Tim Burton si apre sulla sua crisi peggiore: dopo il flop di Dumbo, voleva smettere di fare film
Anche i geni vanno in crisi. Tim Burton ne ha attraversata una devastante qualche anno fa, poco dopo aver realizzato il remake live action dell'amato classico Disney. Un momento di tale confusione da pensare seriamente che Dumbo sarebbe stato il suo ultimo film.

La carriera da regista di Tim Burton è cominciata con l'acceleratore. Per un ventennio, l'autore ha sfornato un successo dietro l'altro, ritagliandosi un posto speciale nel cuore del pubblico e nell'immaginario cinematografico collettivo. Tuttavia, è innegabile, col passare del tempo ha commesso anche qualche passo falso. In particolare, il periodo post Alice in Wonderland (2010) è stato costellato da film meno fortunati dei tempi d'oro, alternati a pellicole che hanno invece ricevuto un'accoglienza più che discreta.
Mancanza d'ispirazione? Crisi creativa? Difficile a dirsi. Fatto sta che Burton, ad un certo punto, ha preso seriamente in considerazione l'idea di abbandonare il mondo del cinema. Andiamo con ordine. I fans dell'artista sono in trepidante attesa di Beetlejuice, Beetlejuice, sequel del cult del 1988 che ci riporterà in quel di Winter River con personaggi vecchi e nuovi. Il film sarà presentato in anteprima mondiale il 28 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia, per poi arrivare nelle sale il 6 settembre.
Intervistato da Variety, il regista, che il prossimo 3 settembre riceverà una stella sulla Hollywood Walk of Fame, ha ammesso che, dopo l'uscita di Dumbo (2019), si è sentito di fronte ad un bivio. Dopo aver diretto il remake live-action del classico Disney del 1941, che ci crediate o no, ha attraversato un momento di profondo smarrimento.
Malgrado il film abbia incassato 353.284.621 milioni di dollari in tutto il mondo, il film è stato tutt'altro che esente da aspre critiche. E l'autore ha accusato il colpo a tal punto da voler gettare la spugna.
Sinceramente, dopo Dumbo non lo sapevo davvero. Pensavo che potesse essere la fine, davvero. Avrei potuto ritirarmi, o diventare... beh, non sarei più diventato un animatore, è finita.
Fortunatamente, il successo della serie Netflix Mercoledì e la prospettiva di riportare sullo schermo il sudicio bioesorcista interpretato da Michael Keaton gli hanno restituito entusiasmo e passione dopo il flop di Dumbo. "Spesso, quando entri a Hollywood - ha continuato - cerchi di essere responsabile di ciò che fai con il budget e tutto il resto, ma a volte potresti perderti un po'. Questo ha rafforzato in me la sensazione che è importante che io faccia ciò che voglio fare, perché allora tutti ne trarranno beneficio".
Fortunatamente è presto per la pensione. Superata la delusione, il talento e l'immaginario di uno dei registi più originali ed amati in circolazione, continueranno a deliziare il grande schermo. Di una cosa, però, Tim Burton è certo: i meccanismi dell'industria hollywoodiana lo hanno stancato e non intende più averci a che fare.
Ne ho passate abbastanza di queste cose. Ricordo che a Batman non è stato dato il via libera prima dell'uscita di Beetlejuice . Quindi, per quanto dicano: 'Ti amiamo', vedremo quanto ti ameranno più avanti. [...] Piuttosto che farmi coinvolgere in questo, ho semplicemente lavorato sui miei sentimenti e sulle mie cose. Poi è arrivato Mercoledì. Questo mi ha ricollegato al processo creativo.
Beetlejuice Beetlejuice: trama, cast e trailer del sequel con Jenna Ortega e Winona Ryder
In Beetlejuice Beetlejuice, ambientato 30 anni dopo il film originale (malgrado da allora ne siano trascorsi 35) Tim Burton torna a collaborare con la star di Mercoledì Jenna Ortega. La giovane attrice interpreta un nuovo personaggio, Astrid, figlia dell'iconica Lydia Deetz di Winona Ryder. Com'è noto, Michael Keaton riprende il suo leggendario ruolo, così come Catherine O'Hara (Delia Deetz). Tra i volti nuovi, Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe.
Dopo un'improvvisa tragedia familiare, la famiglia Deetz torna nella casa a Winter River. Con loro c'è anche la figlia adolescente di Lydia (Ryder): Astrid (Ortega). La vecchia dimora è ancora infestata dallo spirito di Beetlejuice (Michael Keaton), relegato, però, nel mondo dei non morti. Quando la ribelle Astrid apre accidentalmente il portale dell'Aldilà, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice, permettendo all'irriverente e dispettoso bioesorcista di mettere nuovamente a soqquadro le vite dei Deetz.