2 single a nozze: recensione della commedia con Owen Wilson e Vince Vaughn
Due amici per la pelle hanno ormai perfezionato un arte nobile, quella di imbucarsi ai matrimoni degli altri.

In anni non luminosi per la commedia americana, quelli del XXI secolo, tra le poche coppie che hanno funzionato sul grande schermo ci sono stati Owen Wilson e Vince Vaughn. Provenienti dalla realtà indipendente sono riusciti a combinarsi bene in questo buddy movie, 2 single a nozze, che diventa una commedia romantica, pur partendo da premesse completamente opposte. Infatti John e Jeremy nella vita sono avvocati divorzisti, ma quello che li rende felice è lasciarsi alle spalle il letargo dei mesi invernali e risvegliarsi in primavera, durante la stagione dei matrimoni, dove si imbucano per godersi la feste, il buffet, e soprattutto le belle invitate con le difese emotive e sessuali abbassate.
Una stagione dell’amore a cui loro sono convinti di essere immuni, potendo gettarsi per decine di occasioni iper romantiche senza alcun rischio di cadere vittime loro stessi di Cupido. Davvero? Insomma, guardiamoci negli occhi, è cinema, e di fronte a bellezze come Rachel McAdams è evidente che il più sensibile dei due, ma chissà se è proprio così, John, cadrà vittima dell’innamoramento. John è il biondo che usa tattiche più sofisticate, battute autoironiche e ficcanti per conquistare le sue prede, mentre Jeremy dall’alto del suo metro e novantacinque alterna prodezze sulla pista da ballo a ricordi rigorosamente falsi di sofferenze sentimentali e sguardi da cane bastonato. Una tattica in comune che usano è quella di conquistarsi i bambini presenti ai ricevimenti per risultare veramente irresistibili; come andare al parco con un cagnone bello peloso.
Tattiche, si diceva, perché in effetti ci sono tutta una serie di precisi insegnamenti che hanno assimilato nel corso degli anni e gli sono stati tramandati da una sorta di vate dei wedding crashers (questo il titolo originale), un tale Chazz che a un certo punto appare in un cammeo nei panni di uno schizzato ed esilarante Will Ferrel. E di momenti divertenti, se non proprio esilaranti, ce ne sono molti in 2 single a nozze, specie in una prima parte trascinante, montata quasi come un ininterrotto video musicale in cui i due dimostrano la loro arte “imbucatoria” in matrimoni di ogni genere: ebraici, italo americani, cattolici, di ricchi, poveri e compagnia varia.
Lo sposalizio dell’anno è però in arrivo, quello della figlia del ministro del tesoro degli Stati Uniti, ci si attende un evento da non perdere, per il quale John e Jeremy si preparano con particolare attenzione, con albero genealogico alla mano, per essere credibili come parenti alla lontanissima. Il ministro è un severo Christopher Walken, che inizialmente simpatizza per i due e li invita nella sua splendida casa, insieme alle due figlie ancora single: Gloria (Isla Fisher), presto invaghita di Vaughn, e Claire (Rachel McAdams), che ha già conosciuto e chiacchierato con reciproco piacere con Wilson quando scopriamo che è molto fidanzata con il rampollo di un’altra potente famiglia della zona di Washington. Un violento e stupidotto figuro interpretato nientemeno che da un Bradley Cooper al suo primo ruolo di un certo rilievo. Siamo nel 2005, cinque anni prima di Una notte da leoni.
2 single a nozze è una commedia che funziona, fa ridere e non subisce momenti di stanca, va avanti a pieni giri grazie a una scrittura di buon livello, senza lesinare volgarità vagamente assortite da sorority universitaria, ma soprattutto si appoggia sul talento comico, ma anche sullo spessore e le fragilità innate, di Wilson e Vaughn, che dietro questo divertimento sfrenato e una vita apparentemente perfetta nascondono la difficoltà di trovare una strada pienamente soddisfacente o di lasciarsi andare semplicemente a cuore aperto. Come dicono alla fine di una notte particolarmente frenetica, seduti con davanti il National Ball di Washington, con in fondo l’obelisco: non, ‘I have a dream, ho un sogno’, ma, ‘tutto questo un giorno sarà un bel ricordo a cui ripenseremo con gioia. Siamo giovani - Davvero, non siamo mica così giovani?’.
- critico e giornalista cinematografico
- intervistatore seriale non pentito