SottoCoperta: la nostra conversazione con il protagonista Antonio Folletto sulle vacanze talpa e l'amore che non ha età
Ha avuto la sua anteprima al Bif&st SottoCoperta di Simona Cocozza, titolo dell'ItaliaFilmFest che, nei modi e toni della commedia, parla di vacanze talpa, di rapporti umani e della paura del giudizio altrui. Di tutto questo abbiamo parlato con il protagonista Antonio Folletto.

Abbiamo una confessione da fare. Prima di vedere SottoCoperta di Simona Cocozza al Bari International Film Festival 2024, non sapevamo di preciso cosa fossero le vacanze-talpa, e scoprirlo seguendo la bizzarra vicenda di un trentenne che per non sfigurare davanti agli amici si finge in ferie a Santo Domingo è stato antropologicamente interessante oltre che foriero di riflessioni. Cosa spinge una persona nascondere un’estate in città - ci siamo chiesti - postando sui social finti selfie con le onde del mare, la sabbia dorata e magari un delizioso chiringuito? Sostanzialmente la paura del giudizio altrui.
È proprio questo timore di essere considerato uno sfigato e un morto di fame a indurre il solitario e introverso Fiorenzo a simulare un Capodanno a Santo Domingo con tanto di gallery fotografica con pinne, fucile ed occhiali, e palmizi agitati dal vento. Quando però a rompere la monotonia delle sue giornate arriva Matrona, che ha 20 anni di più e un passato di sofferenza alle spalle, il giovane uomo comincia ad aprirsi alla vita.
Sottocoperta è fra i titoli del concorso ItaliaFilmFest del Bif&st 2024, e ad accompagnarlo in terra di Puglia sono stati la regista e i protagonisti Antonio Folletto e Maria Pia Calzone. Abbiamo intervistato il primo, che per noi è soprattutto il Marco Aragona de I Bastardi di Pizzofalcone, e insieme abbiamo commentato la recita di Fiorenzo. "Oggi siamo bombardati da modelli di perfezione, di bellezza e di persone sempre con la risposta pronta" - dice Folletto. "Tutti dobbiamo essere vincenti, perfino nei campi che non sono i nostri, perché la cosa più importante in assoluto è il giudizio degli altri. Fiorenzo, invece di dire semplicemente: 'Non posso permettermi di andare in vacanza', si chiude in casa, e casa sua diventa santo Domingo. Fiorenzo scenografa la sua abitazione, e lo fa divertendosi, rendendo il film comico, anche se alla base della sua messa in scena c'è una situazione piuttosto triste".
Nella nostra epoca si preferisce relazionarsi agli altri con l'intermediazione di uno smartphone o di un computer, e quindi in un certo senso siamo molto più soli. Tu sei e ti senti più analogico o più digitale?
Non posso non tenere conto del fatto di vivere in un'epoca assolutamente digitale, quindi cerco di capire e di adeguarmi a certe cose, però tento di non farmi stuprare da questo sistema, che in fondo ti porta a perdere la socialità, che poi è il contatto con le persone, il guardarle negli occhi, toccarle, averne la percezione, cosa che, quando c'è il tramite di uno telefono, non possiamo avere. Basterebbe semplicemente usare i nostri sensi: quanti sensi usiamo ricorrendo al cellulare? Pochissimi. E a volte non siamo nemmeno interessati: scrolliamo a destra o a sinistra, tocchiamo lo schermo dello smartphone e andiamo avanti cercando chissà cosa, mentre potremmo uscire, vedere le persone, chiamare una persona cara, magari incontrarla. Comunque, secondo me ci sono dei momenti della vita in cui senti la necessità di qualcosa di più vero, che è un po’ quello che accade ai nostri personaggi, che a un certo punto si ascoltano. Nel caso di Fiorenzo, succede grazie a Matrona, che è una persona con un punto di vista diverso e con un animo diverso, una donna che può aiutarlo a prendere una direzione.
Mi sembra che questo sia il punto di partenza per affrontare altri temi molto importanti…
Esattamente. Prendiamo per esempio la sessualità, che in SottoCoperta viene affrontata con grande delicatezza, perché il personaggio di Fiorenzo, che sembra vivere la sua non sessualità con atteggiamento tranquillo, viene messo di fronte a un'altra persona che è un tornado, un uragano, e questo permette a Simona Cocozza di parlare anche delle difficoltà delle relazioni sociali, perché Fiorenzo si accorge di remare controcorrente, di non essere omologato.
