Stephen Amell si spiega meglio dopo che le sue dichiarazioni anti-sciopero hanno scatenato un putiferio
La star di Heels criticata duramente per le sue recenti affermazioni contro lo sciopero degli attori.

Le recenti dichiarazioni di Stephen Amell contro lo sciopero degli attori della SAG-AFTRA in corso dal 14 luglio scorso hanno richiesto un'argomentazione meno "inarticolata" da parte del protagonista di Heels e Arrow, dopo essere state prevedibilmente criticate in modo duro da diversi colleghi, inclusi alcuni di quelli che hanno condiviso il set con lui.
Sciopero degli attori: Le reazioni alle dichiarazioni di Stephen Amell
Come vi abbiamo riportato ieri, in occasione di una sua apparizione alla GalaxyCon di Raleigh, nella Carolina del Nord, Amell si è detto contrario allo sciopero, definendolo "una tattica negoziale limitante". Sebbene abbia espresso il suo appoggio al sindacato, in agitazione dopo che gli studi non hanno accolto le sue richieste in sede di rinnovo del contratto di categoria (maggiore equità nei compensi e nella divisione delle percentuali degli introiti e una tutela dalla "concorrenza" dell'intelligenza artificiale), Amell non ritiene che un approccio di questo tipo sia il più conveniente, per una serie tv come per un film, arrivando a definirlo "miope".
Tra le varie reazioni, Kirk Acevedo, che ha lavorato con lui nelle stagioni 6 e 7 di Arrow, lo ha definito un "co****ne" e un "ragazzino viziato" in un tweet, aggiungendo un paio di emoji del dito medio alzato. Matt Letscher, che ha recitato in DC's Legends of Tomorrow e The Flash, ha scritto invece: "Sto ancora aspettando quell'elenco esaustivo di tattiche negoziali totalmente non limitanti che possiamo impiegare subito. Grazie Dio per i supereroi!".
Il chiarimento di Stephen Amell
In un lungo comunicato condiviso poche ore fa attraverso il suo profilo Instagram, Stephen Amell ha cercato di chiarire il suo punto di vista, lasciando intendere di essere stato frainteso in alcuni passaggi e di essersi spiegato male in altri. "Comprensibilmente, ci sono state molte reazioni ai commenti sul nostro sciopero fatti da me nel fine settimana", ha scritto. "Per essere sicuri che non ci siano malintesi sui miei pensieri e le mie intenzioni, fornisco ciò che ho effettivamente detto e chiarezza/contesto affinché i miei sentimenti non vengano involontariamente interpretati male. Sappiamo tutti che i titoli possono essere estrapolati dal contesto e ho troppo rispetto per i miei colleghi membri del sindacato per non chiarire quanto è stato riportato".
"Il mio sostegno al sindacato è incondizionato e sto con loro. Ho detto che non sostengo lo sciopero. L'uso improvvisato che faccio della parola 'sostegno' è chiaramente contraddittorio con i miei veri sentimenti e la mia categorica affermazione che sono con il mio sindacato. Ovviamente non mi piace scioperare. A nessuno piace. Ma dobbiamo fare quello che dobbiamo fare. Ho detto che penso sia una tattica negoziale limitante e che trovo l'intera faccenda incredibilmente frustrante. Sono un attore e ho parlato estemporaneamente per più di un'ora. Mi faccio prendere dall'emotività, ma di certo non penso che questi problemi siano semplici. La nostra leadership ha un compito incredibilmente complicato e sono grato per tutto quello che sta facendo. Nonostante alcuni miei terribili primi lavori come attore, vi assicuro che non sono un robot. Da un punto di vista intellettuale, capisco perché stiamo scioperando, ma ciò non significa che non sia emotivamente frustrante su molti livelli per tutti i soggetti coinvolti".
In merito alla parte in cui dice che per le serie tv come la sua, Heels, da poco in onda con la stagione 2 senza che gli attori - e gli sceneggiatori, anch'essi in sciopero - abbiano la possibilità di promuoverla durante l'agitazione (il panel della serie al Comic-Con di San Diego è stato ad esempio cancellato), un approccio simile sia "miope", l'attore ha spiegato: "Niente di uno sciopero è divertente, ma se mi è concesso biasimarmi per un attimo, non ho idea di cosa stavo cercando di dire [in questo passaggio]. Forse è stato un riconoscimento inarticolato alla nostra troupe e al nostro cast, che significano tutto per me. Sono semplicemente triste che non abbiamo la possibilità di celebrare uno show per il quale tutti noi, in senso figurato e letterale, ci siamo spaccati la schiena". E ha concluso: "Questa situazione ricorda il proverbio 'la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni', che a quanto pare, dopo aver letto una quantità limitata di reazioni, è un luogo che molti di voi vorrebbero che visitassi. Tuttavia, almeno per il prossimo futuro, scelgo di sostenere il mio sindacato. Quando mi vedrete a un picchetto, per favore, non lanciatemi nessun frutto duro".