Autobiography - Il Ragazzo e il Generale: il labile confine fra lealtà e complicità ovvero C'era una volta in Indonesia...
In sala dal 4 aprile, Autobiography - Il Ragazzo e il Generale è il sorprendente esordio dell'indonesiano Makbul Mubarak, che racconta il dilemma morale di un ragazzo che presta servizio nella casa di un Generale.
- Autobiografia in che senso?
- Il rapporto padre-figlio
- La violenza
- Il trailer di Autobiography - Il Ragazzo e il Generale
Il padre del giovane protagonista di Autobiography - Il Ragazzo e il Generale dice al figlio che è andato a trovarlo in carcere: "Goditi la vita che hai, l'importante è che tu stia al sicuro". L'uomo dietro le sbarre ha servito per anni il Generale Purnawinata e si aspetta che Kib faccia la stessa cosa, ora che il militare ormai in pensione è tornato nel villaggio rurale che fa da sfondo al film per diventare sindaco. Siamo in Indonesia, ed è bene dirlo perché nel più grande stato-arcipelago del mondo ha imperversato, per circa 30 anni, la dittatura militare, nello specifico il regime di Suharto, divenuto presidente nel 1965, in seguito a un colpo di stato, e rimasto in carica fino al 1998. Ora, proprio la famiglia di Makbul Mubarak, regista del film, ha servito Suharto, in particolare suo padre, che non ha mai messo in discussione la propria fedeltà al presidente.
L'idea di Autobiography - Il Ragazzo e il Generale nasce dunque dal legame fra il dittatore Suharto e la famiglia Mubarak. Il regista, infatti, già da adolescente ha cominciato a domandarsi se fosse giusto essere leali verso uno stato capace di macchiarsi di ogni atrocità. Queste sue riflessioni sono alla base del film, come lui stesso ha spiegato:
Autobiography è un'indagine sentimentale sui valori con cui sono cresciuto che vengono insegnati dovunque ancora oggi, a ventiquattro anni di distanza dal collasso della dittatura. In una società con una tale storia di repressione, cosa ci vuole per potersi definire 'una brava persona'?
Makbul Mubarak è stato un adolescente inquieto, che a un certo punto ha provato a dimenticare i suoi dilemmi morali affidandosi alla religione. È stato mandato dai genitori a studiare in un collegio islamico, nel quale però non ha trovato risposte ai suoi interrogativi. Dopodiché ha cominciato a interessarsi alla politica e a trarre le sue conclusioni:
Ho studiato politica e lì ho capito che le persone al servizio del dittatore sono le stesse al governo oggi. Le stesse persone, e quasi gli stessi valori. Perciò ho scritto questo film. Viviamo ancora nell'ombra di quello che è successo. Il passato non è passato, è ancora qui, è lo spirito del paese.
Autobiografia in che senso?
Autobiography - Il Ragazzo e il Generale non è un'autobiografia di Makbul Mubarak, o meglio non è solo un'autobiografia di Makbul Mubarak, che pure ha parlato di un'indagine sentimentale sulla sua adolescenza. Il film è il ritratto di un intero paese:
L'autobiografia del titolo non è la mia, è l'autobiografia di un paese, raccontata da questi due personaggi, specchio uno dell'altro, in un gioco di potere continuo. Sono quasi la stessa persona da tanti punti di vista. Anche la mia generazione e quella di mio padre sono lo specchio una dell’altra.
Il rapporto padre-figlio
Se il Generale Purnawinata e Kib si somigliano, soprattutto nella prima metà del film, in cui il ragazzo è orgoglioso di lavorare per un uomo di potere, fra i due si stabilisce anche un rapporto padre-figlio. Il Generale è molto severo, ma prova dell'affetto sincero per Kib, al quale insegna ad esempio a sparare e a giocare a scacchi. Kib rispetta Purnawinata, lo lascia entrare nella propria vita e si fida di lui, ma quando l'uomo va contro al codice morale del giovane, la delusione di quest’ultimo è grande e lo fa crescere, perché un ragazzo diventa uomo solo quando smette di considerare suo padre un eroe e ne vede i difetti. Autobiography - Il Ragazzo e il Generale è quindi anche un romanzo di formazione, e la formazione passa attraverso le lacrime e la perdita dell'innocenza.
Per Makul Mubarak un rapporto padre-figlio è anche quello che lega un dittatore al paese su cui governa:
La dittatura indonesiana ha lavorato in modo molto freudiano, dipingendo il dittatore come la figura paterna dell'intero paese. Esiste una parola, "bapakisme" la cui traduzione inglese è "fatherisme". Il dittatore veniva chiamato "padre dello sviluppo" e si presentava come un padre autorevole, a cui essere fedeli e devoti. Il Presidente aveva una certa aurea e tutti si rivolgevano a lui per onorarlo oppure si ribellavano a lui, ma sempre in cerca di altre figure paterne.
Se il dittatore è un padre e l'Indonesia un figlio, c'è da dire che il figlio ha smesso di essere orfano, perché ha trovato un padre adottivo nel nuovo presidente Prabowo Subianto, ex generale dell'esercito indonesiano nonché ex marito della figlia di Suharto.
La violenza
Autobiography - Il Ragazzo e il Generale è infine una storia di violenza: fisica e mentale. Purnawinata cerca di manipolare psicologicamente Kib, e lo fa con una perizia incredibile, come a voler costruire un muro fra il ragazzo e il mondo esterno. Ecco cosa dice Makul Mubarak a tale proposito:
La violenza ha varie forme, non è solo quella fisica ed esplicita. Il film è pervaso da un’atmosfera generale di violenza, a vari livelli. All'inizio del film la violenza è introdotta con il caffè che il generale offre ai presenti. E nonostante non sia una scena aggressiva da un punto di vista fisico, penso sia molto forte. Mi interessava che la violenza non fosse mostrata ed esplicitata, ma che gli effetti e le conseguenze su Rakib fossero visibili.
Il trailer di Autobiography - Il Ragazzo e il Generale
Interpretato da Kevin Ardilova, Arswendy Bening Swara e Rukman Rosadi, e distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione, Autobiography - Il Ragazzo e il Generale sarà nelle nostre sale a partire da domani, 4 aprile 2024. Ecco il trailer del film: