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Aldo, Giovanni e Giacomo: è Il Grande Giorno!

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Oggi, 22 dicembre, arriva nei nostri cinema Il Grande Giorno, la nuova commedia con Aldo, Giovanni Giacomo. Per il periodo delle Feste, Giovani e Giacomo diventano anche i volti di una campagna a favore della raccolta differenziata di carta e cartone.

Aldo, Giovanni e Giacomo: è Il Grande Giorno!

Se non esistessero, Aldo, Giovanni e Giacomo bisognerebbe proprio inventarli, innanzitutto perché i loro film mettono davvero di buonumore. Il Grande Giorno, così come Odio l'estate, che è stato fra le teste di serie del nostro boxoffice, non è un film comico ma una commedia, e c'è una bella differenza. Il film comico, infatti, si affida solamente al gioco dei suoi interpreti, alle loro gag e battute, e nella maggior parte dei casi ne consegue che la sceneggiatura è secondaria. Una commedia invece ha una struttura narrativa più solida e spesso una buona regia, e lascia spazio anche ai personaggi secondari.

Il Grande Giorno: una commedia matrimoniale prima scanzonata e poi amara

Come per il precedente film del trio, anche qui dietro alla macchina da presa c'è Massimo Venier, autore del copione insieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo, e a Michele Pellegrini e Davide Lantieri. Accanto al favoloso trio recitano Lucia Mascino, Antonella Attili, Giovanni Ansaldo, Elena Lietti e Margherita Mannino, e la storia è quella del matrimonio della figlia di Giovanni con il figlio di Giacomo. Il padre della sposa è felicissimo e ha organizzato ogni cosa per benino, mentre Giacomo vorrebbe tornarsene a casa. Dal canto suo Aldo, nei panni del nuovo boyfriend dell'ex moglie di Giovanni, porta inizialmente una ventata di allegria ma poi fa emergere prepotentemente le tensioni interne al gruppo. Il Grande Giorno parte quindi come una wedding comedy americana e pian piano si trasforma in commedia amara, e si sa che la commedia amara agli italiani riesce benissimo.

Distribuito da Medusa Film, Il Grande Giorno arriva al cinema in più di 600 copie. Aldo, Giovanni e Giacomo lo hanno presentato insieme a Massimo Venier e ad altri componente del cast. Massimo Venier ha parlato per prima cosa dell'idea del film e del genere comico a cui appartiene: "L'idea mi è venuta perché la figlia di Giovanni, Mara, che tenevo sulle ginocchia ai tempi di Tre uomini e una gamba, si è sposata. Ho pensato: Ma davvero si sposa? Impossibile! A quel punto, con Michele e Davide abbiamo realizzato che con il matrimonio potevamo raccontare tantissime cose. Ci siamo ispirati alle commedie e alle non commedie che ci piacevano, e quindi parlare di due persone che convolano a nozze ci sembrava è diventata un'occasione per divertire e divertirci, ma anche per riflettere su noi stessi e sul momento della vita che stiamo attraversando".

Aldo, Giovanni e Giacomo: "siamo riusciti a sconfiggere l'abitudine"



Aldo, Giovanni e Giacomo sono particolarmente a fuoco ne Il Grande Giorno e si passano la palla magnificamente. Forse a spingerli a dare ogni volta il massimo è la paura di deludere un pubblico che li ama. "Abbiamo sempre l'ansia di prestazione" - dice a questo proposito Giacomo. "E’ una cosa che non ci abbandona mai.  Anche in questo momento, ma forse non si vede, abbiamo le gambe che fanno Giacomo Giacomo, perché comunque ci si impegna, ci sono delle intenzioni e non si sa mai come il pubblico reagirà e come voi, carogne, percepirete il nostro lavoro".

Se Aldo, Giovanni e Giacomo, e con loro Venier, sembrano aver trovato la creatività dei buoni vecchi tempi, forse dipende dal fatto che, come spiega Giovanni, "il futuro è incerto" e allora si cerca di "programmare il presente". In ogni modo, il fantasma del blocco creativo non spaventa Al, John & Jack, come sottolinea Aldo: "Quando noi tre ci vediamo, e fino a ora è sempre successo, scocca la scintilla. Spero che possa accadere ancora per molto tempo”. Giacomo invece, spiega come mai il trio non sia incappato nella routine: "E’ inevitabile che nei rapporti che durano così a lungo si vengano a creare delle smagliature, delle abitudini, delle insofferenze. Noi siamo riusciti a sconfiggere l'abitudine perché da qualche anno ognuno si è ritagliato un percorso personale. Io, per esempio, dirigo un teatro a Milano, il teatro Oscar, e quindi mi sono concentrato su una serie di spettacoli, mentre loro hanno fatto dei film da soli. Giovanni, poi, oltre a coltivare pomodori e ravanelli buonissimi, ha un'attività legata alla natura su Instagram. Sono parte in causa e non dovrei parlare, ma penso che siano dei tentativi molto teneri che fanno bene a ognuno di noi. E quando ci si rincontra e c'è un’idea, scatta qualcosa di miracoloso".

