Mercoledì, recensione: Mistero, romance e dark comedy, la serie di Tim Burton è intrattenimento puro
Arriva il 23 novembre in streaming su Netflix la prima serie live-action di Tim Burton. Un calderone che mescola il giallo investigativo, l'estetica gotica e quella pop della Gen Z, ma funziona: la nostra recensione di Mercoledì in anteprima.
- Mercoledì, la trama: Le freak c'est chic
- Il cast: Tutti gli occhi su Jenna Ortega
- Recensione: Cosa funziona e cosa no, il fattore Tim Burton
Cosa vi viene in mente quando pensate a Mercoledì Addams? Una ragazzina sagace, dalla battuta pronta, velatamente minacciosa, con due lunghe trecce e la passione per le scienze occulte, probabilmente. Mercoledì, la serie Netflix che riporta sullo schermo l'iconico personaggio de La famiglia Addams (qui interpretato dalla brava Jenna Ortega) allora non vi deluderà. Perché questa serie, creata da Alfred Gough e Miles Millar e diretta dall'iconico Tim Burton, non tradisce affatto la tradizione, anzi ci sguazza. In arrivo in streaming il 23 novembre, il mistery presenta Mercoledì come un'adolescente deliziosamente cupa, vendicativa e arguta ma la inserisce in un contesto tutto nuovo, quello della Nevermore Academy, che offre tantissimi spunti. A partire da una serie di inspiegabili omicidi su cui la figlia di Gomez e Morticia indaga come una nuova Nancy Drew, passando per qualche intrigo romantico tipicamente adolescenziale, fino ad arrivare a un mistero che ha coinvolto i suoi genitori in quelle stesse mura 25 anni prima.
Mercoledì, la trama: Le freak c'est chic
Mercoledì ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, una scuola per ragazzi speciali, perché dotati di poteri soprannaturali. E per questo anche temuti, e quindi reietti. Ben presto scopriamo infatti che anche la protagonista possiede una specifica capacità paranormale che la rende simile ai suoi compagni di scuola. Tra lupi mannari, vampiri, sirene e gargoyle il problema è riuscire a controllarla. Per fortuna Mercoledì può contare su una cultura gotica di tutto rispetto, da estimatrice di Edgar Allan Poe e fan delle autopsie, e su un intuito notevole che le viene in soccorso quando diversi omicidi terrorizzano la comunità locale di Jericho. Tra le mura della Nevermore, però, le vicende del presente si incrociano con quelle del passato, quando Mercoledì deve risolvere un mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima e, allo stesso tempo, gestire le complicate relazioni con i suoi compagni.
Il cast: Tutti gli occhi su Jenna Ortega
È naturale che Jenna Ortega (attrice ventenne vista nella serie Netflix YOU) rubi la scena. La sua Mercoledì è ironica, spregiudicata e splendidamente dark. Non sorprende che lo stesso Tim Burton l'abbia elogiata dicendo di non riuscire a immaginare, ormai, un'altra Mercoledì. Guardandola ci si dimentica presto di Christina Ricci, che aveva interpretato il personaggio negli iconici film de La famiglia Addams usciti negli anni '90 e che è presente anche in questa serie nei panni di un'insegnante, la signorina Marilyn Thornhill; un ruolo che tuttavia non le rende pienamente giustizia (ma qualcosa ci fa pensare che potrebbe sorprenderci nell'ultimo episodio, l'unico che noi critici non abbiamo visto in anteprima per la recensione). Ben centrati anche Gwendoline Christie nei panni della preside della scuola Larissa Weems e Emma Myers in quelli della coloratissima Enid, la compagna di stanza di Mercoledì; il rapporto di amicizia alla odi et amo che instaurano le due compagne è una delle belle sorprese della serie. Chiudono l'ensamble due splendidi Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones nei panni di Gomez e Morticia Addams, una coppia che vista con gli occhi della loro figlia maggiore appare davvero molto comica e regala alcuni dei momenti più divertenti della serie (insieme all'iconica Mano che vorremmo vedere subito protagonista di uno spin-off a lei dedicato).
Recensione: Cosa funziona e cosa no, il fattore Tim Burton
Mercoledì è una serie pienamente pop che piacerà a tutti, perché non si discosta molto dai tanti titoli teen mistery che Netflix ama sfornare uno dopo l'altro. Il motore dell'azione, che metterà alla prova ogni binge watcher di professione, è l'indagine di Mercoledì, decisa a scoprire chi si nasconda dietro gli omicidi che preoccupano la comunità di Jericho e gli studenti della Nevermore. E mentre anche noi ci mettiamo con lei sulle tracce dell'assassino, come nel più classico dei gialli gli autori sono molto bravi a sviare lo spettatore, a portarlo a sospettare ora di uno ora di un altro personaggio. Episodio dopo episodio, tuttavia Mercoledì perde un po' di smalto, inizia ad abbassare le difese e cede - naturalmente a suo modo e alle sue condizioni - al romanticismo. I lineamenti di Jenna Ortega si addolciscono, cade un certo velo di mistero che riveste il suo personaggio nei primi episodi e, non a caso, la regia passa da Tim Burton a Gandja Monteiro (episodi 5 e 6) e James Marshall (episodi 7 e 8). È naturale che il valore aggiunto di questa serie sia Tim Burton che porta tutto il suo mondo e le sue esperienze personali nel progetto. Il suo apporto è tangibile e regala alla serie quelle atmosfere da fiaba gotica di cui lui è maestro. Ma resta la sensazione che sotto questa patina di serie d'autore si nasconda un prodotto estremamente commerciale e fedele al famoso algoritmo di Netflix.
- Giornalista professionista
- Appassionata di Serie TV e telespettatrice critica e curiosa