Oscar 2023 - Chloé Zhao sulla mancanza di donne candidate per la miglior regia: "C'è ancora un grande gap"
Chloé Zhao, vincitrice nel 2021 per la regia di Nomadland, ha commentato la mancanza di registe candidate agli Oscar di quest'anno, sottolineando lo scarso impegno di Hollywood e dell'industria produttiva.

La cerimonia di premiazione della 95ª edizione dei premi Oscar è ormai sempre più vicina. Domani - 12 marzo - scopriremo infatti i vincitori delle ambite statuette, fra delusioni e immancabili polemiche. In queste ore, Chloé Zhao - vincitrice, nel 2021, di ben due Oscar per Nomadland - è tornata a parlare della mancanza di donne candidate per la miglior regia nell'edizione di quest'anno, sottolineando l'enorme gap che continua ad esserci ad Hollywood e nel settore produttivo.
Chloé Zhao e la mancanza di registe donne nella cinquina per la miglior regia agli Oscar 2023
Chloé Zhao - durante un'intervista a Variety - è quindi tornata a parlare di un argomento che le sta molto a cuore, la mancanza di registe donne candidate all'Oscar, mettendo in evidenza lo scarso impegno di Hollywood e dell'intero settore produttivo. Secondo la cineasta l'industria dovrebbe infatti impegnarsi di più nell'aumentare la visibilità delle donne candidate e nel sostenere economicamente più progetti guidate da donne:
C'è chiaramente un gap davvero grande per le donne filmmaker nel nostro settore. Non lo stiamo facendo per i riconoscimenti, ma quelli aiutano ad avere una carriera più longeva (...) Vorrei vedere più donne nel settore sci-fi. Il genere ispira le giovani generazioni a diventare gli scienziati del futuro (...)
Manca, dunque, secondo Chloé Zhao, una rappresentazione femminile agli Oscar. Molti, infatti, si sarebbero aspettati la nomination di Chinonye Chukwu - regista di Till - Il coraggio di una madre - o di Gina Prince-Bythewood - al timone di The Woman King con Viola Davis. Altri, invece, speravano nella candidatura della giovane Charlotte Wells - al suo debutto alla regia con Aftersun. Al di là delle preferenze di alcuni, la corsa all'Oscar per la miglior regia è, quest'anno, serrata e moltissimi cineasti sono rimasti fuori da una cinquina che ha cercato di mettere insieme giovani talenti alla ricerca di un proprio riconoscimento - i Daniels - e veterani di Hollywood e del cinema internazionale - Steven Spielberg, Todd Field, Ruben Östlund e Martin McDonagh. Se poi si osservano le candidature per il miglior documentario e soprattutto quelle per i vari cortometraggi, ci si rende conto che tantissimi progetti sono diretti da donne - su 15 corti ben 7 sono diretti o co-diretti da registe donne, fra cui Alice Rohrwacher. A trionfare per il miglior documentario dovrebbe poi essere Laura Poitras per Tutta la bellezza e il dolore. Per quanto riguarda invece la categoria miglior film, a concorrere c'è anche Women Talking di Sarah Polley. Il percorso, dunque, è sicuramente ancora lungo, ma la vittoria di Chloé Zhao - seconda donna a vincere l'Oscar per la regia - pare abbia contribuito a spianare ancora di più la strada. Al di là delle - ponderate - polemiche, l'appuntamento è dunque per domani - 12 marzo - con la cerimonia di premiazione degli Oscar.