Recensione Gen V: La serie tv più spassosa dalla venuta di The Boys arriva su Prime Video
Appuntamento con i primi tre episodi della nuova serie tv venerdì 29 settembre. Nel frattempo, scopriamo nella nostra recensione di cosa parla lo spin-off di The Boys e quali sono i suoi personaggi.
Erano gli stessi giorni di due anni fa quando Amazon annunciò che la Vought International avrebbe allungato i suoi tentacoli verso altri angoli bui del mondo dei Super con una nuova serie per Prime Video il cui titolo, si è poi scoperto, sarebbe stato Gen V. Se in tutto questo tempo vi sono tremate le gambe al pensiero che sarebbe arrivato uno spin-off della vostra serie preferita, consapevoli di come il più delle volte vadano le cose in questi casi, tranquilli: si sono dimenticati di dirci anche che The Boys stava facendo il lavoro sporco, fissando un paletto a ogni nuova oscenità, e che Gen V sarebbe salita sul carro dei vincitori dalla corsia preferenziale, gloriandosi di tutti i progressi compiuti dall'altra con impudicizia e interminabili discussioni col dipartimento che stabilisce cosa si può e cosa non si può mostrare in televisione. Ufficio i cui incaricati ormai saranno stati imbavagliati e legati a una sedia, perché a questo punto si procede a rotta di collo senza alcuna vergogna.
Tutte le aspettative, insomma, sono pienamente soddisfatte. Gen V, disponibile in streaming con i primi tre episodi dal 29 settembre, seguiti da un nuovo appuntamento ogni venerdì fino al 3 novembre, è il degno figlio di suo padre. Anzi, potrebbe persino superare il maestro, e non solo perché non ha dovuto fare la gavetta pur raccontando storie di personaggi che fanno esattamente questo. The Boys, di cui questo è il secondo spin-off dopo l'antologia animata The Boys presenta: Diabolico! (recuperatela, se non l'avete ancora vista!), è diventata grande col tempo. Si è fatta più coraggiosa e spregiudicata un episodio dopo l'altro, scoprendosi anche canzonatoria. È uscita dalle ovvietà di un mondo in cui esistono supereroi corrotti e ha imbastito una storia sempre più oscura e contorta. Gen V matura lo è già. Prende il meglio e il peggio della terza stagione di The Boys rimaneggiandoli in modi nuovi ma familiari. Presenta una storia dannatamente coinvolgente, in gran parte originale, che non annacqua gli aneddoti principali ma li arricchisce. Spesso gli spin-off tolgono qualcosa. Qui viene aggiunto, incastrato con dovizia, rendendolo essenziale.
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Gen V: Benvenuti alla Godolkin University
Immaginate, in un mondo come quello di The Boys, quante cose assurde potrebbero accadere in qualsiasi momento, se solo si guardasse un po' oltre la torre dei Sette o il covo dei The Boys. Quante altre persone stanno combinando qualcosa di sbagliato con i poteri o stanno subendo inermi l'egocentrismo e la sconsideratezza dei Super? Tantissime. Si potrebbe fare e dire qualunque cosa ed Eric Kripke, lo stesso ideatore di The Boys, ha voluto cominciare da un'università. Non una qualunque, ovviamente. Un'università dove si formano eroi. Vieni al mondo, per qualche ragione ti iniettano il Composto V e, a un certo punto, scopri di avere un enorme potere. Come controllarlo? Come metterlo a disposizione della collettività? Soprattutto: come renderlo redditizio? Alla Godolkin University ti plasmano affinché tu possa far parte della prossima generazione di supereroi. E magari guadagnarti un posto nell'Olimpo, tra i Sette.
La diciottenne Marie Moreau (interpretata da Jaz Sinclair, reduce da Le terrificanti avventure di Sabrina) ha fin troppi ideali per un mondo in cui la Vought International liscia il pelo ai Super e volta lo sguardo dall'altra parte semplicemente perché sono un ottimo modo per fare montagne di soldi. Come, dovreste ormai saperlo: protezione ma anche pubblicità, film, show televisivi e relativo merchandising. Marie è cresciuta portando sulle spalle il peso di un passato dolorosissimo. Ha finalmente l'opportunità di cambiare la sua vita entrando alla GU, ma si scontra subito con una realtà diversa da quella che aveva immaginato. Scopre che per diventare un eroe non bisogna essere eroici. E che dietro le belle facciate del campus c'è del marcio. Che non sono solo la viziosità dei professori e del sistema e le velleità dei compagni di studi. Qualcosa di più grande e sinistro sta accadendo a scuola e lei, insieme a questi ultimi, dovrà scegliere da che parte stare. Se diventare l'eroe o il cattivo della sua storia.