Il Grande Giorno: "ogni fine è un nuovo inizio"

Il tema forte de Il Grande Giorno è la famiglia, e a spiegare il motivo di questa centralità è Massimo Venier: "Per noi la famiglia adesso è la vita. Aldo, Giovanni e Giacomo hanno figli grandi, e questo ci ha portato a immaginare cosa succede quando i figli sono ormai cresciuti. Il matrimonio è proprio il momento in cui stai per lasciarli andare e per i genitori è una fase spesso delicata. Credo che come attori loro tre funzionino benissimo quando parlano di qualcosa che li riguarda. Quando invece si travestono, funzionano a teatro e in televisione, un po’ meno al cinema. Quindi in ogni film il tentativo è di raccontare una storia che abbia un po’ di verità".

Il Grande Giorno, con il suo messaggio "ogni fine è un nuovo inizio" fa venire in mente a Venier il suo rapporto con Aldo, Giovanni e Giacomo, che non è sempre stato rose e fiori: "A me sembra che il film, attraverso il dolore e la rabbia, arrivi a una soluzione che trovo molto bella. Noi quattro, che insieme abbiamo vissuto una vita meravigliosa, a un certo punto abbiamo perso il feeling che avevamo, però non abbiamo festeggiato il nostro addio, salutandoci come si deve e abbracciandoci per le cose fantastiche fatte insieme. Noi non ci siamo più parlati, ma poi, a un certo punto, ci siamo ritrovati. Sono convinto che salutarsi, non cancellando il passato ma ricordando le cose importanti che sono successe, sia una cosa meravigliosa, perché niente dura per sempre e il dolore serve come serve la felicità".

Il Grande Giorno: le somiglianze fra attori e ruoli



Aldo somiglia al personaggio che interpreta, perché è naif esattamente come lui. Giacomo invece, confessa di essersi divertito un mondo a scimmiottare un ipocondriaco e a fare il tipo "scazzato, sfastidiato". Quanto a Giovanni, sembra che abbia poco in comune con il padre della sposa del film: "Io nella vita sono più parsimonioso, tendo più all’essenza. Non sono taccagno, cerco solo di ridurre le mie aspettative". 

Sulla questione delle somiglianze fra attori e ruoli, anche Lucia Mascino, che ha già affiancato il terzetto in Odio l'estate, ha qualcosa da dire: "Ogni volta che mi propongono un ruolo, tendo a pensare che lo facciano per la mia somiglianza con il personaggio. Siccome in Odio l'estate ero un po’ nevrotica, o comunque spigolosa, nervosetta e antipatica, devo ammettere che avevo cominciato a insospettirmi. Io credo ai personaggi che interpreto, e questo è uno dei motivi per cui non so se farei un film dell’orrore. Quando Massimo mi ha proposto, in questo film, la parte di una persona che fa scattare l'allontanamento dalle formalità e dalle regole, e che inietta una specie di slancio vitale in chi ha intorno, mi sono detta: 'Vedi, Lucia, le cose non sono poi così drammatiche, visto che evidentemente hai anche queste caratteristiche. Certo, interpreto una madre che ha lasciato la figlia quando aveva 12 anni, ma evidentemente adesso do un'idea di indipendenza, e mi fa molto piacere".

Comieco: Giovanni e Giacomo "Vicini di Carta"

Non c’è solamente il cinema nella vita del favoloso trio, ma anche un grande rispetto per la natura e per la salvaguardia dell'ambiente. In particolare, Giovanni Storti e Giacomo Poretti hanno messo il loro talento di attori e di comici al servizio di un dovere civico che mette tutti d'accordo: la raccolta differenziata.

Secondo una ricerca voluta da Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), tra i principali motivi di lite tra vicini la raccolta differenziata è all'ultimo posto, dopo i rumori molesti, i lavori condominiali e il parcheggio, il che significa che questa pratica necessaria sta diventando un'opportunità per collaborare al conseguimento di un obiettivo comune. Tutto ciò diventa ancora più importante nel periodo natalizio, durante il quale pacchetti e pacchettini vengono lasciati sotto l'albero per poi essere scartati.

Nonostante fare la raccolta differenziata sia un’abitudine consolidata, capita sorgano dubbi e si commettano errori. La maggior parte riguarda la carta e il cartone: dagli imballaggi conferiti nel contenitore della carta senza togliere lo scotch (33,7%), fino ai cartoni non appiattiti e lasciati al di fuori dei contenitori (31,1%), alle riviste gettate con la carta senza togliere la plastica che le avvolge (24%).
Per fugare ogni dubbio e informare sulle regole per differenziare bene i materiali cellulosici, Comieco torna con la campagna Ridere fa bene. Riciclare meglio carta e cartone pure, on air in questi giorni.

I volti della campagna, come già detto, sono Giovanni Storti e Giacomo Poretti, che interpretano due vicini di casa che si scambiano consigli per fare una raccolta differenziata di qualità.

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