Il Colibrì, film diretto da Francesca Archibugi, racconta la vita di Marco Carrera (Pierfrancesco Favino), narrata tramite i ricordi dell'uomo in un percorso di vita che parte dai primi anni '70. Mentre si trova al mare, un Marco ragazzino conosce una sua coetanea, Luisa Lattes, una bambina bellissima e dal temperamento particolare. È amore a prima vista e, nonostante i due non avranno mai modo di stare insieme, Marco resterà per sempre innamorato di lei. La sua compagna di vita sarà, infatti, un'altra donna, Marina, con cui dopo il matrimonio andrà a vivere nella Capitale e dalla quale avrà una figlia, Adele.
L'uomo dovrà tornare, però, a Firenze, a causa di un'esistenza che lo sottoporrà a dure prove, che cercherà di superare grazie all'aiuto di Daniele Carradori, lo psicoanalista della moglie. Il dottore insegnerà a Marco come affrontare i cambiamenti, soprattutto quelli del tutto inaspettati, nella sua vita. È così che tramite Marco viene raccontata l'esistenza dell'uomo, che vacilla tra grandi amori, coincidenze fortuite e gravi perdite, portando l'essere umano a una logorante resistenza pur di raggiungere la felicità.
Francesca Archibugi porta sul grande schermo una storia di vita e di amori, tratta dal romanzo Il colibrì (2019) di Sandro Veronesi, al quale la regista ha cercato di essere il più fedele possibile. “Il libro è avventuroso sul piano stilistico, e con gli sceneggiatori Laura Paolucci e Francesco Piccolo abbiamo voluto non solo assecondare l’avventura, ma rilanciare. Un unico flusso di avvenimenti su piani sfalsati, come quando si racconta una vita, con episodi che vengono a galla apparentemente alla rinfusa, ma invece sono legati da fili interni, a volte inconsapevoli” - ha spiegato la Archibugi. Dietro la scelta di non indicare riferimenti temporali, c’è la volontà di non doversi chiedere in che epoca ci troviamo e, soprattutto, lasciare agli attori la possibilità di raccontare il flusso del tempo. “Perfino le case, negli arredamenti, insieme ad Alessandro Vannucci alla scenografia e Cristina Del Zotto all’arredamento, le abbiamo tenute piuttosto immobili, come sono state immobili nei decenni quelle dei miei nonni. Non ho voluto dare un colore diverso alle epoche, insieme a Luca Bigazzi, direttore della fotografia, non virare i toni fotografici, ma tenere la stessa unità che abbiamo nei ricordi” - ha aggiunto.
L’obiettivo per la regista era annullare la macchina da presa, per creare la percezione che la storia si stesse raccontando da sé: “Non è un esercizio di regia facile. A volte la cosa più difficile da inquadrare è il viso di un uomo, di una donna, di ragazzi e bambini. Far capire i sottotesti. E filmare l’invisibile” - ha dichiarato.
Per una storia così fortemente radicata nei personaggi, scegliere gli attori è stato un passaggio fondamentale. Ognuno, primo fra tutti quello di Marco Carrera interpretato da Pierfrancesco Favino, ha dovuto portare su di sé l’onere del racconto. L’attore ha confessato di aver amato il libro di Veronesi e di aver intravisto nelle sue pagine la possibilità di raccontare un maschio diverso, con il quale sente di avere molte cose in comune. “È una storia a cui tengo molto, è un tipo di uomo che è abbastanza inusuale nel nostro cinema” - ha rivelato l’attore. Con lui sul set Kasia Smutniak, nel ruolo di Marina, che ha spiegato in un’intervista di aver fatto un lungo lavoro sul suo personaggio: “Mi piaceva l’idea di creare qualcosa che fosse l’opposto di Carrera, della sua apparente staticità, del suo essere punto di riferimento per tutti gli altri. La fatica di tenere molte personalità insieme si tradurrà in una forza autodistruttiva alla fine”. Completano il cast del film Nanni Moretti, Laura Morante e Bérénice Bejo.
