Adolescence, com'è stata realmente girata la miniserie di Netflix?
Com'è stato realmente girato Adolescence? Una domanda che incuriosisce il pubblico che ha apprezzato la miniserie su Netflix e si chiede: è davvero un lungo ed interminabile piano sequenza?

Una delle domande più interessanti relative ad Adolescence è la modalità di ripresa: si tratta realmente di un lungo e totale piano sequenza? Miniserie di successo approdata di recente in streaming su Netflix, racconta in soli quattro episodi la storia di un ragazzino di 13 anni accusato dell’omicidio di una compagna di classe. Avendo già catturato l’attenzione del pubblico per il suo impatto creativo, Adolescence ha anche intrigato gli appassionati di aspetti più tecnici come le riprese che, in questo caso, offrono una sequenza ininterrotta. Ma è stato realmente girato in questo modo?
Adolescence è girato realmente in una sola sequenza?
Nel tentativo di catturare il caos puro ed un forte realismo, Adolescence è stato girato con un lungo ed infinito piano sequenza. È questa la percezione che lo spettatore ha in tutti e quattro gli episodi della miniserie di successo su Netflix ed è quanto poi accaduto realmente dietro le quinte. Qualcuno crede che si tratti di un’abile tecnica di montaggio, un po’ come accaduto in Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu, ma la verità è che è stato girato tutto in un’intera ripresa ininterrotta e le riprese di ogni episodio hanno richiesto settimane di prove molto intense. A raccontare di più ai microfoni di Variety è stato il direttore della fotografia Matthew Lewis: “Non c’è nessuna cucitura delle riprese insieme. È stata un’unica ripresa". Ogni episodio ha richiesto tre settimane di produzione. La prima settimana è stata dedicata alla rivisitazione dell’episodio scena per scena a detta di Ashley Walters. Gli attori hanno provato ogni scena finché non è stata impressa nella loro memoria. La seconda settimana è toccata alla troupe tecnica, che il direttore della fotografia ha definito come pezzi di un puzzle incastrati nella mascheratura di ogni episodio. Il processo ha richiesto molta pianificazione, non avendo una lista di riprese da fare, per cui hanno mappato l’area di ripresa e osservato il movimento della telecamera al suo interno: “L’abbiamo provata come una danza”, ha aggiunto Lewis.
Anche riscrivere le scene è stato spesso necessario per adattarsi alla location e alla coreografia e per motivare i movimenti richiesti da esigenze tecniche. La terza ed ultima settimana di riprese ha poi permesso di unire tutti gli elementi artistici e tecnici per girare l’episodio. L’idea iniziale era di effettuare dieci riprese per ogni episodio, quindi due al giorno per cinque giorni. Ma non è andata sempre così: “A volte dovevamo fermarci e ripartire e quella era una ripresa. Per alcuni episodi ne abbiamo fatte anche 16”. Netflix ha rivelato infatti via X (precedente Twitter) che il primo episodio corrisponde alla seconda ripresa, il secondo episodio alla tredicesima, il terzo episodio all’undicesima e il quarto episodio alla sedicesima.
Ma la domanda che sorge spontanea è: perché questa scelta? “Con Adolescence , volevo che il pubblico intraprendesse un viaggio immersivo che si svolgesse in tempo reale proprio come si svolge per gli attori in tempo reale. [La ripresa singola] crea tensione e impone una prospettiva al pubblico in modo che non possa distogliere lo sguardo, anche se si sente ansioso o imbarazzato. [La ripresa singola] non si presta a tutti i generi, ma per questo spettacolo volevamo immergere il pubblico per un'ora e tirarlo fuori dalla sua realtà. La volta successiva potrebbe essere ambientata qualche giorno dopo o 13 mesi dopo, e spetta al pubblico capire le cose da solo”, ha rivelato il regista Philip Barantini. Per molti attori, recitare in Adolescence è stato come cimentarsi in un’opera teatrale, una sorta di matrimonio tra TV e teatro a detta di Stephen Graham, che oltre a recitare nella Serie TV è anche co-ideatore e co-sceneggiatore.