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Kevin Spacey scoppia in lacrime in tribunale e si pente di aver chiesto scusa ad Anthony Rapp

In questi giorni si sta svolgendo il processo a Kevin Spacey per le presunte molestie ad Anthony Rapp quando l'attore era quindicenne. Spacey si commuove in aula e conferma la sua innocenza.

Kevin Spacey scoppia in lacrime in tribunale e si pente di aver chiesto scusa ad Anthony Rapp

Dopo il processo Depp/Heard, ce ne sono altri due ad attirare in questi giorni l'occhio dei media: uno è quello ad Ezra Miller, di cui vi parleremo altrove, e l'altro è ovviamente quello che vede Kevin Spacey a New York contrapposto in tribunale ad Anthony Rapp, lo Stamets di Star Trek: Discovery, che lo ha citato in giudizio per molestie avvenute quando aveva appena 14 anni, nel 1986 (Spacey ne aveva 26). Kevin Spacey ha negato ogni addebito ed è a un certo punto scoppiato a piangere.

Kevin Spacey in tribunale

Nel corso dell'udienza, Kevin Spacey è apparso visibilmente sconvolto e ha dato la colpa al suo publicist per essersi fatto convincere a fare pubbliche scuse ad Anthony Rapp nel 2017, quando l'attore lo ha denunciato per molestie in un articolo su Buzzfeed: "Sono stato incoraggiato a scusarmi - ha detto - e ho imparato una lezione, cioè non scusarti mai per qualcosa che non hai commesso. Mi pento della mia intera dichiarazione (e a questo punto l'attore ha iniziato a piangere, ndr). È colpa mia, sono io che l'ho detto. Era totalmente sbagliato. Era sbagliato e mi dispiace profondamente. Devo riconoscerlo.".

All'epoca, Spacey si era dichiarato pentito, aveva fatto un ufficiale coming out dicendo di non ricordarsi dell'incidente. Ma offriva a Rapp "Le mie scuse più sincere per quello che sarebbe stato un comportamento profondamente inappropriato da ubriaco". Oggi l'attore dice di non aver saputo come rispondere alle accuse di Rapp e di aver ricevuto pressioni per non contrattaccare e non passare come quello che dava la colpa alla vittima. La sua affermazione, sostiene, era un tentativo di "evitare una crisi che avrebbe peggiorato le cose". In seguito alle accuse, ricordiamo, Kevin Spacey venne licenziato in tronco dalla sua serie di enorme successo House of Cards e fu tolto dalle scene già girate in Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott e sostituito da Christopher Plummer.

La versione di Anthony Rapp e quella di Kevin Spacey

Rapp sta facendo causa a Spacey e chiede 40 milioni di dollari di danni. La settimana scorsa ha testimoniato in tribunale che l'attore nel 1986 lo invitò a una festa nel suo appartamento. Dopo che gli altri ospiti se n'erano andati, lo prese e lo spinse sul letto, cercando di violentarlo. Rapp sostiene di essersi rinchiuso in bagno ed essere poi uscito dall'appartamento. In tribunale, ha ribadito che quanto avvenuto resta "l'evento più traumatico della mia vita". Spacey ha ammesso di averlo conosciuto ma ha negato che quanto l'attore ha denunciato sia mai accaduto. La sua versione dei fatti dice che aveva conosciuto Rapp, che interpretava Precious Sons a Broadway insieme a Ed Harris e ad un altro attore, John Barrowman. In quel periodo lo stesso Spacey recitava a teatro con Jack Lemmon in Lungo viaggio verso la notte di Eugene O'Neill. Sostiene di aver flirtato con Barrowman e di essere successivamente andato da Limelight, un locale all'epoca popolare, con lui e Rapp e di non essersi spinto oltre proprio a causa della presenza del giovanissimo attore: "Ero molto colpito dal signor Barrowman. Era molto bello e molto affascinante, e Anthony Rapp aveva l'aspetto di un bambino. John Barrowman quello di un uomo". Ieri, in tribunale, il giudice ha rigettato l'accusa di "stress emotivo" avanzata da Rapp contro Spacey come ridondante, ma l'attore è ancora sotto accusa per aggressione.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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