Casino Royale, il regista non era convinto di Daniel Craig come James Bond

Oggi quando pensiamo a James Bond sorge naturale associare l’iconico agente britannico al viso di Daniel Craig, l’ultimo in ordine cronologico ad averlo interpretato sul grande schermo, almeno fino a No Time To Die. L’attore ha annunciato da tempo che avrebbe ceduto il testimone, ma al momento non è stato ancora individuato un suo degno successore. Ragionando sulla scelta di Craig, il regista di Casino Royale a distanza di anni dal suo debutto ha rivelato che, in un primo momento, non era convinto dell’attore e per un motivo ben preciso.

Casino Royale, il regista non era affatto convinto di Daniel Craig come James Bond

L’agente 007 più amato del cinema negli ultimi anni è stato accompagnato fedelmente da Daniel Craig sul grande schermo. L’attore si è calato nelle vesti dell’abile James Bond a partire da Casino Royale, conquistando pubblico e critica con fascino e carisma. Ad oggi, infatti, è considerato uno degli uomini più sexy al mondo e non solo nel mondo dello spettacolo. Un dettaglio che all’epoca il regista Martin Campbell non aveva colto. Anzi, temeva che Craig non fosse poi così sexy per interpretare James Bond. In molti avevano partecipato alle audizioni ed erano rimasti in otto, incluso Henry Cavill diventato poi famoso per Superman e The Witcher. Campbell non era certo della scelta, come ha confessato ai microfoni di Express UK:

La mia unica reticenza nei confronti di Daniel, che era davvero un attore superbo, non c'è dubbio, era il fatto che persone come Sean Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan erano tutti Bond dall'aspetto tradizionale. Tutti belli, tutti sexy, tutti molto attraenti per le donne e così via. Daniel era ovviamente più forte e robusto, ma non era il tipico bel ragazzo nel senso tradizionale del termine, quindi ci ho pensato un attimo prima di sceglierlo. Ma a parte questo, ho sempre pensato che fosse perfetto per la parte.

Il regista ha anche spiegato come funziona in questo caso la selezione:

È molto democratico. Ti siedi attorno ad un tavolo, eravamo io e i produttori, il direttore del casting ecc e passi in rassegna le otto persone. Alzi la mano mentre vengono valutati, di volta in volta, i vari candidati e alla fine tutti devono essere unanimi nella loro decisione, se capite cosa intendo.