È morto Frederick Forsyth, il grande scrittore de Il giorno dello sciacallo
Un maestro del thriller e dello spionaggio capace di raccontare un mondo diviso in blocchi e di creare capolavori della tensione come Il giorno dello sciacallo. È morto a 86 anni Frederick Forsyth.

È stato uno dei grandi scrittori di spionaggio, di quella generazione che la spia la fece sul serio, nel suo caso come agente del celeberrimo MI6 britannico, quello di James Bond. Frederick Forsyth, penna sopraffina del thriller politico, è morto all'età di 86 anni. Nella sua carriera ha pubblicato più di venticinque libri, romanzi apprezzati e best seller, fra cui il suo capolavoro, Il giorno dello sciacallo, la storia di un sicario incaricato di uccidere il Presidente francese Charles de Gaulle, da cui è stato tratto un film classico del genere diretto da Fred Zinnemann (1973), e una meno felice e recente serie televisiva, The Day of the Jackal, con Eddie Redmayne.
Il suo editore Bill Scott-Kerr ha dichiarato: “Ancora letti da milioni di persone in tutto il mondo, i thriller di Freddie sono ancora il punto di riferimento nel genere, a cui gli scrittori contemporanei aspirano. Lascia un'eredità impareggiabile che continuerà a emozione e intrattenere anche negli anni che verranno". I suoi libri, tra cui anche Il dossier Odessa, I cani della guerra, Il quarto protocollo e Il negoziatore, hanno venduto 75 milioni di copie in tutto il mondo.
Nato nel Kent nel 1938, Forsyth si è arruolato nella RAF all'età di 18 anni prima di diventare corrispondente di guerra per la BBC e la Reuters. Nel 2015 ha rivelato di aver lavorato anche per l'agenzia di intelligence britannica MI6 per oltre 20 anni. Molte delle sue trame di fantasia si sono ispirate alle sue esperienze reali in giro per il mondo. Si è fatto conoscere con il suo primo romanzo, Il giorno dello sciacallo, scritto quando era senza lavoro.
"Ero al verde, pieno di debiti, senza casa, senza macchina, senza niente e pensavo: Come faccio a tirarmi fuori da questo buco? E mi è venuta in mente la soluzione forse più folle: scrivere un romanzo”, così ha poi raccontato.