fondo così diverso da quello in cui viviamo. Anzi. E allora è ancora più facile appassionarsi alla storia di Nathan e Nora, e a quella della loro storia d'amore. Ridere dei paradossi raccontati da Daniels, delle follie che sono la versione appena caricaturale di certe strane idiosincrasie del mondo in cui viviamo, oltre che dei personaggi che ha creato al fianco dei suoi due protagonisti (per fare due nomi, il Luke di Kevin Bigley, un nuovo amico di Nathan a Lakeview, e la strepitosa Aleesha di Zainab Johnson, collega di Nora alla Horizen).
E magari, sempre ridendo, anche riflettere un po' sulle leggi spietate di un sistema economico che oramai è arrivato a dominare perfino l'Aldilà.
- Critico e giornalista cinematografico
- Programmatore di festival