Il mondo intorno, le case, le strade, le immagini, la luce e le stagioni che si susseguivano, dovevano avvolgere i personaggi come un mantello per il viaggio (Francesca Archibugi).
Francesca Archibugi non si tira indietro di fronte alla complessità del libro di Giovanni Veronesi, diventato per molti un testo guida durante il lockdown, e rispetta la sua struttura temporale dando al racconto un ritmo veloce che a volte impedisce al film di prendere un po' di respiro. Ci sono tante emozioni nel Colibrì, che passano attraverso gli occhi e il corpo di Pierfrancesco Favino, che si mette al servizio del personaggio e in qualche modo lo completa, facendone un eroe calmo attaccato alla vita e ai ricordi. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Il Colibrì: leggi la nostra recensione completa del film
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, edito dalla Nave di Teseo, vincitore del Premio Strega 2020.
Le riprese del film sono svolte a Roma, Parigi, Firenze e sulla costa toscana.
Sui titoli di coda del film, la cui colonna sonora è firmata da Battista Lena, una canzone inedita di Sergio Endrigo dal titolo "CARO AMORE LONTANISSIMO". Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore, ha voluto affidare il brano unicamente alla voce e all’incredibile sensibilità interpretativa di Marco Mengoni.
Dal Trailer Ufficiale del Film:
Marco Carrera (Pierfrancesco Favino): Lo sappiamo tutti che i soldi vinti al gioco fanno male molto di più di quelli persi. Man mano che vincevo, la mia vita diventava sempre più miserabile. Io non la voglio schifare, io... nonostante tutto... a me la mia vita mi piace, me la tengo così com'è.
Marco: Se sono scappato, l'ho fatto nella direzione sbagliata.
Marco: Non ti ho mai tradito.
Marina (Kasia Smutniak): Io non mi sono mai innamorata di te, non sono mai stata felice con te.
Carradori (Nanni Moretti): Scusi se insito, è ancora innamorato di lei?
Marina: Tu se facessi del male, moriresti.
Il Colibrì è un romanzo scritto da Sandro Veronesi nel 2019 (La nave di Teseo), vincitore del Premio Strega 2020. Il libro racconta le vicende di Marco Carrera, un uomo normale che conduce una vita di momenti sospesi e coincidenze fatali, di dolore e grandi amori. È un uomo fermo, saldo, un punto di riferimento per tutti. È intorno alla sua figura che l’autore costruisce gli altri personaggi, praticamente creando un mondo intero. La storia è ambientata negli anni Settanta e arriva fino a un incerto e indefinito futuro prossimo. Il romanzo ha venduto in Italia oltre 300.000 copie ed è stato distribuito in oltre 30 paesi. Nel 2022 esce la sua trasposizione cinematografica, firmata da Francesca Archibugi. “Io e Sandro siamo amici da trent’anni e quando ho letto Il colibrì non ho minimamente pensato di farne un film. Quando me l’hanno proposto Domenico Procacci e Veronesi stesso, sono rimasta anche un po’ impaurita perché, sebbene l’avessi amato e sentito mio, non sapevo come affrontarlo. Poi, insieme agli sceneggiatori, abbiamo deciso di farlo così com’è, mettendoci però tutto di noi - ha spiegato la regista.
Attore | Ruolo |
---|---|
Pierfrancesco Favino | Marco Carrera |
Kasia Smutniak | Marina Molitor |
Bérénice Bejo | |
Laura Morante | |
Sergio Albelli | |
Alessandro Tedeschi | Giacomo |
Benedetta Porcaroli | Adele |
Massimo Ceccherini | Duccio |
Fotinì Peluso | Irene |
Francesco Centorame | |
Pietro Ragusa | Luigi Dami Tamburini |
Valeria Cavalli | |
Nanni Moretti | Carradori |
Francesca De Martini | Titti |
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