Loro chi? Recensione della commedia con Marco Giallini e Edoardo Leo
Stile all'americana per un onesto film di truffa all'italiana.
Truffare è necessità, arte, vizio e tradizione. È anche un gran divertimento, a patto di non essere nei panni di chi la truffa la subisce. Una delle caratteristiche degli italiani è la furbizia, spesso interpretata come una tecnica per ottenere un vantaggio con il minimo sforzo. Tralasciando l’amara cronaca della vita reale, la percentuale di commedie italiane di ogni epoca in cui almeno un personaggio mette in scena una truffa ai danni di un privato o dello stato è altissima. Loro chi? diretto a quattro mani da Francesco Micchiché e Fabio Bonifacci concentra la storia su questo argomento dalla lunga tradizione italiana, ma lo fa usando uno stile di racconto dal respiro americano.
Marco Giallini si cala in un personaggio altamente carismatico, un misterioso uomo dalle mille identità che di tecniche per ingannare il prossimo ne conosce in abbondanza. L’attore si fa protagonista di una delle sue migliori interpretazioni, si appropria delle battute del copione ruminandole con la sua verve comica e recitandole da vero mattatore. Loro chi? inizia presentando il personaggio di Edoardo Leo come un aspirante scrittore la cui creatività è stata compromessa dagli eventi che sta per raccontare. Inizia un flashback che spiega come sia finito a scrivere slogan per un’azienda di vernici, l’incontro con quel tizio che prima lo deruba di tutto e poi lo trascina insieme alle sue attraenti socie in una spirale di truffe senza fine. Leo è altrettanto bravo a fare il pesce che abbocca, riservando sorprese con l’evolversi della storia.
Un po’ azione, un po’ giallo, un po’ commedia, il film si fa piacere per lo stile vivace e la bravura dei protagonisti. Avendo in mente i tanti esempi americani del genere truffa (con movie), non è difficile immaginare quali possano essere i punti di svolta della trama di Loro chi?. La storia avrebbe potuto essere più asciutta, ma anche la sequenza dell’inganno alla municipalità di Trani si fa guardare con grande spasso nonostante. Il film, per stile e trattamento, si staglia sulle altre commedie riuscendo a farsi ricordare per la sua doppia natura. Come dice il mattatore “Io non faccio truffe, regalo emozioni che possono essere raccontate”, lo spettatore non potrà sentirsi derubato del prezzo del biglietto. Mal che vada avrà vissuto emozioni pronte per essere raccontate.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web