Michael J. Fox: le prime recensioni del documentario Still, tra divertimento, commozione e originalità

È appena iniziata l'edizione 2023 del Sundance Film Festival che fino al 29 gennaio radunerà a Salt Lake City, Utah, filmmaker e appassionati in un contesto lontano dal glamour e volto a celebrare le voci originali del cinema indipendente. Uno dei film che al secondo giorno di festival ha avuto il suo battesimo con gli spettatori è stato il documentario Still: A Michael J. Fox Movie. Presentato qui in anteprima assoluta, prima di dirigersi verso il servizio streaming Apple TV+, il docufilm è diretto Davis Guggenheim, regista premio Oscar per Una scomoda verità. Oltre agli autori, a Salt Lake City è arrivato anche Michael J. Fox insieme alla moglie Tracy Pollan e ai loro quattro figli.

Still: A Michael J. Fox Movie alterna clip d'archivio e ricostruzioni fittizie, con il fluire delle parole del protagonista che ripercorre la sua vita, da ragazzino canadese con tanti sogni di gloria a celebrità di fama mondiale negli anni 80, fino alla diagnosi del morbo di Parkinson arrivata quando era soltanto 29enne e tutti gli errori, le scelte e le lotte degli anni seguenti che lo hanno portato ad essere un inguaribile ottimista. Nonostante tutto.
Pieno di brividi nostalgici e momenti illuminanti, il documentario è descritto come intimo, onesto e ricco di contributi personali e della famiglia Fox. Il regista Guggenheim, il marito di Elizabeth Shue, la Jennifer di Ritorno al futuro parte II e parte III, ha avuto modo di trascorrere molto tempo insieme all'attore e attivista.

Still: A Michael J. Fox Movie, le prime recensioni del documentario

Alla proiezione del Sundance Film Festival il pubblico si è alzato in piedi per applaudire Michael J. Fox. I giornalisti americani che erano presenti si sono trovati concordi nel definire il documentario "divertente e commovente".
Qui sotto gli estratti delle prime recensioni:

The Hollywood Reporter
"Ammirabile e appagante ritratto di una leggenda" - "Il documentario si contraddistingue per avere uno stile quasi sperimentale" - "Guggenheim conduce con Fox lunghe sessioni di interviste, conversazioni nelle quali l'attore racconta la sua vita che in parte conosce chi ha letto i suoi libri. Ma è da notare quanto il miglior materiale di Still arrivi da quello che altrimenti sarebbe classificabile come "dietro le quinte", come quando Fox deve fermare l'intervista per prendere le sue medicine oppure quando Guggenheim gli chiede dei nuovi lividi da un'intervista all'altra, che rappresentano la quotidianità di Fox, e sono molto più rivelatori e illuminanti della stretta narrazione biografica"

Variety
"Il documentario è più divertente e piacevole di quanto immaginiate" - "Fox è un tipo carismatico e anche se la sua storia personale è stata messa in ombra dal morbo di Parkinson, il documentario ottimista e raffinato di Guggenheim quanto fosse (e continua a essere) vivace e vicina a noi la sua personalità" - "Guggenheim fa un lavoro sorprendente nel trovare filmati d'archivio della carriera di Fox perfetti per il tono del racconto, specialmente relativi all'emozionante momento in cui stava girando Ritorno al futuro e Casa Keaton allo stesso tempo"

Indiewire
"All'inizio spaventa vedere Fox con il massimo degli effetti causati dal morbo di Parkison. È senza ombra di dubbio sconvolgente capire il dolore del suo corpo o guardare la truccatrice che copre un punto del suo viso dove un osso si è incrinato per una caduta. Per quanto angosciante possa sembrare tutto questo, Fox non cessa di essere una figura gradevole e insieme a Guggenheim realizza un piacevole film su sofferenza e resilienza, senza diventare un martire. Non mancano momenti prevedibili come in tutti i documentari sulle celebrità, ma questo rigetta i sentimentalismi quando potrebbe facilmente farli suoi"

Deadline
"Per raccontare l'intera vita di Fox, Guggenheim originariamente pensava di usare le clip dei film e delle serie dell'attore in modo tradizionale, quando il suo montatore Michael Harte tirò fuori un'idea incorporando quelle clip per descrivere i momenti della sua vita reale. Per esempio, quando Fox racconta di come ottenne il ruolo di Ritorno al futuro, vediamo una scena di un altro suo film, Le mille luci di New York, ricontestualizzata. Un appuntamento tra Fox e la moglie Tracy Pollan è raccontato usando una clip di una scena in cui i due recitavano insieme. Questa tecnica funziona così bene che potrebbero arrivare premi per il montaggio nel futuro di Harte. È geniale"