Conoscenza carnale: la crisi del maschio nel capolavoro di Mike Nichols
In streaming su MUBI e Prime Video c'è il film più bello e misconosciuto di quel grande regista che è stato Mike Nichols, con un Jack Nicholson fenomenale e il resto del cast che non gli è da meno. Un film da recuperare a tutti i costi.

Si fa un gran parlare, oggi, e giustamente, della crisi del maschio contemporaneo, così come di quella del cosiddetto patriarcato. Allora, forse, per capirci qualcosa di più, e per constatare come questa crisi abbia radici antiche, potrebbe essere utile vedere un film che si intitola Conoscenza carnale e che, incidentalmente, è anche un capolavoro, il film più bello di quel grande regista che è stato Mike Nichols.
Di Nichols, Conoscenza carnale è il quarto film, che arriva dopo tre sciocchezzuole come Chi ha paura di Virginia Woolf?, Il laureato e Comma 22. È un film, uno dei tanti, che oggi non sarebbero nemmeno pensabili: racconta la storia di due amici, due amici maschi, che come tutti i maschi pensano a una cosa sola, e lo dichiarano dal primo all’ultimo minuto del film. Due amici che parlano di donne come di mucche al mercato del bestiame (le tette così, le gambe colì, il culo colà), che all’inizio del film si sfidano in quella che Roberto Bolaño ha definito “la difficile se non enigmatica arte di abbordare”, che si rubano le donne (uno solo all’altro, in verità), che si faranno accarezzare dal pensiero dello scambio di coppia e che, dai loro vent’anni fino a un’età più o meno adulta, non riusciranno mai davvero a costruire un sano e serio rapporto di coppia.
I due amici sono Jonathan e Sandy ovvero Jack Nicholson, nella versione più Jack Nicholson di cui Jack Nicholson è capace, e Art Garfunkel, proprio quello di Simon & Garfunkel e della Mrs. Robinson del Laureato. E poi ci sono le donne della loro vita, che solo apparentemente stanno lì come oggetti da guardare, conquistare e possedere - carnalmente, è ovvio - ma che invece spesso sono più determinate, o perlomeno coscienti dei propri desideri, fisici e non, e della direzione che vogliono dare alla loro vita e alle loro relazioni: la Susan di Candice Bergen, che si fidanzerà con Sandy ma per un po’ andrà a letto anche con Jonathan fino a quando, dopo un ultimatum di lui, lo molla per sposare l’amico; la straordinaria Bobbi di Ann-Margret, bomba sexy di incredibile fragilità che riuscirà a farsi sposare da Jonathan nel peggiore dei modi possibili; la determinatissima, altissima e magrissima Cindy di Cynthia O’Neal, che rifiuterà lo scambio di coppia solo perché orchestrato dai maschi e che farà dire a Sandy, via Jonathan, di non tornare a casa se avesse poggiato un dito sulla “vescica di lardo”, ovvero la burrosa Bobbi. Perfino la silenziosa Jennifer di Carol Kane, che spalanca gli occhi inorridita di fronte alle diapositive con le quali un Jonathan oramai quarantenne ma niente affatto maturo, nonché già divorziato da Bobbi, snocciola le sue varie conquiste, appare più cosciente e centrata di questi due uomini che non sanno dove andare e come fare.
Conoscenza carnale: il trailer del film
Alla fine del film, Sandy racconterà a Jonathan che proprio la hippie Jennifer, che comunque ha pur sempre vent’anni meno di lui, è quella che gli sta aprendo gli occhi sull’amore. Jonathan invece no. Jonathan, in un finale agghiacchiante, è quello che per farselo funzionare deve andare da una prostituta da 100 dollari a botta (Rita Moreno) che lo eccita dicendogli quanto lui sia maschio alfa, potente, possente, dominante, e che le donne di lui hanno paura per questo.
In apparenza misogino e maschilista, anche un po’ puritano - a dispetto del linguaggio esplicito e di alcune parziali ma conturbanti nudità di Ann-Margret - Conoscenza carnale è un film spietato con i suoi due protagonisti (Jonathan in particolare, ovvio) e con i suoi spettatori, che inchioda alle loro responsabilità mettendo in scena una storia che porta con sé, dal primo all’ultimo minuto, una tristezza rabbiosa, e una malinconia irrequieta e devastante, indici delle paure e delle fragilità maschili di ieri e di oggi.
A scrivere il film, a partire da un suo testo teatrale, Jules Feiffer, che di mestiere principalmente faceva il fumettista e che nel 1986 è stato premiato col Pulitzer. Feiffer, che per il cinema ha scritto altri tre film non esattamente minori come Piccoli omicidi di Alan Arkin, il Popeye di Robert Altman e Voglio tornare a casa! di Alain Resnais, ha scritto dei dialoghi incredibili, ancora oggi modernissimi, tra i più belli e crudeli della storia del cinema (la scena della lite furibonda e disperata tra Bobbi e Jonathan né è il massimo esempio). Ma senza nulla togliere a questo sceneggiatore, senza la mano di Nichols, il tono e il tempo che ha imposto al film, e al lavoro incredibile che ha fatto coi suoi attori, quelle parole non avrebbero risuonato nello stesso modo.
Fin dalla primissima inquadratura e dalla prima sequenza, è chiaro il lavoro incredibile sull’immagine che Nichols (col DOP Giuseppe Rotunno) ha fatto in Conoscenza carnale, mettendo sullo schermo una geografia fisica delle relazioni che è inevitabilmente quella della psicologia dei personaggi, e lavorando sui primi piani in maniera incredibile: che si tratti della Susan di Candice Bergen che ascolta il dialogo tra Jonathan e Sandy e lo commenta con gli occhi, dei campi-controcampi dei dialoghi tra i due amici che guardano dritti in macchina, di Bobbi/Ann-Margret appoggiata alla parete dietro al letto dopo aver fatto l’amore, o di quello finale sul ghigno doloroso di Nicholson, quello che Nichols mette sullo schermo non è solo cinema potentissimo, ma la fotografia di una solitudine che sgretola dentro.
Insomma, se volete capire qualcosa di più sui maschi, ma pure sulle femmine, e sulle coppie, e soprattutto se volete passare del tempo con del grande cinema, ecco: fatevi del bene con il più bello, e più misconosciuto, dei film di Mike Nichols, che rivolta come un calzino l’idea di commedia romantica trasformandola in un dramma formidabile, e che inchioda al muro sì il maschile, ma anche le ipocrisie di tutti quelli che, maschi e femmine, ai tempi si riempivano la bocca con parole come rivoluzione sessuale e amore libero.