St. Elmo's Fire: il sequel diventerà realtà, parola di Demi Moore
Demi Moore ha rivelato che la Sony ha tutta l'intenzione di realizzare il sequel di St. Elmo's Fire, film che ha consacrato il gruppo di attori degli anni '80 noto come il Brat Pack. Chi tornerà fra gli interpreti?
Torniamo a parlare del sequel di St. Elmo's Fire, che un paio di settimane fa aveva richiamato la nostra attenzione perché Rob Lowe, che era uno dei protagonisti, aveva dichiarato che la Sony stava prendendo inconsiderazione la possibilità di realizzarlo. Oggi è un altro componente del cast originale a darci informazioni sul progetto. Si tratta di Demi Moore, che in un'intervista ha rivelato che il film si dovrebbe fare e che quindi qualcosa si è smosso. La notizia renderà certamente felici i cinquantenni e sessantenni di oggi, che negli anni '80 adoravano il Brat Pack, e cioè quel gruppo di attori di cui facevano parte anche Andrew McCarthy, Emilio Estevez, Judd Nelson, Molly Ringwald e altri ancora.
Demi Moore sul seguito di St. Elmo's Fire
In un'intervista a Variety rilasciata durante il Toronto Film Festival, Demi Moore ha parlato naturalmente dell'horror The Substance, per cui alcuni dicono che sarà candidata all’Oscar, e del seguito di S.Elmo's Fire. Ecco le sue parole:
La novità è che se ne sta parlando seriamente. Lo studio ci tiene e sta mandando avanti le cose. Per quanto ne so, tutti sono favorevoli, ragione per cui penso che sarebbe meraviglioso.
Demi Moore ha aggiunto che non esiste ancora una sceneggiatura e che lo studio sta cercando lo sceneggiatore più adatto:
(Qualora venisse trovato), credo che faremmo tutti i salti di gioia per poi provare a capire chi sono diventati dopo tanti anni questi personeggi. È stato un film fondamentale per tutti noi, e aver partecipato al documentario di Andy McCarthy mi ha fatto capire che sarebbe una vera gioia.
Il documentario Brats di Andrew McCarthy e le marachelle di Demi Moore
Il documentario a cui allude Demi Moore si intitola Brats e dal 13 giugno è disponibile su Hulu. Contiene interviste a tutti gli attori che hanno fatto parte del Brat Pack e perfino a David Blum, il giornalista che, in un articolo del New York Times apparso il 10 giugno del 1985, ha inventato la definizione Brat Pack. Chi ha visto il film lo ha trovato molto interessante, soprattutto per il modo in cui racconta il divismo dell'epoca e una generazione di "attori bambini", e non in senso anagrafico. Blum li descriveva come ricchi e viziati, fatui e desiderosi solo di divertirsi, in particolare andando in discoteca. L'articolo non giovò alla carriera di McCarthy & Co., tanto che per alcuni fu difficile reinventarsi. Prima di fare il documentario, Andrew McCarthy ha scritto un libro sempre intitolato "Brats". Poi, quando ha compiuto 60 anni, ha deciso di condividere il suo passato, e quello dei suoi colleghi, con il pubblico. Parlando con alcuni di loro, in particolare Emilio Estevez, si è reso conto che qualcuno avrebbe preferito che il Brat Pack non fosse mai esistito. Fra questi certamente non Rob Lowe, entusiasta all'idea di raccontare i vecchi tempi. Fra i brats più brats, l'unica ad avere una fulgida carriera è stata Demi Moore, che però all'epoca aveva un problema con la droga proprio come il suo personaggio. Faceva infatti uso di massicce dosi di cocaina. Il regista Joel Schumacher la spedì 2 settimane in rehab e volle che durante le riprese avesse sempre accanto uno specialista che la controllasse. Durante le riprese l'attrice ebbe una love story con Emilio Estevez. I due si fidanzarono addirittura, ma non convolaroni mai a nozze.