Maestro: Bradley Cooper e il 'naso' di Leonard Bernstein: "Perché ho dovuto usarlo"
Bradley Cooper mette i puntini sulle i. Per la prima volta, l'attore commenta le peculiari polemiche che hanno travolto la sua opera seconda, Maestro, in cui interpreta il celebre direttore d'orchestra Leonard Bernstein. Quel naso finto non è proprio andato giù al pubblico!

La polemica è scoppiata in estate, quando è spuntato il primo trailer di Maestro, film che vede Bradley Cooper nei panni di regista, co-sceneggiatore e interprete. La ragione? È paradossale. Com'è noto, Cooper veste i panni di Leonard Bernstein, celeberrimo direttore d'orchestra statunitense. A saltare all'occhio del pubblico, indignandolo, è stato un dettaglio in particolare: il naso posticcio applicato sul volto della star di Una Notte da Leoni. Per la prima volta, il divo Hollywoodiano ha risposto direttamente, motivando la sua scelta.
Il popolo dei social è insorto contro il regista, con la grave accusa di antisemitismo. Dal momento che Bernstein era ebreo, rendere il naso di Cooper più pronunciato, agli occhi di Hollywood, equivale a sottolineare le origini del compositore in modo dispregiativo, rafforzando stereotipi razzisti. Che motivo c'era di indossare una protesi, dal momento che il 48enne, di base, somiglia all'iconico musicista?
Una fetta di utenti ha descritto l'affronto perpetrato dal regista di Maestro con il termine “jewface”, alludendo alla caratterizzazione esagerata dei tratti somatici tipici degli ebrei. Non è tutto: l'opera seconda di Bradley Cooper è stata criticata anche per la scelta di assegnare il ruolo di un ebreo a un non-ebreo. Insomma, il film non è ancora approdato su Netflix (sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 20 dicembre) ma ha già una lunga serie di gatte da pelare. E questo malgrado, dopo l'anteprima all'80esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, abbia raccolto recensioni positive.
Bradley Cooper, infine, ha rotto il silenzio sulla querelle di Gogoliana memoria. Intervistato da CBS Mornings , il protagonista di A Star is Born ha spiegato per quale motivo quel naso finto si è dimostrato indispensabile.
Ho pensato: 'Forse non abbiamo bisogno di usarlo', ma è tutta una questione di equilibrio. Sai, le mie labbra non assomigliano per niente a quelle di Lenny e neanche il mio mento. E così l'abbiamo creato. Semplicemente [senza la protesi, ndr] non sembrava giusto.
Cooper ha trascorso sei anni a prepararsi per il ruolo di Leonard Bernstein. Sminuire l'infaticabile lavoro del divo puntando il dito contro un'appendice nasale posticcia è una crociata quanto meno irragionevole. Tanto più se si pensa che persino i figli del compositore hanno difeso il film con una lettera.
È vero che Leonard Bernstein aveva un bel naso grosso. Bradley ha scelto di usare il trucco per amplificare la sua somiglianza, e a noi va benissimo. Siamo anche certi che anche a nostro padre sarebbe andato bene.
L'Anti-Defamation League si è schierata a sua volta in favore di Maestro, sottolineando come spesso, nella storia, gli ebrei siano stati rappresentati al cinema con tratti esagerati e caricaturali. Tuttavia, non è assolutamente il caso del biopic su Bernstein firmato da Bradley Cooper.
Maestro: trama, trailer e cast del film su Leonard Bernstein
Maestro racconta la straordinaria vita di Leonard Bernstein (Bradley Cooper), noto per essere il primo direttore d'orchestra nato in America e il secondo migliore al mondo. Figlio di ebrei polacchi emigrati negli Stati Uniti e vero enfant prodige della musica, Bernstein ha dato vita ad indimenticabili opere sinfoniche e a grandi successi per Broadway. Il film ripercorre trent'anni di vita del compositore, a partire dall'incontro con Felicia Montealegre (Carey Mulligan), la donna della sua vita, ad una festa nel 1946. Il loro matrimonio durò venticinque anni, benedetto dalla nascita di tre figli. La coppia, tuttavia, fu costretta a fare i conti con la natura dell'artista, apertamente omosessuale.
Il cast del film, oltre ai già citati Bradley Cooper e Carey Mulligan, include Maya Hawke, Matt Bomer, Jeremy Strong, Miriam Shor, Michael Urie e Sarah Silverman.