Trolls 3 - Tutti insieme, la recensione del terzo capitolo targato DreamWorks Animation
La DreamWorks Animation sforna il terzo atto della sua saga ipercolorata, ma Trolls 3 - Tutti insieme fatica a trovare nuovi spunti per questi personaggi e questo mondo.
Chi erano i BroZone? Semplicemente la boy band di fratelli che comprendeva un ancora piccolo Branch: per screzi interni il gruppo si sciolse e i fratelli si sono allontanati per anni, finché un'emergenza richiama a raccolta la famiglia: Floyd, il più comprensivo di loro, è stato rapito da due pop star squallide, Velvet & Veneer, che risucchiano letteralmente il suo talento per coprire le loro inesistenti capacità. Con un'entusiasta Poppy al seguito, Branch si metterà alla ricerca dei suoi fratelli John Dory, Spruce e Clay, per riformare la band e andare al salvataggio di Floyd...
Dopo Trolls (2016) e Trolls: World Tour (2020), la DreamWorks Animation prosegue con la serializzazione dei suoi brand popolari, e non si può negare che il coloratissimo, anzi ipersaturo, mondo di Poppy e Branch non abbia avuto i suoi estimatori, specialmente tra i più piccoli, pur non giocandosela alla pari con Shrek, Madagascar o Kung Fu Panda. Questa volta affiancato da Tim Heitz, il regista Walt Dohrn prova a esplorare nuovi orizzonti per le creaturine dalle varopinte quanto acide capigliature, in questo Trolls 3 - Tutti insieme. E, al di là di una confezione sempre interessante, le crepe si vedono.
La DreamWorks raramente ha sperimentato su registri e contenuti narrativi, a differenza della concorrente Pixar, quindi al terzo giro su una proprietà intellettuale di questo tipo si sa già che si punterà più sulla familiarità che sulle sorprese: il problema è che la vicenda è più esile del solito, con una costruzione ampiamente prevedibile sin dai primi istanti agli adulti, appassionati di animazione o accompagnatori. La fantasia di situazioni, design e regia (normalmente sufficiente a cancellare l'altro problema) non raggiunge la ricchezza dei due capitoli precedenti. Nonostante infatti il recupero degli elementi dei BroZone sulla carta potesse garantire quella dimensione di mondi vari che s'incontrano nel percorso di un road movie, com'era il secondo atto, all'atto pratico quasi nessuno dei "mondi" dei fratelli di Branch è caratterizzato con la stessa dose di fantasia vista in passato. E questo era un elemento che colpiva i più piccoli, al di là dell'analisi razionale del racconto.
Non che la professionalità degli animatori DreamWorks non mostri ancora una grande perizia nella direzione artistica: è solo che l'inventiva e la sperimentazione tecnica della casa ci ha abituati di recente a sfide più intriganti (si veda l'eccellente 2022 con Troppo cattivi e Il gatto con gli stivali 2). Qui l'evidente citazione degli "arti a tubo di gomma" dei fratelli Fleischer, nell'ottima resa dei cattivi Velvet & Veneer, ci ha divertito ma non ci è bastata. Per il resto è difficile che Trolls 3 deluda i fan sfegatati di questo ciclo, perché gli ingredienti ci sono tutti: le gag sarcastiche, i momenti di euforia di Poppy (ben doppiata in italiano da Lodovica Comello), i medley di grandi successi pop, una citazione-cammeo autoironica degli Nsync come omaggio a Justin Timberlake (sempre voce di Branch in originale, sostituito ancora da Stash), più i semplici valori di amicizia, amore e unità. Però in questo caso dovremmo proprio accontentarci, e ci riesce difficile farlo ricordando che lo studio ha di frequente saputo stupirci con più carisma.
- Giornalista specializzato in audiovisivi
- Autore di "La stirpe di Topolino"