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BIOGRAFIA DI MARIO NASCIMBENE
Compositore. Diplomato in composizione e direzione d'orchestra al Conservatorio di Milano. Prima di essere introdotto nell'ambiente del cinema si mette in evidenza come compositore di musica sinfonica e da camera, balletti e opere liriche moderne. Nel 1941 compone le musiche per "L'amore canta" di Ferdinando Maria Poggioli e in poco tempo viene considerato uno dei migliori autori musicali del panorama cinematografico italiano grazie alla sua originalità e alle sue innovazioni, tra cui l'uso di strumenti e fonti sonore insoliti come lo scacciapensieri e l'armonica a bocca, il ticchettio di un orologio, i campanelli delle biciclette o il rumore delle macchine da scrivere usato nella colonna sonora di "Roma ore 11" (1952) di Giuseppe De Santis che gli vale il primo Nastro d'argento. Il secondo arriva nel 1959 con le musiche di "L'estate violenta" di Valerio Zurlini e il terzo nel 1967 con "Pronto...c'è una certa Giuliana per te" di Massimo Franciosa. Apprezzato anche oltreoceano, è tra i primi compositori italiani chiamati negli Stati Uniti per realizzare la musica dei kolossal prodotti a Hollywood, tra cui "La contessa scalza" (1954) di Joseph L. Mankiewicz, "Cartagine in fiamme" (1959) di Carmine Gallone, "Salomone e la regina di Saba" (1959) di King Vidor e "Barabba" (1961) di Richard Fleischer. Degno di nota è anche il sodalizio artistico nato con Roberto Rossellini nel corso degli anni '70. Negli ultimi anni della sua carriera il musicista viene però contattato sempre meno dalle produzioni cinematografiche. Le innovazioni che un tempo lo hanno portato al successo vengono considerate poco commerciali. "Il vento e l'amore - Progetto Manzù" (1982, film didattico del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma diretto da Glauco Pellegrini, presentato al cinquantenario della Mostra del Cinema di Venezia) e "Blue dolphin" (1990) di Giorgio Moser sono gli ultimi lavori del maestro, che nel 1991 ha ottenuto il David di Donatello alla carriera.