La Guerra di Elena: al via il film con Micaela Ramazzotti sull'ebrea romana Elena Di Porto che lottò contro il fascismo
Micaela Ramazzotti è l'ebrea romana Elena Di Porto ne La Guerra di Elena di Stefano Casertano. Il film che racconta le sue eroiche imprese nel ghetto all’indomani delle leggi razziali fasciste entrerà in lavorazione il 10 febbraio, con Micaela Ramazzotti nel ruolo principale.
Cominceranno il 10 febbraio, quindi tra una manciata di giorni, le riprese de La Guerra di Elena, che segna il debutto nel lungometraggio di finzione di Stefano Casertano, anche autore della sceneggiatura insieme ad Alessandra Kre e Francesca Della Ragione. La protagonista del film è Micaela Ramazzotti, affiancata da Valerio Aprea e da Giulia Bevilacqua. Le riprese andranno avanti per cinque settimane e si girerà tra Roma e Tivoli. Prodotto da Titanus Production e Masi Film con Rai Cinema, M74 e Art 23, e in associazione con Titanus S.p.A., il film sarà distribuito da Adler Entertainment.
La Guerra di Elena: la trama e la storia vera che ha ispirato il film
La Guerra di Elena trae spunto da una storia vera. Ambientato a Roma tra il 1938 e il 1943, racconta le straordinarie gesta di Elena Di Porto, una donna ebrea romana che ha sfidato il regime fascista per salvare molte vite e ha segnato la storia del ghetto ebraico di Roma durante l'occupazione nazista.
Nata a Roma l'11 novembre del 1912, Elena Di Porto ha fatto sentire per la prima volta la propria voce contro le ingiustizie quando, subito dopo l'introduzione delle leggi razziali, si è scagliata contro un gruppo di fascisti intenti a schiaffeggiare un ebreo. Dopo essere stata arrestata, è stata assegnata al confino di polizia in Sicilia dal 1940 fino al 1942. Liberata dagli alleati, è tornata a Roma nei giorni dell'armistizio dell'8 settembre 1943 e ha organizzato una squadra di giovani ebrei del ghetto per combattere alla Cecchignola e a San Paolo. Sfuggita alla retata nazista del 16 ottobre 1943, si è consegnata alle SS quando è venuta a sapere della deportazione della sorella e dei nipoti. Deportata ad Auschwitz due giorni dopo, non è sopravvissuta all'Olocausto.
Ecco la sinossi de La Guerra di Elena, che è un titolo provvisorio:
Per essere diversi ci vuole coraggio: si rischia l'emarginazione e la punizione. I ribelli, però, intuiscono per primi quando qualcosa limita la libertà, e reagiscono anche in solitudine. Così fa Elena.
Elena è una donna fuori dagli schemi, separata dal marito, indossa i pantaloni, fuma, beve e gioca a stecca, per questo nel ghetto di Roma la chiamano "Elena la matta".
Il suo temperamento ribelle e indomito la porta a scontrarsi più volte con i fascisti che infestano il quartiere. Arrestata in diverse occasioni, Elena non si ferma. Quando i nazisti occupano Roma, si unisce alla resistenza e riesce a scoprire in anticipo i piani del rastrellamento del ghetto, avvenuto il 16 ottobre 1943. Cerca di avvisare i suoi concittadini, ma come farsi ascoltare quando sei considerata solo una "matta"?
Stefano Casertano: chi è il regista de La Guerra di Elena
Stefano Casertano ha diretto diversi documentari, tra cui Il Poeta che volle farsi Re e Gente di Amore e Rabbia. Il suo cortometraggio Tales of the March (2023) ha partecipato alla selezione ufficiale dell'80° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Venice Immersive. In qualità di co-produttore associato, Casertano ha realizzato La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2019.
