Quel pomeriggio di un giorno da cani è un film del 1975 diretto da Sidney Lumet.
Il 22 agosto 1972 tre giovani reduci dal Vietnam assaltano una banca di Brooklyn. Poco prima dell'orario di chiusura irrompono nell'edificio: vogliono prendere i soldi, fuggire e non far male a nessuno. Sono insicuri, inesperti e si presenta subito un intoppo: uno dei tre non ce la fa e paralizzato dalla paura scappa via.
Sonny (Al Pacino) e Sal (John Cazale), legati da una profonda amicizia, vanno avanti, ma un'altra sorpresa li attende: la cassaforte è praticamente vuota, ci trovano poco più di un migliaio di dollari. Disorientati, decidono di raccogliere i soldi e gli averi del direttore, del guardiano e delle commesse della piccola filiale, che inevitabilmente diventano ostaggi quando Sonny e Sal si accorgono che la banca è circondata dalla polizia e che la fuga non è più possibile senza trattare.
Un poliziotto, Eugene Moretti (Charles Durning), avvia i negoziati sotto la supervisione dell'FBI. I rapinatori chiedono una scorta sicura fino a un aereo che li porti fuori dal paese. Intanto intorno la banca si accalcano persone pronte a osannare Sonny che, ormai fuori controllo, grida la sua rabbia verso la società americana. Arrivano giornalisti che fanno dei due le star del giorno, trasformando la disperazione in chiacchiere da bar, cercando di svelare chi siano questi due personaggi e il perché del loro gesto.
"Amaro e veemente dramma sociale del progressista Sidney Lumet, in una ricostruzione minuziosa (e un po' pedante) di un episodio reale di cronaca nera, premiato con l'Oscar per la sceneggiatura. Dialoghi fittissimi e record di parolacce. Di chi è la colpa se uno è costretto a rubare per sopravvivere? Ovvio, della società che sevizia gay e diversi di ogni tipo". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 1 aprile 2001)
La storia trae ispirazione da un fatto di cronaca, una tentata rapina in una banca di New York, raccontata in un articolo giornalistico scritto da Kluge e Moore della rivista Life, pubblicato nel mese di settembre del 1972.
I dialoghi del film sono per lo più improvvisati, come anche il famoso grido di Sonny "Attica, Attica!”
Durante la produzione del film, Al Pacino dormiva solo un paio d'ore, mangiava poco e faceva docce fredde, per enfatizzare l'aspetto arruffato e sfinito di Sonny. A metà del film fu dovuto essere ricoverato per un breve periodo.
Il film ricevette tantissimi riconoscimenti, tra cui un Oscar per la sceneggiatura, due premi Bafta e un David di Donatello.
Attore | Ruolo |
---|---|
Al Pacino | Sonny Wortzik |
John Cazale | Sal |
Charles Durning | Sergente Eugene Moretti |
Penelope Allen | Silvia |
Sully Boyar | Mulvaney |
Beulah Garrick | Margaret |
Carol Kane | Jenny |
Sandra Kazan | Deborah |
Marcia Jean Kurtz | Miriam |
Amy Levitt | Maria |
John Marriott | Howard |
Estelle Omens | Edna |
Gary Springer | Bobby |
James Broderick | Sheldon |
Carmine Foresta | Carmine |
Lance Henriksen | Murphy |
Judith Malina | Madre di Sonny |
Philip Charles MacKenzie | Dottore |
William Bogert | Presentatore TG |
Jay Gerber | Sam |
Dominic Chianese | Padre di Sonny |
Ron Cummins | Reporter TV |
Chris Sarandon | Leon Shermer |
Susan Peretz | Angela "Angie" Wortzik |
Chu Chu Malave | Ragazzo di Maria |
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