The O.C.: Perché non abbiamo visto il funerale di Marissa? In un nuovo libro tutta la verità
Nel volume 'Welcome to The OC: The Oral History' il creatore della serie Josh Schwartz risponde a una domanda che molti fan si sono fatti: ecco perché ha scelto di non mostrare il funerale di Marissa.
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Considerato tuttora uno dei momenti più scioccanti della storia della tv, la morte di Marissa Cooper alla fine della terza stagione di The O.C. è qualcosa che i fan del teen drama ancora non perdonano agli autori. Negli Stati Uniti l'episodio andò in onda il 18 maggio 2006 e scesero lacrime mentre un disperato Ryan (Ben McKenzie) adagiava sull'asfalto una morente Marissa (Mischa Barton) sulle note di Alleluja di Imogen Heap, dopo un incidente d'auto provocato da Volchok (Cam Gigandet). Dopo il tragico momento, gli spettatori si sarebbero aspettati di vedere sullo schermo il funerale di Marissa. Ma la quarta stagione ripartì da un salto temporale di 5 mesi e senza omaggiare il personaggio di Marissa con una commovente funzione. Solo oggi lo showrunner della serie Josh Schwartz svela perché lui e gli altri autori decisero di non mostrare il funerale e preferirono riprendere il racconto inserendo un salto temporale nella trama.
The O.C.: Svelato il mistero sul funerale di Marissa
Nel nuovo libro Welcome to The OC: The Oral History di Alan Sepinwall Josh Schwartz spiega perché la quarta stagione non è iniziata con il funerale di Marissa puntando su due motivi: non voleva indugiare in una trama che non avrebbe parlato d'altro che di dolore e poi aveva la necessità di accelerare le cose, visto che gli episodi a disposizione erano solo 16 (sì, nel 2006 16 episodi per una stagione erano pochi). Nel dettaglio, lo showrunner ha detto:
"Pensavamo che sarebbe stato un dolore così travolgente. E poi - punto uno - che storia avremmo raccontato, a parte il fatto che tutti erano così tristi e affranti per questo? Poi Ryan che va in Messico per Volchok non è qualcosa a cui avrebbe pensato necessariamente subito dopo il funerale. E - punto 2 - sapevamo che avevamo bisogno che i personaggi arrivassero a un punto in cui potessero integrare questa tragedia nelle loro vite e andare avanti. Sarebbero stati necessari tempo e distanza per raggiungere questo obiettivo, almeno tre episodi. Avevamo solo sedici episodi; non volevamo crogiolarci nel dolore. ma speravamo comunque di ricordare il personaggio in un modo che fosse rispettoso per lei e per il pubblico".Leggi anche 20 anni di The O.C., il teen drama che ci ha insegnato che la California è uno stato d'animo
Sempre a proposito della morte di Marissa, il libro rivela che gli autori inizialmente avevano pensato a un incidente ancora più tragico per Marissa e Ryan. "Inizialmente avevamo parlato di una trama in cui l'auto finiva in acqua, e Ryan cercava disperatamente di aprirla, cercando di salvare Marissa mentre l'auto si riempiva di acqua, e alla fine doveva lasciarla andare", spiega Schwartz. "Ma era davvero orribile. E, francamente, piuttosto difficile da mettere in scena", aggiunge. Alla fine, invece dell'acqua, optarono per le fiamme che cicondavano l'auto. E ci sentiamo di dire che è stato già abbastanza traumatico così.