Brancaleone alle crociate è una commedia del 1970 diretta da Mario Monicelli, sequel de L'armata Brancaleone (1966).
La storia è ambientata nel Medioevo. Brancaleone da Norcia (Vittorio Gassman), rampollo di una nobile famiglia decaduta, cavaliere animato da nobili principi, non è più seguito dalla sua bislacca armata, ma è alla guida di una marmaglia di sbandati seguaci di Papa Gregorio VII. Intraprende quindi un viaggio verso la Terra Santa in sella al suo fedele Aquilante.
Durante la marcia, il gruppo viene quasi del tutto sterminato da un manipolo di soldati capeggiati dal Vescovo Spadone, sostenitore dell'antipapa Clemente III. Brancaleone disperato invoca la Morte (Gigi Proietti) che gli si presenta subito. Dopo un dialogo con lei riesce a ottenere sette lune per avere il tempo di morire gloriosamente. Anzi, l'oscura apparizione suggerisce al cavaliere come trovare la sua agognata fine: a poca distanza da lì sta per essere ucciso un neonato per mano del soldato Thorz (Paolo Villaggio).
Brancaleone riesce a salvare il piccolo e scopre che è figlio del Re Boemondo (Adolfo Celi), partito per le Crociate, e s'impegna a ricongiungerlo al padre. Decide di riprendere il cammino con i soli quattro superstiti al precedente massacro, ai quali si aggiunge l'infido Thorz. Lungo la strada s'imbattono nel penitente Pattume (Gigi Proietti), la strega Tiburzia (Stefania Sandrelli) e la principessa Berta d'Avignone (Beba Loncar). Fra rocambolesche imprese, duelli e tornei, Brancaleone continua tenace e imperterrito il suo viaggio verso Gerusalemme...
"Seconda, scoppiettante miscela di avventura e umorismo al seguito dell'impareggiabile principe dei cialtroni Vittorio Gassman e della sua scalcinata congrega. Anche qui il meglio è negli splendidi costumi, negli sgargianti colori e soprattutto in quel linguaggio latino-maccheronico, per il quale i suoi tre inventori, il regista Monicelli e gli sceneggiatori Age e Scarpelli, avrebbero meritato l'Oscar". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 1 settembre 2000)
Monicelli è affiancato nella scrittura da Age e Scarpelli, che continuano il geniale esperimento del latino maccheronico.
Il film si aggiudicò nel 1971: Targa d'Oro, Golden Cup a Mario Cecchi Gori, due nomination ai Nastro d'Argento per Vittorio Gassman e Gigi Proietti, premio a Vittorio Gassman al Festival internazionale del cinema di San Sebastian.
Brancaleone (Vittorio Gassman): E voaltri, voaltri ignominiosi, come osaste restar vivi tra cotanti morti? Chi vi dette tanto infame coraggio?
Voce off: Et ora pendoliamo fianco a fianco come morte foglie, e lo vento benevolo a tratti un po' ci ravvicina.
Brancaleone (Vittorio Gassman): Fatevi sotto, fatevi sotto ché non temo anco se arrovesciato!
Voce off: Viandanti, siate lieti! Lo mondo non sarà per sempre intollerante. Di quassù veggo lontano et vi dico: tempo verrà che non vi saranno né schiavi né padroni, né guerre né ingiustizie e malattie, ma ovunque pace, lavoro et essere tutti liberi et uguali.
Attore | Ruolo |
---|---|
Vittorio Gassman | Brancaleone |
Adolfo Celi | Re Boemondo |
Stefania Sandrelli | Tiburzia da Pellocce |
Beba Loncar | Principessa Berta |
Gigi Proietti | Il peccatore |
Lino Toffolo | Il veneto |
Paolo Villaggio | L'alemanno |
Sandro Dori | Rozzone |
Gianrico Tedeschi | L'eremita |
Pietro De Vico | Giudice della strega |
Alberto Plebani | Prelato al seguito del Papa |
Augusto Mastrantoni | Papa Gregorio |
Renzo Marignano | Finogamo |
Christian Alegny | Accusatore di Tiburzia |
Arnaldo Fabrizio | Cippa, il nano |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1971