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Final Destination, le 6 morti più atroci e senza senso del franchise (incluso Bloodlines)

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Il marchio di fabbrica della saga di Final Destination sono le scene di morte estreme e selvagge, in cui una serie di eventi paradossali ordisce una trappola letale per le vittime. Con Bloodlines nelle nostre sale, è il momento perfetto per ricordare le 5 morti più folli del franchise.

Final Destination, le 6 morti più atroci e senza senso del franchise (incluso Bloodlines)

Final Destination è tornato e la Morte non è mai stata più crudele e creativa! Dopo ben 14 anni di pausa, l'iconico franchise horror è tornato con Final Destination: Bloodlines, che funge sia da prequel che da sequel, e sta letteralmete facendo scintille al box office. Diretto da Adam Stein e Zach Lipovsky, il film segue la giovane Stefani (Kaitlyn Santa Juana), tormentata da un violento incubo ricorrente. Per salvare la sua famiglia da una macabra fine, dovrà rintracciare l'unica persona in grado di interrompere un ciclo mortale.



I film di Final Destination sono noti per le soluzioni inusuali ed ingegnose con cui i personaggi vengono mano a mano fatti fuori (dai disastri aerei alle montagne russe). La saga è incentrata su gruppi di persone che sopravvivono a incidenti catastrofici: è la Morte stessa dà loro la caccia, facendo di tutto per ucciderli. In sei lungometraggi, decine di vittime sono morte in modi orribili, ma quali sono le morti più folli di Final Destination? Ne abbiamo scelta una per ogni capitolo!

Final Destination (2000): un clamoroso incidente domestico

Partiamo con il primo Final Destination, in cui la complessità delle scene di morte raggiunge clamorosi livelli di originalità. Come momento simbolo, abbiamo scelto la tragica scomparsa della signorina Lewton (Kristen Cloke). Quando la donna versa della vodka ghiacciata in una tazza calda, quest'ultima si crepa, lasciando gocciolare l'alcool sul computer. La vodka, a contatto col mainframe, innesca un cortocircuito che fa esplodere il vetro dello schermo. Una scheggia si conficca nel collo della Lewton che, con la gola tagliata e la casa in fiamme, cerca di afferrare uno straccio dal tavolo della cucina per tamponare la ferita... Ma la pezza è impigliata in un set di coltelli, che, naturalmente, le cadono direttamente sul petto, infilzandola.



Final Destination 2 (2003): il danno e la beffa della scala antincendio

Un altro esempio della geniale capacità del franchise di ingannare gli spettatori è la morte di Evan (David Paetkau) in Final Destination 2. Prima, la sua mano rimane incastrata nel tritarifiuti. Poi, per colpa del grasso, sui fornelli scoppia un incendio. La situazione precipita quando il ragazzo fa cadere la padella in fiamme e questa atterra su un mucchio di tovaglioli di carta infiammabili e scatole di cartone. Ora, con la mano incastrata e l'appartamento in fiamme, potremmo supporre che è così che il malcapitato morirà... Invece no! Evan riesce a fuggire dalla scala antincendio ma, una volta a terra, la scala si schianta, trafiggendogli l'occhio.



Final Destination 3 (2006): la sparachiodi che non ti aspetti

Passiamo ad una scena macabra e scioccante, soprattutto perché prende lo spettatore in contropiede. Uno degli omicidi più sanguinosi della saga si consuma in Final Destination 3, nel negozio di ferramenta dove lavorano Ian (Kris Lemche) e la sua ragazza Erin (Alexz Johnson). Un carrello elevatore impazzito si schianta contro uno degli scaffali del negozio, abbatte un mucchio di paletti di recinzione che quasi uccidono Ian. Il pubblico, dunque, deduce che sia quest'ultimo la vittima designata... Invece Ian riesce a schivare i paletti che cadono, mentre Erin non è così fortunata. Fuggendo dai materiali in caduta lbera, la giovane inciampa su una sparachiodi che la colpisce ripetutamente alla testa. Game over.



The Final Destination 3D (2009): l'ultimo tuffo in piscina

Ricordate la morte in piscina di Hunt (Nick Zano) in The Final Destination 3D? È talmente paradossale che merita un ripasso: il ragazzo si tuffa nella piscina del suo country club, ma il sistema di drenaggio della piscina non funziona correttamente e l'acqua è molto più potente del solito. Il suo deretano viene trascinato giù nello scarico e, sebbene la dinamica non venga mostrata esplicitamente, si lascia intendere che le viscere di Hunt vengano risucchiate fuori dal suo corpo. Ciliegina sulla torta, le altre persone in piscina non hanno idea di cosa stia succedendo.



Final Destination 5 (2011): un deja-vu improvviso

Final Destination 5 si prende gioco del pubblico spacciandosi per un tipico sequel fino alla fine. Solo a quel punto svela la sua vera natura: il film è in realtà un prequel. Proprio quando sembra che i protagonisti siano sfuggiti sani e salvi alla Morte, Sam (Nicholas D'Agosto) e Molly (Emma Bell) salgono su un aereo per Parigi. Quel volo è il Volée Flight 180, ovvero l'aereo che esplode nel primo film! Gli spettatori, sconcertati, sanno esattamente cosa sta per succedere, ma sono costretti ad assistere a quel terrificante incidente.



Final Destination: Bloodlines (2025), maledetti piercing!

Final Destination ha una lunga storia di macchinari che fanno le bizze (dai lettini abbronzanti ai laser chirurgici), ma probabilmente nessuno è paragonabile alla risonanza magnetica di Final Destination: Bloodlines. Uno dei protagonisti, Erik (Richard Harmon), lavora in uno studio di tatuaggi e piercing. Quindi, naturalmente, ha a sua volta diversi piercing addosso. Quando tutto quel metallo entra in contatto con una macchina per la risonanza magnetica, per Erik non finisce bene. Un malfunzionamento dell'apparecchio dà il via all'omicidio più raccapricciante dell'intero film.

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