Chicago, 1960. Oltre a essere un playboy, l’ambizioso Nick Dalton è uno degli avvocati più importanti in città. Ben inserito nella gerarchia sociale, Nick ha dei rapporti misteriosi e complicati con la malavita, che non gli impediscono di aiutare la giovane Maureen, la bella e innocente coniglietta del Playboy Club appena aperto in città, la quale ha ucciso accidentalmente il patriarca della famiglia criminale Bianchi. Maureen è protetta anche da Carol-Lynne, l’impegnata matrona del club.
Lo sviluppo di The Playboy Club, inizialmente conosciuta con il titolo Bunny Tales e successivamente Playboy, cominciò nel 2009, quasi due anni prima che la NBC ordinasse la produzione dell’episodio pilota. Il fondatore di Playboy, Hugh Hefner, contribuì in parte allo sviluppo dello show, supervisionando le storie e prestando la propria voce al narratore fuori campo. Poche settimane prima del debutto, Hefner preferì ritirarsi dal progetto, nonostante si era detto “molto soddisfatto” dei risultati. Tuttavia, il suo contributo nel pilota, l’unico, non fu eliminato.
Sin dalla sua presentazione agli Upfronts del 2011, The Playboy Club fu al centro di numerose polemiche. Diverse associazioni, tra cui il Parents Television Council, criticarono il contenuto dello show molti mesi prima del suo debutto. Il PTC accusò Comcast (il gigante via cavo che aveva da poco acquisito la NBC Universal) di voler portare il porno sulla tv nazionale, benché, almeno nel primo episodio, non vi erano scene scandalose. In particolare, l’associazione criticò una clausola presente nel contratto degli attori, la quale obbliga questi ultimi a eventuali scene di nudo o atti sessuali simulati. Le scene sarebbero state inserite unicamente nella versione intenzionale e nei DVD della serie, ma ciò non bastò a fermare i moralisti. Le polemiche continuarono quando la KSL-TV, rete di Salt Lake City controllata dalla Chiesa degli Ultimi Giorni dei Santi, affiliata alla NBC, annunciò che non avrebbe trasmesso lo show sulle sue frequenze perché contrario ai valori del suo brand, costringendo così la NBC a trovare un’altra rete, la KMYU, per garantire la visione dello show ai cittadini dello Utha. Il gruppo anti-pornografia Morality in Media lanciò una petizione online per incoraggiare il pubblico a boicottare lo show e gli annunci pubblicitari della NBC, invito al quale si unì Gloria Steinem, che negli anni ’60 si finse una delle conigliette del Playboy Club di New York nel corso di un’indagine.
Un’anteprima dell’episodio pilota fu trasmessa durante un party nella villa di Hugh Hefner, al quale parteciparono anche i membri del cast. Nella serie, la celebre villa ha l’aspetto della Charles Gates Dawes House di Evanston, Illinois. La collaborazione tra lo show e il mondo di Playboy proseguì nelle settimane successive, quando l’attrice Laura Benanti, interprete di Carol-Lynne, finì sulla copertina del numero di ottobre (2011) di Playboy Magazine. Benanti appare anche nelle pagine interne del numero, incluso uno scatto in doppia pagina, ma non senza vestiti.
In un primo momento, il ruolo del protagonista, Nick Dalton, fu affidato all’attore Jeff Hephner, il quale pochi giorni dopo fu invitato dalla produzione a lasciare il cast perché non perfettamente compatibile con il personaggio. Eddie Cibrian fu scelto come suo sostituto.
Attore | Ruolo |
---|---|
Eddie Cibrian | Nick Dalton |
Amber Heard | Maureen |
Laura Benanti | Carol-Lynne |
David Krumholtz | Billy Rosen |
Leah Renee | Alice |
Naturi Naughton | Brenda |
Jenna Dewan | Janie |
Wes Ramsey | Max |