I personaggi di Gen V e i loro poteri
Marie ha la capacità di controllare e rendere il proprio sangue un'arma. Che può sembrare una cosa banale, ma non lo è affatto. Anzi, potrebbe essere uno dei poteri più forti che si siano mai visti in The Boys. La sua compagna di stanza, Emma (Lizze Broadway), una matricola come lei, è una ragazza un po' ingenua che finisce spesso col cacciarsi in situazioni compromettenti. È anche nota come Little Cricket, per la sua capacità di diventare super piccola. Andre (Chance Perdomo, un altro attore de Le terrificanti avventure di Sabrina), uno studente del terzo anno e uno dei primi a notare Marie, ha poteri magnetici e, come figlio del famoso supereroe Polarity, ha un esempio ingombrante da seguire. Lui è il migliore amico di Luke (Patrick Schwarzenegger, The Staircase), la celebrità del campus meglio conosciuta come Golden Boy per via della sua capacità di infiammare il proprio corpo. Cate (Maddie Phillips, Teenage Bounty Hunters) è la fidanzata di Luke ed è in grado di convincere le persone a fare tutto quello che vuole col solo tocco delle sue mani; potere che usa a proprio vantaggio. C'è anche Jordan, in realtà due persone. Uno studente competitivo che fa di tutto per primeggiare, Jordan (Derek Luh e London Thor) ha la capacità unica di cambiare forma, maschile o femminile, rivelando poteri di volta in volta diversi: da uomo è indistruttibile, da donna è agile e può scatenare esplosioni di energia. Anche "loro" fanno parte della combriccola di Luke. E infine Sam (Asa Germann), un tormentato supereroe che sta cercando disperatamente di sfuggire a sfortunate circostanze, dotato di una forza impareggiabile e dell'invulnerabilità.
Giovani, potenti e indisciplinati
Ciò che accomuna tutti questi personaggi è il loro essere giovani. Nel senso che... insomma, sapete come ci si comporta da giovani. E questo è senz'altro un aspetto potenzialmente esplosivo che manca a The Boys e rende Gen V una serie ancora più spassosa di quanto già non faccia il mistero di quello che sta accadendo alla Godolkin University e che, com'è logico-prevedibile, sta coinvolgendo anche la Vought. Mettere poteri simili in mano a dei ragazzi o poco più aggiunge alla storia una dose incalibrabile di imprevedibilità. Questi personaggi non hanno il senso della misura, sono preda dei loro stessi mostri e il più delle volte stanno pensando solo a chi portarsi a letto. Tra l'altro, per Kripke, evidentemente, non era sufficiente applicare la formula dello show supereroistico senza freni al genere teen drama. Doveva aggiungerci anche elementi à la Hunger Games. Lui e i co-ideatori Craig Rosenberg e Evan Goldberg si saranno chiesti: come alzare ulteriormente la posta e rendere tutto ancora più divertente? Con una competizione. Una classifica dei migliori che spinge gli studenti a tirare fuori il meglio (e il peggio) di sé, perché stare in cima come lo è Golden Boy significa avere tutte le porte aperte. Anche quelle della torre dei Sette.
La prima ora è puro godimento, se vi piacciano questo genere di storie (in caso contrario, potreste sentirvi violati). Inizia in modo sconcertante e si conclude in modo sconvolgente, invogliando ad andare avanti come sempre più di rado accade in tv di questi tempi. Nel mezzo, succede davvero di tutto. Non ci si annoia un istante. Se si ripensa ai fiumi di parole che sono stati versati per determinate scene di The Boys, in particolare nella terza stagione (ricordate ancora il viaggio di Termite nei meandri del piacere?), qui si rischia addirittura di dover mettere la mano davanti agli occhi per l'imbarazzo o il disgusto. Per non parlare di quanto abbiamo dovuto aspettare prima di qualche spettacolare combattimento. Gen V non è una serie per tutti, pur essendo molto più accessibile di The Boys, così come nessun'altra serie è come The Boys e il suo nuovo spin-off. Ma, senz'altro, Gen V è una serie che i fan di The Boys non possono perdersi. Questo perché, e probabilmente è proprio questo il suo aspetto più interessante, crea un ponte tra la terza e l'attesissima quarta stagione della serie ammiraglia. E non in modi banali o ruffiani. La storia di The Boys entra nelle vicende di Gen V con i suoi personaggi in un gioco di rimandi, sviluppi e spunti su ciò che verrà. E questo, insieme a tutto il resto, è luce per gli occhi. Mai buona quanto quella che esce dagli occhi di certi Super, ma almeno il buonumore è salvato.
- Redattore specializzato in Serie TV
- Appassionato di animazione, videogame e fumetti