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BIOGRAFIA DI JOHN WAYNE
Attore. Il 'Duca', come è soprannominato da sempre, nasce in Iowa ma si trasferisce con la famiglia in California. Durante l'università comincia a fare qualche lavoretto presso gli studios di Hollywood. Di tutte le conoscenze fatte qui, tre sono quelle fondamentali per la sua vita: Tom Mix, Raoul Walsh e John Ford. Inizia come stuntman, grazie alla stazza di quasi due metri; successivamente diviene comparsa e, infine, attore. La sua prima interpretazione ufficiale è del 1931 in "Il grande sentiero", di Walsh. La vera svolta arriva nel 1939 con "Ombre rosse " di Ford, dove veste i panni del celebre 'Ringo.' Da questo momento in poi, il suo nome e il genere western costituiscono un binomio indissolubile. È il protagonista di pellicole celebri, quali: "Rio bravo"(1950), "Il massacro di fort Apache"(1948), "I cavalieri del nord-ovest"(1949), "Sentieri selvaggi"(1956) e "L'uomo che uccise Liberty Valance"(1962), girati da Ford, mentre "Il fiume rosso"(1948), "Un dollaro d'onore"(1959), "El Dorado"(1966) e "Rio Lobo"(1970), da Howard Hawks. Durante la Seconda Guerra Mondiale gira alcuni film che, non a caso, lo vedono agire in guerra. Si citano: "Gli eroi del Pacifico", di Edward Dmytryk, e "I sacrificati", di James C. Havens e Ford, film entrambi del 1945. Nel 1949 con "Iwo Jima deserto di fuoco", di Allan Dwan, ottiene la sua prima candidatura per la categoria di miglior attore. Il suo personaggio si identifica sempre di più nell'uomo della legge che mette sempre tutto a posto, per il singolo e la comunità, ma, colpo di scena, veste anche i panni di un pugile romantico in "Un uomo tranquillo"(1952), di Ford. Film di cui diviene leggendario il bacio che 'Sean Thornton' dà alla rossa 'Mary Kate Denaher', Maureen O'Hara. È anche un fervente sostenitore del partito repubblicano, tanto da fondare un partito "Società per la salvaguardia degli ideali americani", il cui programma è quello di denunciare e allontanare i simpatizzanti comunisti dall'industria cinematografica, società di cui poi diviene presidente. Proprio in pieno spirito conservatore gira il suo primo film da regista, "I berretti verdi"(1968); pellicola che si rivela decisamente un flop, sia dal punto di vista dell'azione, sia perché definito scopertamente di destra e reazionario. Wayne, però, si riprende prontamente con la sua celebre interpretazione in "Il Grinta"(1969), di Henry Hathaway, che gli frutta un Oscar e un Golden Globe 1970 come miglior attore protagonista. Si sposa tre volte, sempre con donne latinoamericane. All'inizio degli anni Sessanta si ammala di cancro; subisce varie operazioni e gira il suo ultimo film nel 1976, "Il pistolero" di Don Siegel. Muore tre anni dopo e, proprio in punto di morte, riceve il battesimo cattolico.