Marvel Studios, svelati i motivi dietro il licenziamento di Victoria Alonso: c'entra Argentina, 1985
I Marvel Studios sono stati scossi dal licenziamento improvviso di Victoria Alonso, produttrice e vicepresidente degli Studios. A quanto pare, sono finalmente stati rivelati i motivi dietro il licenziamento e, inaspettatamente, c'entra il film Argentina, 1985.
Per i Marvel Studios è stata una settimana decisamente turbolenta, data la notizia del licenziamento di Victoria Alonso, produttrice cinematografica e vicepresidente dell'azienda. Per 17 anni Alonso è stata, insieme a Kevin Feige e a Louis D'Esposito, colei che ha portato l'MCU a diventare un fenomento cinematografico mondiale, perciò, la notizia del suo allontanamento - inzialmente si era parlato di dimissioni volontarie - ha avuto grande impatto. A svelare la causa che avrebbe portato la produttrice a essere allontanata è stato The Hollywood Reporter, che ha rivelato che al centro di tutto ci sarebbe il film Argentina, 1985.
Marvel Studios, Victoria Alonso licenziata a causa del suo coinvolgimento in Argentina, 1985?
Il film diretto da Santiago Mitre è stato presentato in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia ed è stato candidato agli Oscar di quest'anno come Miglior film straniero. La pellicola racconta la storia vera del processo contro la Giunta Militare che governò l'Argentina per 7 anni, fino al 1983. Il procuratore Julio Strassera (Ricardo Darin) e il suo team raccolsero prove contro il governo guidato dal generale Jorge Rafael Videla, per consegnare alla giustizia i colpevoli della sparizione di oltre 30mila argentini. Victoria Alonso è stata una delle 8 produttrici del film, un progetto a cui teneva personalmente, essendo molto legata alla sua terra d'origine. Infatti, in un'intervista a IndieWire, aveva svelato che dopo i tanti film sui supereroi, avrebbe sempre voluto:
"Raccontare la storia di ciò che è accaduto in Argentina, perché avrei dovuto essere una di quelle trentamila persone"
Purtroppo, producendo il film, sembra che Alonso violasse una delle clausole del suo contratto con la Disney, dato che i suoi dipendenti non possono lavorare a progetti di studi concorrenti (Argentina, 1985 è stato prodotto e distribuito da Amazon Prime Video) e Alonso non avrebbe informato la Disney della sua decisione. Quando la Disney ne era venuta a conoscenza, dati i rapporti di lunga data e il suo ruolo nella compagnia, aveva concesso una dispensa alla produttrice, a patto che non fosse più coinvolta nella promozione del film. L'accordo non è stato però rispettato da Alonso, tanto che in molti hanno raccontato di averla vista anche sul red carpet degli Oscar al fianco di Santiago Mitre e non con gli attori e regista di Black Panther:Wakanda Forever (altro film nominato agli Oscar di quest'anno).
L'avvocata di Alonso, Patty Glaser ha rilasciato una dichiarazione in merito alle ultime notizie, commentando così il licenziamento della sua assistita:
"L'idea che Victoria sia stata licenziata a causa di una manciata di interviste alla stampa relative a un film che le stava personalmente a cuore e che riguardava i diritti umani e la democrazia ed è stato nominato agli Oscar e per il quale ha ricevuto l'approvazione dalla Disney per lavorarci è semplicemente ridicola. Victoria, una donna latina gay che ha avuto il coraggio di criticare Disney, è stata costretta al silenzio. Poi è stata allontanata quando si è rifiutata di fare qualcosa che lei riteneva fosse sbagliato. Disney e Marvel hanno commesso un grave sbaglio che avrà serie conseguenze. C'è ancora molto di questa storia che non è stato detto e Victoria parlerà presto."
Secondo fonti interne alla compagnia, Victoria Alonso - che guidava la sezione degli effetti speciali dei Marvel Studios - era anche ritenuta responsabile sia della creazione di un ambiente di lavoro stressante - alcuni l'avrebbero definito tossico - e ovviamente anche dei pessimi risultati che gli effetti speciali degli ultimi progetti Marvel hanno collezionato. Attualmente, non è stato ancora rivelato chi prenderà il suo posto: il nome più papabile è quello della produttrice Jen Underdahl.