Nelle app di dating, quando si conosce una persona con cui si è fatto match, è come se venisse meno la primissima fase di conoscenza, e quindi si perde qualcosa di molto bello. In più è terribile che esista un catalogo di pretendenti che vengono scelti/e solo in base all’aspetto fisico. Che ne pensi?
Le app di dating fanno parte della nostra epoca, quindi non mi sento di giudicarle. Se, per esempio, cinquant'anni fa, avessero detto ai nostri parenti: "Sai che tra un pochino vedrai le persone su un telefono e deciderai se ci esci, non ci esci, ci parli non ci parli?”, non ci avrebbero mai creduto. Dal mio punto di vista è una follia, un'abitudine che rischia di banalizzare un po’ tutto, di impoverire una cosa che potrebbe invece essere molto più profonda nella relazione fra esseri umani. Nel caso di Fiorenzo, Simona mi ripeteva ogni giorno: "Anto', ricordati che lui non è uno sfigato. A modo suo Fiorenzo è uno che sceglie".
Però non fa niente…
Perché è un remissivo, non ha il coraggio di esprimere le sue emozioni e i suoi pensieri. Al contrario del mio personaggio, io credo ancora e sempre che la cosa più bella della vita, e di questo mestiere in particolare, siano gli incontri con le persone. Nel business li chiamano connections, però è vero: è un incontro con persone meravigliose che oggi mi permette di stare qua con te a fare quest'intervista, di essere contento che tu abbia visto il film e che ti sia piaciuto. Il pubblico ieri in sala si è emozionato: perché? Perché il film che ha visto viene dall'incontro fra me e Simona Cocozza, la sceneggiatrice Samantha Cito, Maria Pia Calzone, e lo stesso succede nel film, dove Fiorenzo ha bisogno di una piccola spinta per fare delle cose, e a ad aprirgli la strada è Matrona.
Nel film si parla di amore fra due persone che hanno 20 anni di differenza e in cui ad essere più grande è la donna. Al giorno d'oggi è più frequente di un tempo trovare coppie in cui l'uomo è più giovane, ma chi accetta che un sessantenne stia con una trentenne, guarda ancora con sospetto la sessantenne che sta con un trentenne. Tu come la vedi?
Per me l'età esiste nel momento in cui ci diciamo quanti anni ho io e quanti anni hai tu, ma poi ciò che secondo me tiene due anime o due corpi insieme non è quello che sta scritto sulle carte di identità. È l'emozione il collante tra due persone. Detto questo, sono d'accordo con te: se un ragazzo sta con una donna più grande, la gente tende a meravigliarsi o a disapprovare, il che non accade se è l'uomo ad avere più anni. E tuttavia mi accorgo che la situazione sta cambiando, come se piano piano, ringraziando Iddio, si stessero allargando gli orizzonti, dando sempre più spazio ai sentimenti.
Come ti sei avvicinato a Fiorenzo? Come lo hai trovato?
Mi rendo sempre più conto di non avere un metodo specifico, nel senso che ogni progetto è una cosa a sé. Non seguo un iter preciso tutte le volte. Nel caso di SottoCoperta e di Fiorenzo, sono partito dal fisico. La regista mi diceva: "Antonio, non puoi essere come sei, sennò mi rovini il film". Evidentemente Simona aveva percepito delle cose, e un giorno mi ha spiegato: "Ovviamente non puoi avere la fisicità che hai nella serie di Gabriele Muccino A casa tutti bene, e nemmeno quella di Gomorra". Quindi siamo partiti dall'esterno e abbiamo provato a cercare un look che secondo noi potesse essere adatto al personaggio, lavorando a stretto contatto con la costumista Annalisa Ciaramella, che secondo me ha fatto un lavoro incredibile. I vestiti che indossa sottolineano la purezza e la dignità di Fiorenzo, che doveva essere diverso dagli altri. Passando al corpo e al movimento, abbiamo insistito sul fatto che il personaggio non ama essere toccato dalle persone di cui non si fida al 100%, e questo fa la differenza nelle relazioni umane, perché una cosa è se io e te ci salutiamo con un abbraccio e due baci, un'altra è se alzo la mano timidamente. La sfida era allora fare sì che Fiorenzo alzasse la mano, ma che il pubblico non lo giudicasse per questo e nemmeno Matrona, che si accorda al suo atteggiamento.
SottoCoperta uscirà nel mese di giugno distribuito da Minerva Pictures. Nel cast troviamo anche Antonella Morea, Lucianna de Falco, Gianluca Di Gennaro, Angelo Orlando, Christian Giroso, Ernesto Lama, Simone Borrelli, Elisabetta d’Acunzo.