Decision to Leave, film diretto da Park Chan-wook, racconta la storia del detective Hae-Jun (Park Hae-il) alle prese con la misteriosa morte di un uomo, apparentemente avvenuta durante una scalata.
Mentre indaga tra le impervie montagne coreane, dove è stato ritrovato il cadavere, s'imbatte nella moglie della vittima, Seo-rae (Tang Wei), una donna di origini cinesi alquanto misteriosa, divenuta la principale sospettata del caso. La donna infatti, presenta sul corpo segni che riportano a una probabile collisione, come graffi e lividi. E in più, sembra non manifestare particolare dolore per la perdita del marito.
Durante l'interrogatorio e le successive indagini il detective si renderà conto di iniziare a provare per la vedova sentimenti contrastanti, sviluppando una sorta di ossessione nei confronti della donna. Questo lo porterà a mettere in dubbio il suo senso del dovere.
Il pluripremiato Park Chan-wook torna sul grande schermo firmando la regia di un film thriller dai toni noir, con un tocco di romanticismo, che rievoca ancora una volta il cinema di Alfred Hitchcock. Così come lo ricorda anche il personaggio di Song Seo-Rae, protagonista seducente e misteriosa al tempo stesso, interpretata dall’attrice cinese Tang Wei, che per l’occasione ha dovuto imparare a recitare in coreano.
Insieme a lei sul set, nei panni di un detective, c’è Park Hae-il, attore sudcoreano, diretto dallo stesso regista alla sua prima apparizione cinematografica vent’anni prima, in Jiltuneun naui him (2003). La sceneggiatura di Decision to Leave sembra scritta apposta per lui: Park Chan-wook ha dichiarato più volte che voleva una figura dignitosa e che, tra tutti gli attori che gli venivano in mente, era quello perfetto per la storia.
Scena dopo scena si crea un crescendo di tensione e malinconia che la colonna sonora, composta da Cho Young-wuk & The Soundtrackings, sa accompagnare abilmente. Meno colpi di scena rispetto ai lavori precedenti, per lasciare spazio a una riflessione sulle azioni dei personaggi e alle conseguenze che queste comportano nelle loro vite. Sebbene la pellicola sia stata esclusa dalla corsa agli Oscar come miglior film internazionale, al 75º Festival di Cannes, invece, è stata premiata per la Miglior Regia.
Il film è ricco di sfumature che solo i coreani possono capire. Sapere quale sarà la loro reazione nei cinema, per me è molto più importante che vincere un premio all’estero (Park Chan-wook).
Visivamente sontuoso, sospeso tra l'eleganza del racconto cinematografico classico e la voglia di essere modernissimo nel contenuto e nella forma, Decision to Leave è un melodramma che parla di amore, dubbio, perdita e solitudine, mascherando questa storia di thriller procedurale dai risvolti hitchockiani, e venando il tutto con un umorismo sottile e nero e una sensualità forte ma sentimentale.
Park Chan-wook riesce a bilanciare in maniera sorprendente, e senza ricorrere mai a facili trucchetti, la potenza e l'eleganza del racconto cinematografico classico con la capacità di essere modernissimo, e a tratteggiare, svelare l'intimo e l'animo dei suoi personaggi con pochissimi gesti e parole.
Il modo in cui conquista il suo spettatore è vertiginoso come certi strapiombi, ma anche dolce, progressivo e inesorabile come l'alzarsi della marea.
Coinvolgente e perfino commovente nella sua composta ma straziante malinconia. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Decision to Leave: leggi la nostra recensione completa del film
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, dove è stato premiato per la Miglior Regia.
Park Chan-wook si è ispirato per questo film a una la serie di romanzi polizieschi svedesi, The Story of a Crime degli autori Maj Sjöwall e Per Wahlöö.
Il regista inizialmente era contrario all’utilizzo degli sms nel film. Ha anche pensato di ambientarlo nel passato e fare in modo che i protagonisti si scrivessero lettere a mano. Quando alla fine ha deciso per un'ambientazione contemporanea, quando possibile, ha chiesto agli attori di usare uno smartwatch o registrazioni vocali invece di digitare.
Dal Trailer Ufficiale in Italiano del Film:
Hae-Jun (Park Hae-il): Mi dispiace moltissimo.
Seo-rae (Tang Wei): Sono stata io a farmelo.
Hae-Jun: Dopo che si è fatta del male lui ha capito?
Seo-rae: Finalmente sì.
Hae-Jun: Finalmente sì…
Seo-rae: Non parlare così dei momenti che abbiamo vissuto.
Hae-Jun: Quali momenti? Quelli che ho passato davanti a casa tua ogni notte?
Hae-Jun: Sono davvero così ingenuo?
Seo-rae: E io sono davvero così malvagia?
Quando pensiamo ai film di Park Chan-wook vengono subito in mente violenza, vendetta ed erotismo. Elementi che lo hanno portato al successo e che ritroviamo nella nota trilogia, iniziata nel 2002 con Mr. Vendetta, proseguita con Old Boy (vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes) nel 2003, e conclusa con Lady Vendetta nel 2005. Per il regista si tratta di sentimenti da un lato catartici e perversi, dall’altro fortemente irrazionali.
Thirst (2009), che vince il Premio della giuria a Cannes, è considerato dal suo creatore uno dei suoi progetti migliori. La storia di un sacerdote che, dopo essere morto per trovare un vaccino a un nuovo virus, torna in vita diventando un vampiro assetato di sangue. Anche Stoker (2013), primo film in lingua inglese, ruota attorno a un intricato mistero che coinvolge una ragazzina, India (Mia Wasikowska), che ha appena perso suo padre in un incidente e si ritrova a gestire un rapporto ambiguo e pericoloso con lo zio Charlie (Matthew Goode). L’erotismo, invece, si manifesta particolarmente in Mademoiselle (2016), riadattamento del romanzo Ladra di Sarah Waters, che Park Chan-wook ambienta nella Corea del 1930.
Fino a Decision to Leave (2022), che segue la formula del thriller aggiungendo una romantica storia tra i due protagonisti, senza sopprimere quel leggero humour tipico di molti dei suoi lavori.
Attore | Ruolo |
---|---|
Tang Wei | Seo-rae |
Park Hae-Il | Hae-jun |
Lee Jung-hyun | Jung-an |
Go Kyung-Pyo | Soo-wan |
Yong-woo Park | Ho-shin |
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