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Perché il regista di One Piece si è licenziato da Studio Ghibli? C'entra Hayao Miyazaki

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Mamoru Hosoda, regista del sesto film di One Piece, avrebbe dovuto dirigere Il Castello Errante di Howl dello Studio Ghibli. Tuttavia, a causa di divergenze creative con lo studio di animazione di Hayao Miyazaki, abbandonò il film, rinunciando ad un'opportunità irripetibile.

Perché il regista di One Piece si è licenziato da Studio Ghibli? C'entra Hayao Miyazaki

Il Castello Errante di Howl, presentato nel 2004 alla Mostra del Cinema di Venezia, ha ottenuto una lunghissima lista di nomination ai più importanti riconoscimenti internazionali, incluso il Premio Oscar. Il film d'animazione è stato un successo al box office, incassando 190 milioni di dollari in Giappone e più di 235 milioni in tutto il mondo. Insieme a La Città Incantata è il maggior successo dello Studio Ghibli e, con il lungometraggio del 2001, condivide anche il regista: Hayao Miyazaki.

Non tutti sanno, però, che originariamente, dietro alla macchina da presa, doveva esserci Mamoru Hosoda, figura molto stimata nell'industria anime-manga. Tra i suoi credits ci sono i primi due film del franchise Digimon, La ragazza che saltava nel tempo (2006) e il sesto film di One Piece, L'isola segreta del barone Omatsuri. Cosa è andato storto con lo Studio Ghibli?

Hayao Miyazaki è un'autorità indiscussa nel mondo dell'animazione giapponese. Il suo stile inconfondibile e la sua visione sono molto presenti in ogni film che ha diretto, così come l'esplorazione di temi e valori in cui crede fermamente. Una personalità tanto 'ingombrante' può certamente mettere in soggezione un collega inesperto. Ma c'è anche chi, al contrario, non esiterebbe ad entrarvi in conflitto, pur di sostenere le proprie velleità artistiche. In quest'ultima categoria, rientra Hosoda.



Il Castello Errante di Howl: perché Mamoru Hosoda ha abbandonato la regia?

Il regista di The Boy and the Beast ha preso le redini de Il Castello Errante di Howl prima che Miyazaki subentrasse. Nel 2002 ha però abbandonato la nave, rinunciando ad una grande opportunità. Nel 2018, intervistato da Polygon, Hosoda ha raccontato come sono andate le cose durante quella breve esperienza.

Mi è stato detto di fare il film in modo simile a come lo avrebbe fatto Miyazaki, ma volevo girare il mio film nel modo in cui volevo farlo io.

L'autore ha precisato che c'era una grande differenza tra la sua visione e le aspettative dello studio, che lo hanno portato a ritirarsi dal progetto. L'inflessibilità di Miyazaki è cosa nota. Al tempo stesso, il regista di One Piece credeva che, se avesse abbassato la testa e realizzato Il Castello Errante di Howl 'come avrebbe fatto Miyazaki', la sua carriera sarebbe finita. L'idea di limitarsi a copiare lo stile di un collega, sebbene illustre, non gli piaceva e si è rifiutato di scendere a compromessi.

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Una scelta coerente e coraggiosa, oppure sciocca: dipende dai punti di vista. A Hosoda fa certamente onore aver difeso e tenuto fede alle propria visione creativa. Al tempo stesso, ha bruciato l'occasione di dirigere quello che è diventato uno dei film più famosi e amati dello Studio Ghibli. Oltre al prestigio di lavorare per la miniera d'oro dell'animazione giapponese.

La carriera di Mamoru Hosoda dopo la rottura con lo Studio Ghibli

A distanza di vent'anni, possiamo affermare che il tempo abbia dato ragione a Mamoru Hosoda. Dopo il grande scisma, la sua carriera è stata tutt'altro che deludente. In Occidente, il suo nome è infinitamente meno noto rispetto a quello di Hayao Miyazaki, su questo non ci piove. Tuttavia, quattro anni dopo aver voltato le spalle allo Studio Ghibli, Hosoda ha diretto, La ragazza che saltava nel tempo. A dargli fiducia fu Masao Maruyama, all'epoca presidente dello Studio Madhouse. Il film ha conquistato critica e pubblico ed è rimasto in programmazione nei cinema giapponesi per 40 settimane.

Anche i lungometraggi successivi di Hosoda sono stati accolti positivamente. Belle (2021), ad esempio, ha ottenuto una standing ovation di 14 minuti al Festival di Cannes. Mirai (2018) è stato candidato agli Oscar nella categoria Miglior film d'animazione. Oggi ha 57 anni e continua a lavorare a presso il suo studio di animazione, Studio Chizu.



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