Robin Williams e Christopher Reeve: storia di un'amicizia che, secondo Glenn Close, gli avrebbe salvato la vita
Glenn Close è tra i protagonisti del documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story. Nel film, l'attrice si è soffermata sull'amicizia che legava la star di Superman a Robin Williams, offrendo una commovente testimonianza.
Durante l’ultima edizione del Sundace Film Festival è stato presentato il commovente documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story. Il lungometraggio, firmato da Ian Bonhote e Peter Ettedgui ripercorre la vita e la carriera di Christopher Reeve. Dalla consacrazione ad Hollywood come volto di Superman, fino all’incidente a cavallo che gli ha causato una lesione al midollo spinale, lasciandolo paralizzato.
Il documentario include interviste con i tre figli di Reeve, presenti alla première del Sundance, e con la moglie Dana, morta nel 2006 di cancro ai polmoni. Sono molti i volti noti che, attraverso una testimonianza, hanno voluto ricordare l'attore, scomparso per arresto cardiaco all'età di 52 anni. In Super/Man, appaiono Whoopi Goldberg, Susan Sarandon, Jeff Daniels e Glenn Close. Quest'ultima, in particolare, si è soffermata sull'importanza che, nella vita di Reeve, ha avuto l'amicizia con Robin Williams.
Ho sempre pensato che, se Chris fosse ancora in giro, Robin sarebbe ancora vivo.
Non è la prima volta che l'attrice esprime un pensiero simile sul destino di Williams e Reeve. Nel 2017, in occasione del gala del Christopher & Dana Reeve Foundation, dichiarò: "La loro amicizia, il loro legame, è roba da leggenda. Non solo è durato, ma è diventato una forza vivificante che li ha sostenuti entrambi".
L'interprete di Patch Adams, com'è noto, è morto suicida nel 2014, all'età di 63 anni. Dieci anni dopo la dipartita di Christopher Reeve. Le due star di Hollywood si erano conosciute nel 1973 alla Juilliard School di New York, dov'erano compagni di stanza, e hanno stretto un profondo legame. Glenn Close, invece, ha recitato al fianco di Robin Williams nel film Il mondo secondo Garp (1982).
Durante le riprese, la star ha avuto modo di osservare con i suoi occhi quanto l'amicizia tra Reeve e Williams facesse bene ad entrambi. "Il venerdì sera - ha raccontato - Chris piombava letteralmente lì, pilotando il suo aereo. Prendeva Robin e volavano via per il fine settimana. Domenica, nel tardo pomeriggio, Chris tornava indietro e riportava Robin... devo dire un po' acciaccato."
Fu proprio Reeve, inoltre, a convincere l'amico ad accettare il ruolo di Braccio di Ferro nel live-action Popeye (1980), co-prodotto dalla Walt Disney Pictures e dalla Paramount e diretto da Robert Altman. Per il giovane Robin Williams sarebbe stato il primo ruolo da protagonista e, per questo, era incerto sul da farsi. La sorte di Christopher Reeve, che grazie a Superman (1978) andò incontro alla consacrazione, lo persuase infine ad accettare.
Super/Man include anche un esilarante aneddoto, in perfetto stile 'Williams', raccontato anche dal diretto interessato in una vecchia intervista. Nel 1995, quando Reeve era ricoverato in ospedale, il protagonista de L'Attimo Fuggente lo raggiunse fingendo di essere un proctologo russo. "Ho indossato un guanto e ho detto: 'Dovremo fare esami approfonditi'" ha ricordato il defunto attore.
Il documentario promette di far versare fiumi di lacrime ai suoi spettatori. Allo stesso tempo, è certamente, un'occasione imperdibile per celebrare il legame tra due delle stelle più luminose del mondo del cinema, che si sono spente troppo presto.