Better Call Saul 6: Ecco perché Bryan Cranston e Aaron Paul non sono stati ringiovaniti digitalmente
Nell'episodio 11 della stagione finale dello spin-off di Breaking Bad sono apparsi finalmente Walt e Jesse, ma gli autori non hanno voluto utilizzare la tecnologia per far sembrare più giovani gli attori: c'è un motivo.
Come promesso, Better Call Saul ha finalmente riportato Bryan Cranston e Aaron Paul nei panni di Walter White e Jesse Pinkman intrecciandosi nella sua ultima stagione con le vicende della serie madre Breaking Bad. Nell'episodio 11 della sesta stagione, intitolato non a caso Breaking Bad, gli attori sono tornati sullo schermo ma i fan hanno notato un dettaglio: gli autori hanno scelto di non utilizzare la tecnologia anti-invecchiamento per ringiovanirli digitalmente e farli sembrare come erano apparsi, nella stessa scena ma da un'altra prospettiva, nell'episodio 8 della stagione 2 di Breaking Bad. Non si tratta di un errore ma, naturalmente, di una scelta ben precisa che lo sceneggiatore e regista dell'episodio Thomas Schnauz ha spiegato a Variety.
Better Call Saul: La scelta di non ringiovanire Walt e Jesse
Thomas Schnauz ha sottolineato come la scelta di non esagerare con gli effetti digitali sia in realtà già nel DNA di Better Call Saul visto che non è la prima volta che la serie si è trovata di fronte a questi "problemi", essendo una serie prequel che ha coinvolto diversi personaggi già apparsi in Breaking Bad. Il rischio di sembrare ridicoli nel voler ringiovanire a tutti i costi i protagonisti è sempre stato dietro l'angolo. Una trappola in cui gli autori hanno preferito non cadere cercando invece di valorizzare l'interpretazione degli interpreti e altri dettagli. In particolare, Schauz ha spiegato:
C'è un limite che bisogna rispettare prima di sembrare ridicoli. Non usiamo molto gli effetti di ringiovanimento nello show. C'è un po' di trucco sui volti degli attori per rendere credibili alcune battute ma, a parte questo, Aaron non sembrerà mai un ragazzo di 18 anni. Ho paura che le persone isolino questa scena nel mondo di Breaking Bad e cerchino di abbinare il loro aspetto di allora a quello di adesso, ma non è qualcosa di cui ci spiamo potuti preoccupare troppo. È quello che è. Stiamo raccontando una storia e puoi seguirla oppure pensare 'Sembra molto più vecchio di quanto non fosse nella scena originale'. Abbiamo deciso di provarci e sono contento di averlo fatto.
Nonostante siano stati comunque usati sapienti trucchi cinematografici che hanno a che fare con la fotografia, le luci e le angolazioni delle inquadrature, la "patata bollente", insomma, è a tutti gli effetti passata agli spettatori che hanno potuto decidere su cosa concentrarsi. Anche in passato, invece di usare gli effetti speciali per far sembrare personaggi come Saul Goodman e Gus Fring più giovani, Better Call Saul ha puntato sulla sua scrittura, sulla regia sulla recitazione chiedendo al pubblico di rimanere in uno stato di incredulità sospesa, in cui semplicemente non metteva in discussione la realtà di quello che stava vedendo. È lo stesso coerente approccio utilizzato in questa occasione: sta agli spettatori valutarne l'efficacia. Di certo non si può dire che il cameo di Bryan Cranston e Aaron Paul (i quali, tra l'altro, appariranno in altre due occasioni prima della fine della serie) risulti meno d'impatto per via dello scorrere inesorabile del tempo.