Qui puoi conoscere la carriera e le curiosità sulla vita privata di Glauco Onorato, leggere le notizie più recenti, trovare tutti i premi vinti e guardare le foto e i video.
BIOGRAFIA DI GLAUCO ONORATO
Attore e doppiatore. Figlio dell'attore Giovanni, nasce a Torino mentre i suoi genitori si trovano nel capoluogo piemontese per una tournée teatrale. Nel 1959, poco più che ventenne, entra nel mondo del cinema interpretando "Spavaldi e innamorati" di Giuseppe Vari e "I baccanali di Tiberio" di Giorgio Simonelli. Da quel momento spazia in tutti i generi cinematografici, dall'horror "I tre volti della paura" di Mario Bava (1963), all'avventuroso "La rivincita di Ivanhoe" di Tanio Boccia (1965), fino al drammatico "I girasoli" di Vittorio De Sica (1969) e al film a episodi "Zucchero, miele e peperoncino" di Sergio Martino (1980). Nel 1973 è nel cast di "Le cinque giornate" di Dario Argento, con cui collabora nello stesso anno per "Testimone oculare"(diretto da Roberto Pariante), uno degli episodi del ciclo televisivo "La porta sul buio" ideato dal maestro dell'horror e andato in onda sulla Rai. Professionista serio e attento, in seguito si dedica anche al teatro e durante gli anni Sessanta partecipa a un'intera serie di commedie che Eduardo De Filippo registra per la Rai tra cui "Bene mio, core mio", "La paura numero uno" e "Mia famiglia", in cui interpreta quasi sempre lo stesso ruolo, quello del giovane innamorato della figlia del protagonista. Alla fine degli anni Sessanta debutta sul piccolo schermo in "I Promessi Sposi", sceneggiato diretto da Sandro Bolchi, in cui presta il suo volto al Griso, uno dei bravi al soldo di Don Rodrigo, ottenendo il successo sperato. L'anno successivo viene scelto per interpretare "La freccia nera" e nel 1971 è Piero da Vinci, il padre del geniale inventore in "Vita di Leonardo" di Renato Castellani. Nonostante il successo, non abbandona il teatro e ritorna in TV soltanto negli ultimi anni per interpretare "Le ali della vita 2" di Stefano Reali (2001), al fianco di Virna Lisi e Sabrina Ferilli e per "Questa è la mia terra" di Raffaele Mertes (2006). Nel frattempo, negli anni Settanta inizia anche la carriera di doppiatore e, grazie al suo timbro inconfondibile, diventa famoso al grande pubblico come doppiatore storico di Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, di cui si tenta di nascondere l'accento partenopeo. Nel corso degli anni dà la voce anche ad Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Danny Glover, James Coburn e all'indimenticabile personaggio dell'ispettore Zenigata nella prima serie del cartone animato "Lupin III". Padre di Riccardo Niseem e di Sara, anche loro doppiatori, muore all'ospedale San Camillo di Roma, a causa di una grave malattia da cui era affetto da tempo. L'ultima sua apparizione sul grande schermo, "Chi nasce tondo..." di Alessandro Valori, è del 2008.