Quentin Tarantino rimanda il suo ultimo film a quando suo figlio sarà abbastanza grande per ricordare il set
Quentin Tarantino non si dedicherà al fatidico e più volte annunciato suo ultimo film finché suo figlio non avrà l'età per rammentare il set. Il regista è inoltre convinto che il cinema avrà vita breve e con lucidità spiega perché.

Quanto dovremo aspettare per vedere l'ultimo film di Quentin Tarantino? Apparentemente ancora un po’ di tempo, dal momento che il regista preferisce dedicarsi, almeno nell'immediato, al suo ruolo di papà. Tarantino, che a fine 2018 ha sposato la cantante israeliana Daniella Pick, ha un figlio di quasi 5 anni e una bambina di 2. Essendo così piccoli, richiedono molte attenzioni, e lui non intende sottrarsi. Ma c'è di più, dal momento che il geniaccio che ci ha regalato Pulp Fiction e C'era una volta a… Hollywood si sta dedicando al teatro, e questo perché in cuor suo è convinto che il cinema sia destinato a tramontare.
La famiglia prima di tutto
Ospite del Sundance Film Festival, Quentin Tarantino ha parlato dunque di doveri familiari, pièce teatrali e del fatidico film con cui darà l'addio alla settima arte. Arrivato da Israele, dove trascorre ormai diverso tempo, il regista ha spiegato perché non ha la febbrile esigenza lanciarsi in una nuova avventura cinematografica:
Non ho fretta di cominciare a girare. Ho fatto questo lavoro per 30 anni. Il mese prossimo mio figlio compie 5 anni e ho una figlia di 2 anni e mezzo. Quando sono in America, scrivo. Quando invece sto in Israele, sono un abba, che significa papà. L'idea di mettermi a viaggiare quando sono ancora troppo piccoli per capirlo non mi alletta. Non ho intenzione di dedicarmi al mio ultimo film prima che mio figlio compia 6 anni. In questo modo capirà che cosa sta succedendo, sarà con me e custodirà il ricordo per tutta la vita.
Riferendosi a sua figlia, Tarantino ha aggiunto:
È un genio, capirà cosa sta accadendo
Per Quentin Tarantino il cinema è morto
Abbandonato l'argomento famiglia, Quentin Tarantino è passato al lavoro, e dopo aver rivelato che si sta dedicando a una pièce teatrale che potrebbe successivamente trasformare in un film, ha detto la sua sul cinema, che certamente non gode di buona salute. Brutalmente sincero, il regista ha spiazzato la platea con una vera e propria sentenza di morte:
Scrivere una pièce teatrale è una sfida, una vera e propria sfida, ma fare film? Che diavolo è diventato ora un film? Qualcosa che arriva al cinema e resta in cartellone per 4 settimane? Certamente, e comunque già dopo due settimane puoi vederlo in televisione. Non ho intrapreso questo mestiere per arrivare a tutto questo. La situazione era già abbastanza sfavorevole nel 1997 così come nel 2019, e quello è stato l’ultimo anno per il cinema. Per quanto mi riguarda, è stato un anno di merda. Ormai siamo in piera fiera delle banalità. La situazione è drasticamente peggiorata e un film arriva in sala e dopo due settimane già puoi vederlo su questa o quella piattaforma streaming. D'accordo, e il teatro? Al teatro non può succedere, quindi è l'ultima frontiera.
Ricordandoci che "Ambasciator non porta pene", possiamo solo commentare dicendo che speriamo ardentemente che Quentin Tarantino si sbagli e che la crisi sia passeggera. Di certo l'esperienza della sala sembra aver perso parte del suo appeal, ed è un vero peccato.