Animali fantastici e dove trovarli: la recensione del film nell'universo di Harry Potter

16 novembre 2016
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J. K. Rowling scrive direttamente la sceneggiatura di questa saga spin-off / prequel.

Animali fantastici e dove trovarli: la recensione del film nell'universo di Harry Potter

Nel 1926 il magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) lascia la scuola di magia di Hogwarts per approdare a New York, dove ha una missione che conosce soltanto lui. Qui rimane coinvolto in un caso misterioso che rischia di rivelare alla città l'esistenza della magia, venendo accusato dal Magico Congresso degli Stati Uniti di essere la causa di misteriosi incidenti, per via della sua valigia che nasconde (con difficoltà) bestie magiche stupefacenti. Con l'aiuto dell'impiegata Porpentina (Katherine Waterston), sua sorella Queenie (Alison Sudol) e del babbano / no-mag Jacob (Dan Fogler) cercherà di risolvere la situazione.

Animali fantastici e dove trovarli è l'inizio di una nuova saga ambientata nell'universo di Harry Potter (anticipando i fatti conosciuti dai fan), con nuovi protagonisti. E' l'espansione di un libricino scritto da J. K. Rowling nel 2001 a scopo di beneficenza, studiato per essere una semiseria guida alle creature magiche, firmata proprio da Newt Scamander. Le poche pagine non contenevano una storia, quindi tutto ciò che di narrativo si vede nel film è materiale originale, nobilitato da una sceneggiatura scritta in prima persona dalla Rowling (anche co-producer), cosa che non era accaduta nemmeno per gli otto lungometraggi di Harry Potter. Solo per questo i fan non potrebbero mai mancare all'appuntamento, e d'altronde troviamo questo aspetto una delle qualità oggettive del film: se sequel, prequel e reboot devono reggere Hollywood, che abbiano almeno un senso, che siano meditati. In Animali fantastici e dove trovarli si respira una bella aria, un'atmosfera simile eppure suggestiva e fresca, con le illusioni della serie che si fondono con l'epoca dello swing.

E' molto intrigante poi il discorso sottotraccia, con un occhio politico a prestiti bancari rifiutati, sogni difficili, povertà e scontro culturale con la vecchia Europa, con qualche stoccata alle rigidità americane. Viene da pensare che il personaggio della fanatica Mary Lou (Samantha Morton) sia ispirata a chi negli Usa accusò gli Harry Potter di sdoganare la magia nera. Chissà cosa penseranno quelle persone adesso, perché Animali fantastici e dove trovarli dà il suo meglio proprio quando abbraccia gli aspetti più cupi e gotici della migliore Rowling: i buoni sentimenti convivono con l'abisso vero, e il contrasto rimane una fonte di immenso fascino (Grifondoro o Serpeverde?).

Con queste premesse e qualità, qualcosa sembra eppure inceppato. La sensazione è che Animali fantastici e dove trovarli, specialmente se considerato nell'ottica di una saga immaginata piuttosto lunga (si parla di cinque atti), sia l'avviamento di un motore a freddo. La storia impiega molto tempo a entrare nel vivo, e nella prima mezz'ora il film procede lento e in salita, tra digressioni spiritose, le presentazioni dei tanti personaggi e il recupero degli animali scappati dalla valigia. Redmayne si rivela via via un ottimo protagonista, ma sulle prime risulta sin troppo alienato e monocorde, rendendo la citata salita ancora più impervia. A questo va aggiunto il fattore David Yates, il regista scelto dalla produzione per giocare in casa, con gli ultimi quattro Harry Potter all'attivo: non sempre la sua messa in scena solo corretta serve al meglio il potenziale immaginifico delle scene (la prima visita alla valigia avrebbe per esempio giovato di inquadrature più statiche e più ampie, a nostro modesto parere). C'è poi un terzo fattore, forse soggettivo ma penso anche condivisibile: la saga originale di Harry Potter aveva il fascino di un romanzo di formazione, al di là degli intrighi di trama, con la magia di seguire sulla pagina e sullo schermo la crescita fisica dei personaggi e degli attori, ripercorrendo noi stessi attaverso le lenti della fiaba. Animali fantastici e dove trovarli non può avvalersi della stessa potentissima suggestione. Così come non si può avvalere di quella naturale compensazione dei difetti dei film precedenti, con il fascino del confronto con i libri già conosciuti e amati.

Animali fantastici e dove trovarli per chi scrive ha soprattutto il colossale pregio di cercare un'identità propria, confrontandosi con una saga così famosa da intimorire forse ormai la sua stessa autrice. Questo fattore e le potenzialità citate potrebbero però sbocciare meglio quando ci si lasceranno alle spalle le presentazioni con relative lungaggini, magari giocandosi dietro alla macchina da presa un autore più spiazzante.



  • Giornalista specializzato in audiovisivi
  • Autore di "La stirpe di Topolino"
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