The Acolyte, Jodie Turner-Smith contro Disney che non avrebbe difeso il cast dagli insulti razzisti: "Davvero ingiusto"
La star della serie di Star Wars cancellata ha detto chiaramente di non aver sentito il supporto dello studio di produzione quando gli attori hanno subito insulti razzisti.
Quasi due mesi dopo la cancellazione di The Acolyte da parte di Disney+ dopo una sola stagione, Jodie Turner-Smith si toglie qualche sassolino dalla scarpa prendendosela proprio con Disney e con lo studio di produzione della serie. A suo dire, questi ultimi non avrebbero difeso lei e gli altri membri del cast dagli insulti razzisti e dalle polemiche che hanno accompagnato l'uscita della serie (presentata, tra l'altro, come la più inclusiva tra quelle ambientate nell'universo di Star Wars).
The Acolyte: L'esperienza negativa di Jodie Turner-Smith
Parlando con Glamour, l'attrice che ha interpretato Madre Aniseya - a capo di un culto di cui fanno parte esclusivamente donne - ha ricordato la sua esperienza in The Acolyte sottolineando come con il tempo non abbia ricevuto il supporto che si aspettava da Disney. A proposito della protagonista Amandla Stenberg, che fin dal primo giorno ha affrontato le critiche degli hater a testa alta, Turner-Smith ha detto: "Ha messo così tanta cura, pensiero e amore in questo lavoro, ed è deludente sentire che il tuo studio non ti sostiene in un modo molto pubblico". "Devono smettere di fare questa cosa di non dire nulla quando la gente si ritrova in mezzo ai troll su internet con razzismo e stronzate del genere. Non è giusto non dire nulla. È davvero ingiusto", ha aggiunto.
Leggi anche The Acolyte, Amandla Stenberg sulla cancellazione: "Non sono stupita", ringrazia chi l'ha seguitoPer l'attrice lo studio di produzione di The Acolyte non avrebbe quindi preso una posizione netta contro chi per mesi si è scagliato contro la serie per le scelte di casting e per la storia particolarmente inclusiva (tanto per fare un esempio, Mae e Osha, le due gemelle interpretate da Amandla Stenberg, hanno due madri, una novità assoluta nel mondo di Star Wars). "Sarebbe bello se le persone che hanno il potere e i soldi mostrassero il loro sostegno e puntassero i piedi per terra", ha continuato. "Bisognerebbe dire che questo è inaccettabile: 'Non sei un fan se fai questo'. Fate una dichiarazione molto forte e vedrete se i soldi spariranno oppure no. Scommetto che non sarà così, perché le persone di colore, e soprattutto i neri, rappresentano una percentuale molto alta del potere d'acquisto. Potrebbero scoprire che è effettivamente più redditizio per loro, ma tutti usano 'woke' come se fosse una parolaccia".
La cancellazione di The Acolyte
Disney ha cancellato The Acolyte giustificando la sua decisione con i bassi ascolti della serie che non sarebbero stati sufficienti per giustificare un budget elevato (230 milioni di dollari). Così facendo, tuttavia, ha di fatto servito un assist a chi aveva criticato The Acolyte ancora prima che uscisse, a cioè quella fanbase di Star Wars che non aveva visto di buon occhio il titolo. In passato ci sono stati momenti in cui la grande community di Star Wars ha preso una posizione contro voci e insulti di questo tipo. Ewan McGregor, per esempio, ha difeso la collega di Obi-Wan Kenobi Moses Ingram dagli insulti, insistendo - proprio come proposto da Turner-Smith - che questi non erano veri fan del franchise. Ma, in generale, il silenzio di Disney sull'argomento è qualcosa che crea decisamente imbarazzo.