WandaVision, Elizabeth Olsen: "Recitare di fronte a un pubblico vero è stato adrenalinico"
Sono disponibili su Disney+ i primi episodi di WandaVision. Elizabeth Olsen racconta come è stato adattato il ruolo di Wanda per inserire il personaggio nel mondo delle sitcom.

È ufficialmente iniziata la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. La serie WandaVision è disponibile dal 15 gennaio su Disney+ con i primi due episodi, ai quali si aggiungeranno i successivi con cadenza settimanale, uno ogni sette giorni per un totale di 9 episodi. Con un approccio estremamente creativo, i Marvel Studios sotto la guida del boss Kevin Feige hanno ripreso i personaggi di Scarlet Witch, ovvero Wanda Maximoff, e Visione per renderli protagonisti di quella appare come una sitcom anni 50. Non sappiamo cosa si celi dietro questa scelta creativa, né come l'ambientazione rassicurante e umoristica possa virare verso il dramma di una nuova minaccia mondiale dopo Thanos.
In WandaVision ritroviamo dunque Wanda e Visione, sempre interpretati da Elizabeth Olsen e Paul Bettany, in un contesto residenziale suburbano degli Stati Uniti negli anni 50. Sono una coppia felice e felicemente conservano i loro poteri, che devono tenere nascosti al vivace vicinato. I primi due episodi sono in bianco e nero e riproducono fedelmente le celebri sitcom americane di quell'epoca, ma l'evoluzione della serie ci mostrerà gli omaggi alle sitcom dei decenni successivi con le rispettive variazioni estetiche e culturali, tanto nel linguaggio quanto nello stile di regia.
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"È la prima cosa che abbiamo girato ed ero nervosissima, un'esperienza con molta adrenalina" racconta Elizabeth Olsen parlando del fatto che i primi giorni di riprese sono stati effettuati di fronte a un pubblico, proprio come accadeva per le sitcom. Nel corso della conferenza stampa virtuale di WandaVision, l'attrice ha raccontato di aver avuto come riferimenti le performance di Lucille Ball, Mary Taylor Moore ed Elizabeth Montgomery, protagoniste rispettivamente degli show di successo tra gli anni 50 e 60 Luci e io, The Dick Van Dyke Show e Vita da strega.
Attraversare i decenni ha messo in risalto anche quanto il ruolo delle figure femminili sia cambiato, "in base a come la società volesse le donne" continua la Olsen, spiegando che la showrunner e sceneggiatrice della serie Jac Schaeffer ha inserito diversi accenni. "Nei anni 60 Wanda indossa i pantaloni, un modo di muoversi nello spazio completamente diverso rispetto a prima. Lo stesso modo di esprimersi era diverso e per questo abbiamo avuto un libro con le giuste maniere per ogni diverso periodo. È importante ricordare che nella serie noi non facciamo il ritratto delle società di quegli anni, ma facciamo del modo in cui veniva rappresentata".
WandaVision: come sono stati adattati i superpoteri di Wanda
Ciò che non possiamo dimenticare sono gli immensi superpoteri di Wanda che abbiamo avuto modo di conoscere in Avengers: Age of Ultron, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Una delle questioni da affrontare è stata quella di come inserirli in un contesto così diverso da quanto era stato visto nei film. "Non potevo certo arricciare il naso" come Samantha in Vita da strega, "ma dovevamo trovare qualcosa di appropriato, come il team degli effetti speciali che era abituato a creare esplosioni, vento e fumo, e che qui si è reinventato come un gruppo di burattinai che facevano volare oggetti nell'aria usando magneti. C'è stato un lavoro di ricerca per capire come i trucchi in Vita da strega venivano realizzati a livello pratico. O anche, nel modo più scontato possibile, restare fermi, poi cambiarsi velocemente e riprendere quella posizione".