Adorazione, recensione della serie Netflix: Un mistero in salsa teen per educare ai sentimenti

20 novembre 2024
2,5 di 5
8

Su Netflix è arrivata Adorazione, la serie liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Alice Urciuolo: una storia che diventa anche mistery mentre parla di provincia, di violenza, di amicizia e scontri generazionali. Ma forse ricorda troppo tante altre serie del genere. La nostra recensione.

Adorazione, recensione della serie Netflix: Un mistero in salsa teen per educare ai sentimenti

Negli ultimi tempi si parla tanto, giustamente, di educazione affettiva. C'è chi propone di portarla nelle scuole per promuovere l'empatia e il rispetto per l'altro sesso, chi punta il dito contro gli adolescenti di oggi perché, forse, incapaci di venire a capo dei propri sentimenti, chiusi come sono in una bolla spesso completamente slegata dalla realtà. Adorazione, la serie Netflix liberamente tratta dal romanzo d'esordio di Alice Urciuolo, parla anche di questo. Si concentra su un gruppo di ragazzi di provincia che devono fare i conti con un evento traumatico che cambierà le loro vite obbligandoli a vuotare il sacco: a confrontarsi, anche con gli adulti, sulle loro debolezze, i loro sogni, le loro paure.

La trama di Adorazione: Un trauma sconvolge la provincia

In Adorazione un gruppo di adolescenti dell'Agro Pontino si prepara a trascorrere quella che sarà l'estate più difficile della loro vita. La scuola è appena finita quando una loro amica, la sedicenne Elena (Alice Lupparelli), scompare misteriosamente. Ognuno degli amici di Elena sa qualcosa che non dice, ha un legame segreto con la ragazza e forse ha a che fare con la sua misteriosa sparizione. Pian piano le indagini svelano cos'è successo e, rivelazione dopo rivelazione, portano i ragazzi a fare i conti con la verità delle proprie relazioni e della propria educazione sentimentale.

Adorazione

Recensione di Adorazione: Un mistery che funziona a metà

Diretta in modo egregio da Stefano Mordini (La scuola cattolica), Adorazione in 6 episodi viviseziona il romanzo di Urciuolo collocando però l'evento scatenante, cioè la sparizione di Elena, nel presente. In questo modo punta molto sulla componente mistery più che sui toni del dramma di formazione. Non ci sarebbe niente di male se non fosse che la struttura e gli espedienti narrativi - tanti amici e conoscenti di Elena, ognuno con qualche segreto da nascondere che la riguarda - ricordano molto (troppo, ci viene da dire) altri mistery drama in salsa teen, da Pretty Little Liars alla più recente Tredici, Prisma e persino Mare Fuori (la casa di produzione è la stessa, Picomedia). Ci sono temi universali e sempre potenti a livello narrativo che però vengono trattati, a volte, in modo un po' superficiale: la provincia - che diventa anche metafora di un luogo dell'anima da cui è quasi impossibile affrancarsi -, le amicizie tossiche, la mancata accettazione di sé e lo scontro generazionale tra adolescenti e adulti che sembrano non capirli mai fino in fondo.

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Il cast, il messaggio e la musica

Il cast mescola nuovi volti, interpreti dei più giovani, ad attori già noti che interpretano invece gli adulti. Comprende Alice Lupparelli (Elena), Noemi Magagnini (Vanessa), Claudia Potenza (Manuela, madre di Vanessa), Beatrice Puccilli (Vera, cugina di Vanessa), Giulio Brizzi (Giorgio, cugino di Vanessa e fratello di Vera), Penelope Raggi (Diana), Luigi Bruno (Gianmarco), Tommaso Donadoni (Enrico), Federico Russo (Christian), Alessia Cosmo (Teresa), Federica Bonocore (Melissa), Barbara Chichiarelli (Chiara, zia di Melissa). E poi ci sono Ilenia Pastorelli (Enza, madre di Vera e Giorgio) e - al suo debutto da attrice in una serie tv - Noemi (Diletta, madre di Diana). I tanti personaggi presenti rendono la narrazione un po' troppo frammentata e, soprattutto gli adulti, risultano figure piatte, incapaci di incidere davvero sulla storia. Mentre alcuni giovani interpreti appaiono un po' acerbi.

Adorazione

È convincente, invece, la colonna sonora supervisionata da Fabri Fibra che ha scritto per la serie un brano intitolato proprio Adorazione. Le sonorità e i testi di Madame, poi, si addicono particolarmente al racconto e lo accompagnano in modo armonioso. L'intento degli autori (Donatella Diamanti, Tommaso Matano, Giovanni Galassi, Gianluca Gloria e Francesca Tozzi) è nobile: far riflettere sulla necessità di un'educazione ai sentimenti in una società dove imperversano incomunicabilità ed egoismo. Tuttavia il mezzo non ci sembra forte quanto il messaggio nonostante Adorazione sia una serie che i più giovani, probabilmente, divoreranno in un pomeriggio. Ma, ci chiediamo, dopo il binge watching selvaggio cosa resterà? La sensazione che, ancora una volta, Netflix non abbia trovato la serie originale italiana destinata a lasciare il segno.



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  • Appassionata di Serie TV e telespettatrice critica e curiosa
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